Premessa: ieri, mosso a pietà dalla vista della mia vettura che da un po' di tempo a qesta parte era circonfusa da un'aura di tetano, ho deciso di lavare sommariamente almeno l'esterno e rimandare l'interno a tempi migliori.
Stamane sono tornato alle 3, come di consueto, e alle nove mi sono svegliato con l'idea di andare a visitare Velleia, ovviamente non potevo aspettare la primavera perchè mi era partito l'"embolo" e quindi dovevo per forza andare, così ho settato la donzella di facili costumi, altrimenti detta "navigatore" e sono partito bello e fiorone incurante del cielo che recava scritte al neon che recitavano "adesso vien giù un cumulo di neve che ti scordi di uscire di casa prima del disgelo".
La donzella di facili costumi ha una predilezione per le strade tortuose, a una solo corsia, senza banchina, poco più che mulattiere insomma e meglio se sterrate, così mi ha fatto passare da Vernasca e poi verso Lugagnano e dopo, attraverso strade che hanno visto il passaggio della civiltà forse ai tempi di Annibale, son giunto in quel di Rustigazzo...a pochi chilometri dalla meta.
Durante il tragitto continuava a venire giù un poco di neve, ma nulla di inquietante ma a Rustigazzo le strade erano gelate e la neve era divenuta quasi una tormenta, con vento gelido e nuvole basse; il vago sospetto che il sito archeologico potesse essere chiuso non ha trovato conferma perché ho riguadagnato la pianura e poi ho terminato l'avventura facendo foto all'abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba; giunto ad Acqua Salsa ho scoperto che nevicava pure qui.
Questa esperienza mi insegna due cose: 1)mai pulire la stanza, dopo millenni, e subito dopo lavare l'auto togliendole di dosso gli strati geologici che le si sono depositati addosso; 2) quando mi vengono certe idee la domenica mattina IGNORARLE e voltare gallone...o al limite fare qualcosa di più costruttivo come degli sci per carassidi
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