lunedì 30 dicembre 2013

Caro 2013

Non posso certo dire che è stato un piacere conoscerti.
Sei iniziato molto male e stai finendo in malo modo, certo, probabilmente, il 2014 si aprirà con la mia liberazione e con la mia, conseguente, indigenza, spero, temporanea, ma ciò non ostante, caro 2013, tu resti un anno da dimenticare.
Si dice che ciò che vuole Dio è sempre ben fatto e quindi, ad essere onesti, devo dire che in tutto quello che è accaduto, ci sono cose buone da trovare.
In primo luogo le vicende travagliate, per dire, mi hanno fatto capire la profondità degli affetti che mi circondano; ricordo con grande gioia, perché è stata una bella esperienza, sia la vacanza a Lipsia che quella in Netherlands (ché Olanda è riduttivo).
Probabilmente, se dovessi trarre un bilancio generale, non sei stato neppure tanto malvagio, ma di sicuro potevi impegnarti un po' di più.
Ieri sono andato a fare due passi per il paese e lasciando un negozio, nel quale ho preso poco perché la pecunia è quella che è, augurando buon anno mi è stato detto:"bhè... spero solo che non sia peggio del 2013", questo per dire che puoi candidarti come "annus horribilis".
Il 2001, sicuramente, si impegnò molto verso la fine e quindi dovrai vedertela con lui per il prestigioso titolo.
Tutto sommato la prime due decadi del XXI° secolo stanno facendo moderatamente schifo; ovviamente con le dovute eccezioni e considerando i singoli bei episodi che sono accaduti.
Va sempre così; tra alti e bassi, del resto "fortunae rota volvitur"... per cui, non sarebbe il caso di dare una zampata alla ruota della fortuna e farla risalire?
Perché senza l'aiuto della Provvidenza e della Grazia, abbiamo poco da arrabattarci; è giusto fare la nostra parte, ma le cose più grandi di noi, che pure ci coinvolgono, non accadono per nostro volere e da esse possiamo o essere colpiti o favoriti a seconda del volere del Primo Immobile.
Il libero arbitrio, come tutti i grandi doni, è sia una benedizione che una maledizione.
Speriamo che il prossimo anno sia più galantuomo; di più non oso sperare.

venerdì 27 dicembre 2013

Per non farmi mancare niente

Quest'anno, proprio per non farmi mancare nulla, mi è venuta anche la febbre per Natale; letteralmente.
In principio mi ha fatto male una spalla, quella solita che sente le variazioni dell'umido, poi ci si sono aggiunti i reni e, per concludere, ha iniziato a dolermi il polmone sinistro; se non avessi bisogno di respirare manco me ne sarei accorto.
Ospite d'onore; la febbre.
Non ho ben capito se questo finale è dovuto dalla volontà del 2013 di ribadire un concetto fondamentale: "sono stato un annus horribilis e ci tengo ad essere ricordato per questo".
E' iniziato malissimo, proseguito in un modo così così e sta finendo allo stesso modo; per alcuni miei amici è stato veramente un annus horribilis.
E il 2014?
Non voglio previsioni e cercherò di schivarle come la peste, tanto poi me le dimentico.
Per oggi avrei avuto altre cose in programma da fare, ma se non sto a casa almeno un giorno senza febbre, va a finire che traghetto il malanno nell'anno nuovo e, malgrado l'assoluta mancanza di voglia di tornare a quel lavoro, non ho intenzione di trascinare questa condizione più del necessario.
Vedrò, quindi, come organizzarmi la giornata; leggerò, guarderò qualcosa...


mercoledì 25 dicembre 2013

I libri ci chiamano

Bisogna solo essere interessati a loro e, immancabilmente, ci chiameranno con voce di sirena.
Leggere si accompagna sempre allo stato d'animo, ma ha anche un potere curativo; immedesimarsi, anche nella vita fittizia di un personaggio inventato, può farci vedere la nostra vita in un'ottica diversa, oppure leggere una biografia ci fa trovare le risorse per affrontare qualcosa che credevamo impossibile da superare.
I libri sono un bene di prima necessità.
Per me sono fonte di sempre nuove riflessioni o pensieri, anche se a volte sembro un disco rotto; mi aiutano a capire e dato che i libri parlano tra di loro la risposta, o nuove domande, la si può sempre trovare in un altro volume.
Avere delle domande è indispensabile quanto avere delle risposte.

domenica 22 dicembre 2013

Tedesco oh caro

Un vero dramma.
Quando ho iniziato a imparare tedesco, ovvero questa estate, imparando poche parole alla volta, ero confidente di una cosa; la mia capillare conoscenza di Star Trek.
Nella mia mente, ingenua, era convintissimo che avrei potuto guardare Star Trek doppiata in tedesco e usare questa serie come ausilio per imparare la lingua; espormi a una lingua straniera è l'unico modo che ho per poterla imparare.
Ho fatto, però, una scoperta terribile.
Per capire quanto viene detto mi appoggio ai labiali, del resto l'ho sempre detto che senza occhiali tendo a "sentire" meno, ma se guardo una serie doppiata non posso appoggiarmi ai labiali e la comprensione di quanto viene detto ne soffre.
Ho due soluzioni al momento; continuare a guardare Star Trek doppiata in tedesco, magari chiudendo gli occhi, o con altri artefici atti a farmi sforzare l'udito, oppure trovare una serie tedesca affrontabile in modo da appoggiarmi, ancora, visivamente ai labiali.
Per ora l'unica serie tedesca in mio possesso è la Raumpatrouille Orion Sieben... e acht, visto che la rimettono insieme.
Considerando che ci vedo poco, è veramente ironico ch'io dipenda così tanto dalla vista.
Se avete da consigliarmi qualche serie tedesca...
Mi ci vorrà una eternità a imparare un minimo di tedesco; nel frattempo sto leggendo un libro in francese per rinverdire i ricordi della franca lingua... l'obiettivo è quello di divenire come Salvatore nel giro di pochi anni.
Penitenziagite.

martedì 17 dicembre 2013

Perplesso

Da ieri lo studio si è trasferito nei nuovi locali, ed io mi sono trasferito con esso; almeno sino a quando non troverò di meglio da fare... cosa che prima o poi accadrà.
Sono riuscito a evitare il trasloco, avvalendomi della solita confusione imperante e basandomi sul "non detto", "dato per scontato" e, soprattutto, sul fatto che qua si fa tutto all'ultimo minuto e ognuno ha idee diverse sul concetto di "ultimo minuto".
"facciamo trasloco sabato", "faccio trasloco lunedì" e infatti trasloco se lo sono fatti per i loro; mi spiace per la mia compagna di viaggio che si è sciroppata tutta l'operazione e per paga adesso se ne sta al freddo e al gelo.
Domani mi attende la cena dello studio, ovviamente io non scucirò un due, con aperitivo nel maggior covo di "fighetti" che la città conosca; ho già l'orticaria all'idea.
Dovrò prendermi su in auto, andare in questo postaccio a fare l'aperitivo attorniato da gentaccia aborrita dalla natura; si sa che la natura aborre il vuoto e tra quelle scatole craniche c'è meno materia che nello spazio interstellare.
Purtroppo non posso esimermi dall'andare; mi è stato detto per tempo e in modo inequivocabile.
Quel che mi lascia perplesso è la motivazione che ha spinto Compare n°2 a coinvolgermi in questa operazione; vuoi farmi fare gruppo? Portarmi in quel postaccio equivale a farmi riempire ogni serata da qui sino al Secondo Avvento; oppure sta cercando di farmi stare a casa... comunque sia, rimane il fatto che domani dovrò sopportare anche questa.
Non è per i miei compagni di viaggio, che vedo volentieri fuori dall'ambiente di lavoro, ma è per la presenza di Compare n°1 e Compare n°2.
Prima o poi troverò ben qualcosa d'altro da fare.

martedì 10 dicembre 2013

Rangifer tarandus

Siamo di nuovo giunti in quel periodo dell'anno nel quale le renne diventano, improvvisamente, un accettabile argomento di conversazione.
Generalmente non godono di molta popolarità, ma in questo periodo dell'anno, anche la loro dieta a base di licheni diventa un argomento valido da sfoggiare accanto al tempo e alla politica.
Lasciatemelo dire che, tempo a parte, le renne sono un argomento di gran lunga migliore della politica.
Anche quest'anno ho fatto il presepe, montato le luci sul balcone, sistemato corone di pungitopo, finto, in giro per la casa e messo in mostra tutto quanto fa "natale"; ho persin iniziato a tormentare il mio prossimo con musiche variamente a tema natalizio.
Va bene che sono vagamente depresso, ma non mi pare il caso di farne un dramma e di rovinarmi le ferie; anche se equitalia s'è impegnata facendomi un regalo da 300euro... che io devo a loro, ovvio.
Fatto sta che nel mio presepe, anche quest'anno, non c'è manco una renna.
Ci sono dei pesci di varia natura, la papera pirata, ormai presenza stabile del presepe, c'è una tigre bianca, un orso bianco, un paio di zebre, due pecore, un cane; niente gorilla e orangutan, i liocorni son sempre assenti, ma anche quest'anno compare un maiale.
Siam sempre in Emilia e si sa che qui da noi il maiale si accompagna con tutto.
Sarà un Natale un po' magro; un po' perché il mio conto in banca ha intrapreso una carriera da modella, roba da fare invidia a Twiggy, complice anche l'improvvisa dieta somministratagli dalla banca, della quale parlerò tra poco, e un po' perché non potrei manco fare in tempo a fabbricare dei regali.
Quest'anno li avrei fatti io con le mie manine sante; segnalibri per tutti, del resto anche i Re Magi del mio presepe, che per la prima volta vi compaiono, dato che non abbiamo mai avuto miniature di Magi, sono stati creati da me.
Banca; mi fanno veramente ridire, e per fortuna che lo trovo divertente, ma del resto l'ho già detto che il Cosmo è tenuto insieme dall'ironia, che ogni tanto la banca comunichi i cambi, unilaterali, delle condizioni del contratto, con la seguente formula: "le proponiamo le condizioni".
Cara Banca; non stai proponendo un bel niente, stai imponendo qualcosa e mi stai dicendo che se non mi sta bene posso anche andare altrove... invito che, molto probabilmente, coglierò il prima possibile, ma c'è una differenza tra "proporre" e "imporre".
Non ostante le aspirazioni da passerella del conto corrente, questo non vuol dire che debba essere un triste Natale; ho pur sempre la Provvidenza che mi accompagna e perciò ci tengo a fare un Natale nella norma, a godermi il panorama, le persone e gli animali con i quali dividerò questo giornate e via di seguito.
Il prossimo Natale metterò una renna nel presepe; promesso.