martedì 30 luglio 2013

Desenzano del Garda

Ebbene si; anche io sono andato in uno dei parchi di attrazione presenti nei pressi del lago di Garda.
Durante una di queste visite ci siamo, perché non ci sono andato per i miei, fermati a Desenzano e ne ho approfittato per fare due foto al posto e visitare il bianchissimo maniero locale.
Del paese ne ho un bel ricordo, così come ricordo bene un buon gelato colà mangiato, ma ne ho visto proprio poco; peccato perché pare meritare.
Il lago di Garda è molto bello e vale molto di più che un qualunque parco di attrazione.
Adesso faccio anche il pedante, ma i parchi di attrazione non mi piacciano particolarmente, continuo ad averne il ricordo di luoghi affollati, caldi; alla fine sono andato per la compagnia sin quando ho potuto permettermelo e poi basta.
Spero di avere di nuovo il tempo di tornare al lago, magari per vedere qualcosa in più.





lunedì 29 luglio 2013

Ironico

Il Cosmo è un vero burlone; davvero.
Molte cose si possono dire di me, ma di certo non mi si può definire impulsivo.
ah... già la premessa vi deve far capire dove sto andando a parare, perché sono pure prevedibile come un orologio; non prometto depressione a volontà, ma manco allegria profusa a piene mani, quindi siete avvisati.
Non vi dirò "fuggite schiocchi", ma non potrete dire che non vi avevo avvisato.
Dicevo.
E' veramente ironica la faccenda e la cosa ancora più bella è ch'io vi trovi dell'ironia, come se non mi competesse, se riguardasse qualcosa d'altro che vedo da una distanza siderale, comodamente svaccato in poltrona.
E' piovuto e mi si sono riattivati i neuroni e dato che la lingua batte dove il dente duole...
Per come sono venuto su, ho passato buona parte del tempo a tenere sotto controllo emozioni, principalmente rabbia, impotenza e frustrazioni varie, onde evitare di farmi del male o di fare male; ricordo momenti nei quali sarei stato in grado di fare di tutto, come un animale messo in un angolo privo di vie di fuga, ma in ogni episodio mi sono controllato, contenuto, perché in anni, lentamente, ho costruito quelle famose mura all'interno delle quali non so più manco io cosa si trova.
E' stato un lavoro decennale, lungo e faticoso, che ha comportato tutta una serie di periodi negativi, che col tempo mi ha permesso di vivere.
Quello che è iniziato come un sistema di sopravvivenza, si è espanso sino a comprendere tutte le mie funzioni; quindi ogni esperienza è sottoposta ad analisi, a studio, per capire come funziono e prevenire, o bloccare, determinate cose.
Adesso non ho più bisogno di parecchi sistemi di sicurezza, l'adolescenza è finita da un pezzo, per fortuna, ma il meccanismo rimane lì per cui, come dicevo tempo fa, una parte di me rimane distaccata e vigila sul mio funzionamento.
Ogni volta le cose vengono vagliate, soppesate, misurate e poi prendo una decisione eppure ho imparato che le decisioni migliori sono le prime, quelle prese sul momento; sono più istruttive, perché se si scazza si può imparare dai propri errori, eppure l'istinto è più utile di un pomeriggio di riflessioni.
La cosa ironica è che io apprezzi così tanto l'istintualità, specie in considerazione del fatto che sono praticamente incapace di prendere un decisione d'impulso.
Ovviamente mi riferisco a questioni esistenziali, scelte di vita; nel mezzo dell'azione, che comunque nella nostra vita, grazie a dio, addomesticata è limitata a campi ben precisi, non sto a istituire un comitato, ma se dovessi scegliere di buttarmi in un nuovo lavoro, o in una relazione, io non mi butto... valuto, soppeso, misuro e soprattutto analizzo come sto vivendo la cosa; specie se poi si tratta di qualcosa di nuovo! che, per inciso, non capita da anni... e non sta accadendo.
Insomma; anche questa riflessione è già stata fatta tempo fa, mi è solo ritornata in mente.
Come faccio a liberarmi di un meccanismo per costruire il quale ho impiegato almeno un decennio, che tutto sommato ha ancora una sua validità e del quale, tutto sommato, manco voglio liberarmi?
Dovrei modificarlo un pezzo alla volta per adattarlo alle nuove esigenze e il lavoro è iniziato, il punto è che non so se avrò abbastanza tempo per completare le modifiche; non divento mica più giovane col tempo.
Questo vuol dire che i meccanismi sono divenuti automatici, quasi riflessi, e che con gli anni perdo di flessibilità, per cui diventa più difficile, e la cosa comporta più tempo, operare dei cambiamenti.
Questo non vuol dire che mi fermerò, anche perché il processo, una volta iniziato, in qualche modo, sfugge alla mia capacità di controllo e procede per i suoi; il meccanismo di adattabilità è indipendente e questo è un bene.
E' davvero curioso che inizi ora, a metà, forse, della mia esistenza a trovare strette alcune cose che hanno funzionato bene per anni; ed è ancora più ironico che apprezzi così tanto qualcosa che ho sedato, costretto e disinnescato, almeno in buona parte, per anni.
La cosa ancora più divertente è che ci rifletta pure sopra.
Invece di aggrapparmi a una tenda, o scuotere i lacci, sto qui e penso; alla fine sono un diesel, come una persona che conoscevo un tempo, e ho tempi lunghi e il tempo stringe, eppure non sono né depresso, né rammaricato o altro, trovo la cosa interessante e divertente.
Ironia del Cosmo.

domenica 28 luglio 2013

uhm...

Avete presente quei momenti nei quali il cervello, per una ragione qualsiasi, erge lo stendardo "troppo sbatti" e ci si ritrova a languire nella più assoluta, e assolata dato il clima, pigrizia?
Ecco; in questi giorni sono così.
Leggo anche il giornale e quindi ho anche modo di trovare inesauribili fonti di indignazione, ma eviterò di parlare di quella cosa che in Italia si chiama politica, ma il cui vero nome è "vaudeville", perché "avanspettacolo" mi pare persin troppo forbito; ma l'estate asfalta le mie capacità cognitive.
Avevo anche un'idea per una creatura; affogata in un mare di sudore, se ne sono perse le tracce.
Sto leggendo un libro che langue e si trascina; mi piace e mi coinvolge persino, ma riesco a leggerne solo poche pagine per volta, perché i neuroni non collaborano e non capisco quello che leggo.
Il caldo mi devasta.
Certo i presocratrici, affrontati nel modo con cui vengono trattati dall'autore del libro, non sono un soggetto facile, ma trovo difficile anche leggere romanzi di grande ignoranza e racconti brevi di disarmante semplicità.
Avete presente quando leggete una pagina e alla fine della frase vi rendente conto di non avere capito una beneamata di quanto appena letto?
Ecco; il più delle volte è così.
Oggi poi è anche peggio del solito.
Dovrei andare in estivazione, oppure invertire i cicli e col caldo lavorare e vivere durante la notte e svenire di giorno, magari in un qualche luogo fresco, come una cantina, in attesa che il sole scompaia all'orizzonte.


venerdì 26 luglio 2013

"Fascinating"

Perché "affascinante" in italiano ha delle sfumature diverse dall'anglico "fascinating" e "interessante" non è abbastanza; forse sarebbe più esatto "intrigante"... fatto sta che questo comportamento, che vado a illustrare, l'ho sempre trovato davvero peculiare; diciamo anche "stupido"... lo descrive meglio.
Situazione tipo, ovviamente ricavata dal mio lavoro:
-Tizio incarica Caio di fare una pratica a caso
-Caio invia la pratica all'Ente
-l'Ente comunica a Tizio che entro una data prossima, ravvicinata, deve fornire altra documentazione pena l'irrecivibilità della richiesta
-Caio assembla il materiale e telefona a Tizio dicendogli che manca ancora un documento che questi deve fornire
-Tizio dice che porterà quanto chiesto immediatamente
-non arriva nulla
-continua a non arrivare nulla
-Caio chiama Tizio:"ma non era urgente la consegna del materiale? se lei non mi porta nulla, io non posso integrare". Tizio giura sulla qualunque che porterà tutto subitissimo
-non arriva nulla
-continuano a rotolare cumuli di erba secca sulla via
-Caio richiama Tizio:"guardi che i termini sono in scadenza; ci facciamo i coriandoli?"
E il teatrino va avanti sino a quasi agli ultimi giorni utili per integrare, dopo che, per uno straccio di documento già pronto, Caio ha dovuto telefonare a Tizio un numero spropositato di volte.
Oh! ma lo sai che a me non frega nulla se la tua documentazione viene o meno consegnata? che nelle grane non ci vado io e che io non devo pagare nulla perché sei TU che devi rispondere all'Ente?
Son tutti così; devi stargli a dietro come se fossero dei bambini
Sviluppatevi

giovedì 25 luglio 2013

Castelvetro Piacentino

Devo esserci passato una volta, o meglio, mi ci sono fermato una volta, mentre ero sulla strada per Cremona.
Non ci sono mai andato per una gita fuori porta come si deve; era di strada, avevo tempo e mi sono fermato un attimo... e infatti ho fatto due foto a quello che, credo, dovrebbe essere il palazzo del Comune.
Realizzato nell'800, non saprei dire in quale fase dell'esperienza romantica e della rivalutazione medioevale, sulle forme e prendendo ispirazione, evidente, dal Gotico di Piacenza, la struttura è decisamente suggestiva e colpisce dalla strada.
Dovrò tornare sul posto per una gita fuori porta come si deve.
Fa parte dei racconti familiari perché i miei nonni, o forse i miei bisnonni, molto più probabilmente, venivano sin qui a Castelvetro, col carretto trainato dai muli, a prendere i mattoni per fare su casa; c'era, in loco, una fabbrica di mattoni.
Sempre da queste parti passava anche la locomotiva a vapore che collegava il paesello di mio padre a Cremona.

mercoledì 24 luglio 2013

Castellina

Il paese in questione è davvero piccino; in curva, appena prima di Soragna.
Ci sono due chiese e un imponente palazzo, che pare avere un impianto quattrocentesco.
Ovviamente ha una sua storia movimentata.
Come suggerisce il nome ospitava anche un castello, vicino al quale è sorta la Villa, che col tempo è scomparso.
E' stata feudo dei Pallavicini e poi divisa coi Meli Lupi, principi di Soragna, per poi essere incamerata nei beni della camera Ducale.
Le notizie che ho potuto trovare sono poche e l'interesse è sorto, più che altro, perché era transito obbligatorio sulla via per Roccabianca, durante le visite cimiteriali agli avi.
La chiesa più antica è probabilmente l'altra, quella più vicina alla Villa, questa, della quale metto le foto, mi ha sempre colpito perché l'ho vista chiusa da quando ne ho memoria.
Non sono mai entrato in nessuna delle due chiese, ma del resto sono aperte solo in occasioni di funzioni una e rarissimamente l'altra.
Questa chiesa, della quale metto le foto, è stata costruita a ridosso dell'argine per chissà qualche motivo.


domenica 21 luglio 2013

Bettola

Si tratta di un paese del piacentino, nella media Val Nure, e ricordo di esserci andato senza alcun motivo apparente; semplicemente perché è lì e non è lontano.
Ricordo anche di esserci stato appena prima del viaggio in Giappone, perché ricordo una telefonata del capo, ne ignoro il motivo, e la risposta che ho dato alla sua richiesta:"non lo so, sono a Bettola e domani vado in Giappone, quindi non posso aiutarti"... un po' scortese, ma efficace.
Ho anche dei parenti, che gestiscono un ristorante, credo, ma non li ho mai visti; forse ci siamo incrociati quando mi sono fermato a bere una tonica, ma non potrei giurarci.
Il paese è minuto e raccolto, non ho potuto visitare la chiesa perché era chiusa e ricordo che alcune zone della piazza necessitavano di interventi di restauro.
Nei pressi c'è anche un fabbricato, del quattro o cinquecento, chiamato "Camminata", ovviamente privato e non visitabile, ma molto suggestivo all'esterno.
Quello che vale di Bettola è la Val Nure con panorami meravigliosi e un bellissimo clima; niente a che vedere con l'umido soffocante della pianura.
Dovrò tornarci, anche perché in zona ci sono alcune cose belle da vedere che mi sono sfuggite poiché il viaggio non era pianificato.
Ci sono frazioni molto belle, inserite in splendidi panorami; per visitarla a modo bisogna fare un minimo di itinerario nel verde.
C'è anche un torre Colombo che, si narra, dovrebbe essere stata la casa natale di Cristoforo; per certo si sa che la torre è effettivamente appartenuta a un ramo dei Colombo; so che la torre è visitabile
Dovrò tornarvi.





sabato 20 luglio 2013

Musica

Non parlo molto spesso di musica in questo blog; principalmente perché ne capisco veramente poco e la mia ignoranza in materia è davvero abissale, ma questo non mi impedisce di ascoltarne parecchia.
Ne ho bisogno al mattino, quando prendo la corriera e mi avvio in produzione, per caricarmi; mentre lavoro per riuscire ad arrivare a sera senza troppe difficoltà e senza cercare di dire, o commettere, cose delle quali potrei pentirmene e ne ho bisogno alla sera, specie col caldo, quando la testa mi ciondola sul collo, intontita, e l'aria condizionata della corriera non basta a rimettermi in sesto.
D'inverno, al contrario, alla sera, di ritorno verso casa, preferisco leggere, ma il clima mi è più favorevole.
In ambito musicale, come in molti altri aspetti del mio esistere, ho gusti molto ampi e variegati; forse persino contraddittori tra loro, per cui, in genere, faccio prima a dire cosa non mi piace.
Tutta questa premessa per dire che, come molte persona, capita che mi attardi, sino ad orari non proprio felici, in internet impegnato nella navigazione casuale tra questo e quello e, quando questo accade, mi impegolo sempre nell'ascolto di musica.
Gli inizi sono in genere, inerenti autori, tutto sommato, noti: Branduardi, Kate Bush, Peter Gabriel, Loreena Mckennitt... a volte però inizio con della musica barocca, Tartini, Boccherini, Corelli, Paradisi e via andare, o musica dell'ottocento.
Dopo pochissimo tempo scatta qualcosa tra i miei neuroni, per cui da questo genere viro all'elettronica, Goettfried Koenig, Welle Erdball, Komor Kommando (gli ultimi due decisamente meno "colti"); indi, poiché la lingua batte sul dente che duole, è un attimo ritrovarmi ad ascoltare Stephan Micus, Stelios Petrakis, o un qualche cantante, o gruppo, caucasico alternato a cori bizantini.
A volte la serata si conclude con una qualche sigla di un cartone animato della mia infanzia, in una lingua che non conosco...
Ammetto di avere qualche problema con la musica italiana; mi piace, ma capendone le parole ne capisco anche gli strafalcioni, quelli che vengono spacciati per "licenze poetiche", e questo mi impedisce di proseguire nell'ascolto.
Essendo che ascolto molta musica e di genere disparati, va a finire che spesso la giornata è dominata da due, o più, brani musicali che mi ballano nelle sinapsi.
In genere la riproduzione di questi brani non avviene mai in modo seguente; all'uno non segue mai l'altro, ma si affastellano per cui a volte capita che ho la base ritmica di uno, la melodia dell'altro e il testo di un terzo; a volte suonano tutti in contemporanea e altre volte si concatenano in modo apparentemente casuale.
L'effetto finale è, in genere, un po' cacofonico... ma io apprezzo.
Oggi la giornata è dominata dalla mescolanza di tre brani, dei quali incollerò qui i video per la vostra gioia:

Brano di non particolare spessore, ma molto orecchiabile, con un video coloratissimo e molto allegro, di Inga e Anush Arshakyans (oh... il pezzo è anche famoso)


Straftanz Ost di Straftanz, che nell'ambiente è anche conosciuto; il testo è un po' come il "gioca jouer" di Cecchetto, solo con più grinta e mortaccino... e grazie a dio non è un ballo di gruppo


... e la sigla italiana de "Il grande Mazinga"; del resto ieri ho visto "Mazinga contro Godzilla", ovvero "pacific rim" che mi è pure piaciuto...


Delle accoppiate più interessanti ne ricordo una di particolare... ehm... effetto; ovvero il secondo concerto brandeburghese di Bach mescolato con "industrial madness"
Mi piacerebbe che a volte, non dico sempre, i neuroni prendessero brani di generi compatibili :asd:

mercoledì 17 luglio 2013

Ho un età

Non c'è bisogno di farne un dramma, del resto anche io navigo, più o meno fiorone, per questo globo sublunare soggetto a mutamenti di ogni ordine e grado e quindi è del tutto naturale ch'io abbia qualche acciacco; non ho mica più vent'anni.
L'umido, così tipico e caratteristico della pianura padana, che, ricordiamolo, è un dono del Po', che ci regala nebbie in inverno e quella tipica afa estiva, con l'aria pesante che pare di camminare nel brodo dei cappelletti, non poteva non regalarmi qualche dolorino alle giunture.
In autunno, quando l'aria, oh gaudio, inizia a divenire più fredda e l'umido si condensa, inizia a dolermi la spalla sinistra, per cui devo spalmarmi un po' di pomate alle erbe varie, onde evitare di restare bloccato con il collo.
D'estate il ventilatore, accesso per evitare di morire ucciso dal caldo umido, mi blocca, inspiegabilmente, dato che il marchingegno colpisce l'altro lato, la spalla destra.
Ho anche provato a lamentarmi con la ditta fornitrice delle giunture, ma pare che dopo quarant'anni non possano più rispondere di eventuali logorii causati dall'uso e che si tratta sicuramente di colpa mia, perché non ho seguito il piano di manutenzione fornito all'installazione delle giunture; io questo piano di manutenzione non l'ho visto, ma pare che la garanzia scadesse già dopo una settimana dalla nascita... ah; una volta si! che le cose erano fatte per durare.
Fatto sta che passo il tempo a darmi della pomata sulle spalle.
Anche le gambe, col caldo, diventano un po' stanche e affaticate, grazie a una circolazione sperimentale installata al concepimento che si è rivelata non particolarmente efficace; anche di questo mi sono lamentato con la fabbrica... abbiamo una garanzia risibile.
Il difetto maggiore rimane, però, la memoria; della vista non voglio lamentarmi che, tutto sommato, con questo fornitore mi è andata anche bene... ma se rinasco... bhè... magari non rinasco e me ne rimango al mio posto.

domenica 14 luglio 2013

Una lagna

Questo post potrebbe essere una lagna, anche se, al momento, non mi sento ancora pronto per la tenda, sono giunto a fare alcune considerazioni da post creazione.
Ho finito una creatura, l'altro ieri credo, e quindi inizia la fase discendente; quella in cui mi trasformo in piattola per intenderci.
A fianco al consueto piagnisteo, che ormai manco io prendo più sul serio, e forse, tutto sommato, anche la mia incapacità di farmi coinvolgere dalla lagna è parte del problema, inizio a chiedermi dove sto andando.
Non in senso generale, riguardo la vita, l'universo e tutto quanto, che tanto la risposta è 42 e non ha senso chiedere, ma dove andrò con il mio stile "pittorico".
Metto le virgolette a "pittorico" perché è rivolto al sottoscritto e mi pare un po' eccessivo, ma del resto è anche l'unico aggettivo si confà a quanto faccio.
Parte della lagna inizia anche ad essere la sensazione di iniziare a produrre sempre la solita roba; certo, questo tipo di "roba", è da meno tempo che viene prodotta, ma pure mi pare che incomba il pericolo di fare esercizi di stile fini a loro stessi.
Sino a quando avrò idee con questo stile, le disegnerò cercando di evitare di disegnare giusto per farlo, ma pensare che vi sia una reiterazione delle forme mi imporrà un cambiamento di un qualche tipo.
Non ho la più pallida idea di come e quando questo cambiamento avverrà e se mai avrà luogo, ma sono sicuro che potrò lagnarmi ancora della mancanza di ispirazione e consimili.

martedì 9 luglio 2013

Due parole...

... in attesa che si carichi "la fortezza di Suram".
Stasera ho iniziato a disegnare.
Non capitava da un po'.
Adesso smetto anche di andare a capo :asd:
La notizia è, per me, davvero significativa perché stavo entrando in quel periodo nel quale minaccio di attaccarmi alla prima tenda lamentandomi, un po' con chiunque, del fatto che non disegno più e non ci sono più le mezze stagioni e quando ero giovane la mia serie televisiva preferita era bellissima, prima, insomma, che la reinterpretassero.
Ultima considerazione a parte, palesemente fasulla, perché a me piacciono i territori inesplorati, il resto si sarebbe avverato rapidamente e mi sarei trasformato in una piattola.
Una delle tre idee che mi hanno fatto visita nel tempo si è concretizzata e ha pure raggiunto la carta; stasera ho iniziato anche a colorarla.
Non so esattamente come, ma in qualche modo Paradjanov e un po' di musica armena, sia tradizionale che pop, hanno facilitato la nascita della creatura; che comunque è stata concepita da dosi massicce di musica elettronica, rumori e dissonanze varie.
Al mattino, per riuscire a produrre qualcosa in studio, ho bisogno di un preciso genere musicale, o forse di una precisa base ritmica sufficientemente serrata da caricarmi; ovviamente questo quando sono nella fase più allegra del processo creativo... a breve saremo d'accapo e tornerò la solita lagna e avrò bisogno di un adeguato accompagnamento musicale, ma per qualche giorno potrei essere su di giri.
Anche la caffeina aiuta.

lunedì 8 luglio 2013

Un po' di cose

In questo periodo sto facendo un po' di ogni ed è stato un periodo intenso; sono andato anche a una convention a tema tatuaggi in quel di Milano e, probabilmente, ne parlerò anche sul blog.
A fine mese vado a un concerto, nel frattempo ho visto una cara amica che vedo giusto una volta l'anno e sono in crisi con l'ispirazione a causa del caldo e Dio solo sa per quale altro motivo.
Leggo anche meno, complice anche il fatto che con il caldo non ho neuroni a sufficienza per leggere testi di un certo spessore e non mi avanza manco la voglia, spesso, di mettermi a leggere uno dei mille mila libri da ombrellone che frequentano la mia libreria.
E' estate e questo rallenta le mie funzioni.
Potrebbe andare peggio e potrei lamentarmi diffusamente, aggrappandomi a tutte le tende compiacenti e a disposizione, del caldo... e invece no; o almeno e non in modo palese.
La mia vita da compilatore burocratico procede tutto sommato bene; compilo i moduli, li invio, alcuni me li dimentico e via di seguito... una cosa del tutto normale insomma.
Continuo a prendere i mezzi pubblici, torno a casa tardi e ho sempre meno voglia di fare le cose.
Mi sono dimenticato, però, di una pianta, annaffiata, non da me, con regolarità ma esposta a troppo sole; spero di riuscire a recuperarla... avrei dovuto pensarci prima.
Questa cosa poi di dimenticarmi ogni tanto dei documenti da allegare alle pratiche e, soprattutto, non ricordarmi perché alcune cose non le ho allegate, mi da un po' da fare; se vado avanti così dovrò girare presto con una targhetta in modo che mi si possa portare a casa.
Continuo a pensare di non approdare a nulla di utile, ma tutto sommato sono anche quasi convinto che non vi sia un "utile" al quale approdare...oddio, questa meriterebbe un approfondimento per i suoi; magari è una frase senza senso, oppure un significato ce l'ha, ma al momento non ne ho voglia di mettermi qui a pensare.
Al momento posso definirmi "svogliato", ragion per cui trascuro anche il blog.
E' estate e c'è caldo, tutto normale quindi.

lunedì 1 luglio 2013

Vacanze

Inizio ad avere bisogno di vacanze.
Fare da badante è sfiancante; davvero.
Tra l'altro è anche riapparsa la Scheda del Male; ho capito che siamo in crisi di idee e che del maiale non si butta via niente, ma non vedevo la necessità di riproporre "Il ritorno della Scheda del Male XI".
Basta!
Poi lo so come va a finire; finisco tutti i moduli, le tavole, i conti, le proporzioni tra Tizio e Caio di qualunque parametro previsto dalla scheda e poi interviene una scemenza che mi obbliga a cambiare tutto e a ripartire da capo.
Me lo sento.
Il copione è vecchio ed è materia nota ormai.
Tra l'altro i pareri acquisiti saranno tutti scaduti; alcuni, se va bene, risalgono solo all'anno scorso, ma altri hanno ormai l'età dei reperti di Golasecca.
Presto comunque traslocheremo in un grosso loculo ipogeo ove i miei pareri più che stagionati, non sfigureranno.
Il posto non è davvero ipogeo, ma è scarsamente illuminato, per cui l'effetto finale sarà un po' da tomba a mastaba; vi dirò se per caso incontro la mummia di un qualche dignitario dell'Alto e Basso Egitto.
Tutto questo per dire che mi trascino a sera in attesa delle sospirate ferie.
Sappiate che il prerequisito, indispensabile, per fare la badante consiste nel possedere il dono dell'ubiquità, venti paia di braccia, ed è gradita l'onniscenza... per me può anche aggiustarsi.