mercoledì 31 agosto 2011

ma perché?

Quel che facciamo è sostenuto da una motivazione precisa che si fonda su ragioni che a volte non ci sono neppure del tutto note, ma sappiamo che ci sono e finché le circostanze non cambiano, continuiamo a fare le solite cose un po' perché queste ci coinvolgono ancora e un po' per abitudine.
L'abitudine è però una brutta bestia; se da un lato è rassicurante, perché ci culla nell'illusione dell'immobilità, dall'altro la reiterazioni dei comportamenti li svuota di significato e a un certo punto ci si chiede il perché si continua a fare una determinata cosa.
Si inizia ad indagare e a scavare alla ricerca delle motivazioni e si scopre che, tutto sommato, le ragioni che sorreggevano un dato comportamento hanno, nel mutare degli eventi, perso la loro validità.
Se siamo fortunati ce ne accorgiamo in tempo e riusciamo a cambiare prima di esserne danneggiati, ma spesso se ne esce un po' claudicanti; è un bene riportare qualche cicatrice così ci si ricorda la lezione e in futuro si cercherà di non fare gli stessi errori... anche perché farne di nuovi è più interessante.
A volte nello scappare dalle nostre paure non vediamo dove andiamo e finiamo per realizzarle.
Altre volte ci riteniamo speciali, incapaci di commettere gli errori compiuti da altri... bhè... non è così; le vite altrui servono a volte come esempio, per apprendere dalle loro esperienze cosa fare e cosa non fare.
Nel momento in cui mi chiedo il perché di una cosa, vuol dire che quella "cosa" mi è diventata stretta da tempo, ha perso la sua utilità; a volte resta solo una forma di facciata da mantenere perché non si può fare diversamente o perché l'aspetto in questione è superfluo ma innocuo... ma questo non vuol dire che non sia fastidioso.

Riflessioni sparse più o meno coerenti...

martedì 30 agosto 2011

I Corti a Salso


Oggi mi è arrivata una mail da una amica per dirmi che ha, insieme ad altre persone, dato vita a questa bella iniziativa.
IL sito dell'associazione, con maggiori dettagli sull'evento, è qui: Associazione Estatica ...a me piace anche il logo.
Mentre qui si parla dell'associazione.



p.s.: il blog riprenderà le sue regolari trasmissioni appena mi viene in mente un pensiero coerente; devo solo superare il caldo...

venerdì 26 agosto 2011

Cahiers de doléances

Così mi do un tocco internazionale che fa figo ed evito di intitolare il post "lagnanze" come quello poco più sotto.

- Devo rifare un numero cospicuo di brochures perché la mia collega le ha lanciate con la fionda, ovvero le ha messe insieme alla brutto male di corsa. Ho rifatto l'impaginazione e iniziato a rifare il lavoro, per scoprire che il capo le vorrebbe in un modo decisamente più "grafico"; sono sicuramente più belline con tutte le ombre, i colori, gli arredi che sbrilluzzicano e via discorrendo, ma quelle cose lì le fa un programma che costa almeno un paio di organi non sostituibili, per funzionare in tempi accettabili ha bisogno di macchine decenti, altrimenti fai una operazione e prima che sia conclusa fai in tempo a tirare su di nuovo il Duomo di Milano, che ovviamente non abbiamo e non avremo mai perché costano. Miracoli qui non se ne fanno e se ne facessi sarei altrove.

- Vento continua a chiamare facendo domande idiote, come è suo solito, e confermando, qualora ce ne fosse bisogno, la sua completa inabilità a qualunque funzione complessa che vada oltre il nutrirsi di cibi preparati da altri e la defecazione.

- il capo si lamenta che spendiamo troppo in cartucce a colori, ma se mi fai fare le cose tutte colorate, con le ombre e ogni altra inutile cosa, mi dici con cosa le stampo? a sputo?

-...e, soprattutto, impiccati e gira al largo

Sono proprio stanco... bhè... non più di altre volte e probabilmente anche il fatto che questa sia la prima settimana lavorativa post ferie non aiuta.

mercoledì 24 agosto 2011

Giappone

Stamane ho guardato alcune foto di una amica, di Bologna, che al momento è in Giappone.
Ho rivisto la stazione di Kyoto e un ristorante, della stessa città, nel quale mi sono fermato per cenare durante Obon Matsuri; adesso attendo che metta anche le foto di Nara.
Sta visitando anche posti e vedendo angoli di Kyoto, che io non ho visto ahimè...
Mi sono accorto che sono passati due anni dalla mia vacanza in Giappone e mi piacerebbe tornare per vedere altre cose, rivedere Kyoto, spendendoci qualche giorno in più perché la città è bellissima... tutto sommato, anche grazie ai meriti, perché ne annovera più di uno, dell'aria condizionata, è stata una vacanza in un bellissimo paese meritevole di una, o più visite.
Magari in un periodo dove il caldo assassino è meno forte e... insomma, onde averne un ricordo migliore ecco; quello che ne ho è perturbato da eventi, bhè, diciamo discutibili.
Guardando le foto di questa mia amica ho visto anche il palazzo imperiale a Kyoto e mi è venuto in mente che una scolaresca, un gruppetto di tre, due ragazze e un ragazzo, mi ha intervistato davanti ai suoi cancelli; faceva parte di un compito scolastico, dovevano placcare un turista, ed io palesemente lo ero, e fargli alcune domande semplici.
Ricordo che le domande le ha fatte il ragazzo, che in quanto uomo era tenuto ad essere il più coraggioso, e che non hanno praticamente mai smesso di ridere; per fortuna le risposte non richiedevano un inglese troppo elaborato e quindi non credo di aver fatto figure barbine*, ma se così fosse non lo saprò mai :asd:

*"figura barbina": esattamente da cosa derivi non so, ma credo che sia assolutamente dialettale e sta per figura misera, brutta, con una connotazione forte al ridicolo

martedì 23 agosto 2011

Lagnanze

Riassumendo:
- stanotte ho dormito poco e male perché ho avuto caldo e quindi stamane ho sonno;
- mi bruciano gli occhi e mi addormenterei sulla tastiera;
- i neuroni non ne vogliono sapere di funzionare;
- ho caldo già adesso, sebbene stamane all'ombra ci fosse quasi fresco;
- mi sento una piattola;
...ma quel che è peggio è che l'aria condizionata oggi fa TIEPIDO!!!

Il martedì si conferma come un pessimo giorno; non so esattamente cosa ho fatto ad Ares, ma è chiaro che mi detesta.
Forse possa saccheggiare il frigorifero che abbiamo nell'altra stanza; ne prelevo tutto il ghiaccio e me lo butto addosso, oppure provo ad infilarmici dentro per qualche minuto.

...ah...novembre...novembre...novembre...

lunedì 22 agosto 2011

Avanti adagio

Oggi è il primo giorno di lavoro post-ferie.
La cosa più complicata è, al momento, superare la fase di svacco da vacanza e quindi evitare di cadere nella trappola dei vari giochini del faccialibro, così come la lettura dei vari quotidiani che seguo e via discorrendo; non è semplice riprendere la normale produttività.
La prima telefonata della giornata ci è stata fatta da un operatore Telecom per una nuova fantabulosa offerta; evidentemente i call center hanno iniziato a lavorare oggi... buon lavoro anche a loro.
Le piante, dopo una settimana e più senza acqua, sono un po' patite, ma confido che le Stelle di Natale, che abitano qui ormai da un paio d'anni, possano riprendersi senza problemi; le piante grasse non hanno fatto una piega ovviamente.
Mi si è prospettata anche la possibilità di andare a fare un rilievo in un sottotetto, la sola idea mi fa disidratare e spero, vivamente, di non dover andare proprio oggi...
Grazie al cielo l'inizio è soft, ma non per questo è meno traumatico.

domenica 21 agosto 2011

Caldo

Non mi sto esattamente lamentando del caldo, perché questa estate è stata la più fresca e piovosa ch'io ricordi anche dovesse fare caldo in settembre.
Quel che volevo dire è che la temperatura odierna, l'umidità generale e quel che si prevede sarà il tempo per i prossimi giorni, con questa ondata di calore che dovrebbe persistere almeno sino a mercoledì, mi fa star male.
Mi è anche venuta in mente una nuova creatura, sebbene debba ancora affinare un po' la versione più astratta, ma il caldo mi drena di tutta la voglia di disegnare.
Per domani si prevede una massima di 40°, devo anche andare a lavorare a piedi perché devo prendere l'acqua, dato che domani riprendo a lavorare, e l'idea di tornare a casa con un caldo porco, un umido da far concorrenza al Mar Ionio, sotto il livello del mare, mi dà dei seri problemi.
Meteo inoltre prevede la presenza di nuvole in cielo, per i prossimi giorni, solo se dipinte o immaginate a causa dei colpi di sole; potrebbe essere la volta buona che vado in giro con l'ombrello aperto per avere appena un poco di ombra in quei tratti privi di alberi.

Ah! L'aglio ha avuto la meglio sugli afidi ed ora l'ibisco ne è privo; in compenso lo spruzzino che uso per irrorare la pianta, emana un odore fortissimo di aglio e devo tenerlo fuori, all'ombra, sul balcone.

...oggi dovrei anche uscire...magari verso le sei; ma non so se ne ho il coraggio. Come posso lasciare così, da solo, il mio amatissimo ventilatore? Per fortuna a lavorare ne ho due puntati contro.

mercoledì 17 agosto 2011

Aglio

L'Augusta Genitrice adora l'aglio; probabilmente ne ha un altarino da qualche parte in casa e brucia incenso all'icona di una testa d'aglio.
La premessa è un po' lunga ma necessaria; abbiate pazienza.
Tutto iniziò tempo fa quando le venne detto che aveva la pressione alta e lei scoperse che l'aglio aiutava a controllarla, da allora casa nostra si è riempita di: teste d'aglio un po' ovunque, crema di aglio spalmabile, pillole di aglio concentrato, polvere di aglio come condimento e qualunque altra cosa esistente sul mercato, e reperibile in paese, abbia trovato a base d'aglio.
Ricordo che prima di entrare in cucina era necessario abbattere il muro 8/8 con travolgere di odore d'aglio ivi presente.
A me l'aglio mi ha sempre dato da fare, un po' per le ovvie controindicazioni a carattere sociale, ma soprattutto perché se lo mangio poi non lo digerisco; in minima parte riuscivo, insomma, a tollerarlo.
Dopo la Grande Scoperta dell'Aglio e dopo che era possibile incontrare aglio ovunque per casa, anche perché la sua presenza irradiava dalla cucina coprendo tutto l'appartamento, ha iniziato a darmi problemi persino l'odore; i danni della sovraesposizione.
La premessa è finita; poteva andare peggio e sarei potuto partire da una descrizione botanica della pianta :asd:
Qualche giorno fa, forse giovedì scorso ma non potrei giurarci, ho scoperto che il mio ibisco, che per ora sta bene, ho la tendenza a seccare le piante di ibisco anche se mi piacciono molto, si era riempito di afidi; ce n'erano su così tanti da mascherare il colore dei fiori in boccio.
Per scacciare gli afidi conosco due metodi: fare macerare in acqua del tabacco e poi spargercelo sopra, oppure fare macerare l'aglio e piantare nel vaso uno spicchio d'aglio.
Ho optato per l'aglio perché è più economico e ne ho a disposizione in abbondanza; l'Augusta Genitrice ha smesso di usarlo anche come decorazione natalizia, ma due o tre teste in casa non mancano mai.
Ho preso un boccetto e l'ho riempito d'acqua e poi vi ho messo anche polvere d'aglio, tre spicchi d'aglio pestati; ho chiuso il boccetto e lasciato il tutto a macerare per due o tre giorni e poi mi sono avvicinato cautamente all'arma biologica in questione.
All'apertura del boccetto si è verificata una fuoriuscita consistente di gas che si è sparso in zone per la cucina, poi mentre colavo la mistura, in modo che i residui non mi intasassero lo spruzzino, l'odore dell'aglio mi ha colpito con tutta la sua esuberanza; credevo di morire... ovviamente mia madre trovava meraviglioso l'odore sprigionato dal barattolo.
IL resto delle operazione ho cercato di farlo in apnea, non avendo a disposizioni adeguati mezzi per filtrare gli effluvi, e una volta finito il tutto ho spalancato tutte le finestre; l'odore comunque si è mantenuto, a zone, per un paio di giorni...
L'ibisco è sul balcone della camera dove dormo e tutte le sere lo irroro della mistura d'aglio e acqua, devo dire che gli afidi se ne stanno andando, ma a volte al mattino, col vento a favore, dato che dormo con le finestre aperte, vengo svegliato dall'odore dell'aglio che entra dalla finestra.
Guardiamo l'aspetto positivo: tutto quest'aglio potrebbe bloccarmi l'appetito e farmi perdere addirittura due etti :asd:

martedì 16 agosto 2011

Libri

Sono sempre stato disordinato e malgrado alcuni tentativi in età adulta di correggere questa mia indole, sono rimasto disordinato; inoltre ho anche poca memoria.
Per ovviare a questi difetti ho imparato, almeno sul lavoro, a fare le cose con metodo in modo da dimenticarmi il meno possibile per strada, ma nella lettura riesco a esprimere a pieno il mio disordine.
In genere inizio scegliendo, assolutamente a caso, un libro che si accordi con il mio stato d'animo del momento.
A circa metà, o un terzo, del libro appena iniziato, anche se il libro in questione mi piace, inizio a guardare con fare famelico la libreria e così inizio un altro libro da leggere.
Il più delle volte questo processo va avanti almeno sino a quando non arrivo a quota cinque o sei libri; ricordo di essere arrivato, tempo fa, a otto volumi in contemporanei ma alcuni erano libri che non mi piacevano e quindi non so se l'episodio possa fare testo.
L'aggiunta di libri in lettura prosegue fino a quando non mi impongo di fermarmi; ho un po' la tendenza a iniziare le cose e poi a lasciarle lì per poi riprenderle con comodo, a volte molto comodo, dopo un po'.
Attualmente sono arrivato a quota cinque... lo so che lì in basso ne compaiono tre, ma ho un saggio sull'Ortodossia con il quale sono a metà, ho appena iniziato il nuovo libro di Martin, nell'anglico idioma, e sono pericolosamente prossimo all'aggiunta di un altro volume.
Credo di non essere mai riuscito a leggere un unico libro dall'inizio alla fine senza mai iniziarne, a metà, un altro.
A volte mi capita anche di iniziare a leggere un libro per poi scoprire, a volte a circa un terzo, che l'avevo già letto; è il bello di avere la memoria di un pesce rosso, le cose ti sembrano sempre nuove.
M'ero appena liberato di tre volumi comprati doppi, che ieri mi sono accorto di averne un altro doppio in casa...
Perché non ricordo che libri prendo?
La prassi è la seguente: vado in libreria, vedo qualcosa che mi ispira e che non ricordo di aver preso e quindi inizio a tentare, invano, di ricordare e alla fine lo prendo perché temo di non trovarlo più.
Il più delle volte ho fortuna, ma capita spesso che del libro in questione sia già presente un'altra copia nella mia libreria.
In quei pochi giorni di ferie che mi restano, dovrei trovare mezza giornata da dedicare ai libri; fare passare la libreria come il riso, scovare i libri doppi e poi portarli in biblioteca o regalarli al primo interessato.
Chissà; potrei trovare persino dove si annida la singolarità quantica che si annida nella libreria e mi fagocita i libri.

domenica 14 agosto 2011

Da uno a dieci...

I miei mezzi di locomozione, in ordine di importanza e uso sono:
- i piedi
- la bicicletta
- l'auto

Lavorando a solo un chilometro e mezzo da casa l'unico mezzo, per impedirmi di prendermi una insolazione quando d'estate c'è un caldo porco e il sole picchia in testa che pare usare un martello pneumatico, che mi è congeniale è la bicicletta.
La mia è una bicicletta che vanta vent'anni di onorato servizio; con qualche problema all'unico cambio, posteriore, che ha e che non è propriamente il massimo in un paese in collina, con qualche giro di nastro isolante in alcuni punti e il cestino tenuto insieme da alcune fasce di plastica... avrà un aspetto da residuo bellico, ma mi ha portato a zonzo per parecchio tempo e ci sono affezionato.
Venerdì, quando sono andato a buttare inutilmente mezza giornata in studio, sono andato, appunto in bicicletta, poi sono rientrato di corsa a casa, uscito di nuovo e poi sabato sono andato a gettare l'Anello nel Monte Fuso, o per lo meno in una bocca un po' laterale e defilata, e oggi pomeriggio, come è mia abitudine, ho deciso di andare a fare un breve giro, sino a Fidenza e ritorno, in bicicletta.
Scendo in garage e guardo, ma della bicicletta neanche l'ombra.
"me l'hanno spostata?"
Dato che sono famoso per non riuscire a vedere, a volte, neppure quello che ho davanti, ricontrollo ed effettivamente la bicicletta non c'era.
"che me l'abbiano messa nel vano scala condominiale?"
Controllo anche nelle scale, ma nulla; a questo punto mi viene un lievissimo sospetto.
"no!? l'avrò mica lasciata in centro? Però mi ricordo di averla portata a casa..."
Controllo nuovamente nelle autorimesse e nel vano scala, che è minuscolo, e anche questo controllo ha esito eguale ai precedenti; niente bicicletta.
Prendo le chiavi del lucchetto, che avevo lasciato in casa e vado in centro sperando di trovarla e lei è là sotto la pianta dove l'avevo lasciata, con il sellino un po' sporco, qualche foglia dentro il cestino, ma ancora legata al porta biciclette che mi aspetta fedele.
Deve essere un caso di teresina.
La cosa mi preoccupa perché sinora non mi ero mai dimenticato in giro, e per così tanto tempo, una cosa grossa come una bicicletta.
Per fortuna non abito a Parma, altrimenti manco il lucchetto avrei trovato.
Quindi; da uno a dieci, quanto sono messo male?

giovedì 11 agosto 2011

Rilievo

Ieri sono tornato in quel di Canegrate per terminare i miei rilievi e, per fortuna, sono riuscito a fare tutto in un giorno solo.
Dato che ho finito presto, ho pur sempre fatto otto ore di rilievo ininterrotto, ho pensato che mi ero meritato una piccola gita culturale e così sono andato in visita all'Abbazia di Morimondo, come si può vedere dalle foto postate ieri.
L'interno dell'Abbazia non ho potuto vederlo perché vi sono degli orari di apertura. L'Abbazia è in mattone a vista con poche decorazioni, mi ha colpito il fatto che sia assolutamente immersa nella campagna; vale la pena di una sosta per una visita se siete nei pressi di Milano.
Rientrato in Emilia per prima cosa mi sono lavato via il milanese di dosso; non sono ben disposto nei confronti dell'hinterland e ogni volta che mi ci avvicino, mi capita anche con la città di Milano, me ne ritorno a casa col mal di testa e anche questa volta non è stato diverso.
Probabilmente è più una reazione psicosomatica che altro.
L'aspetto positivo della giornata di ieri, oltre a Morimondo, è stato il colore dei girasoli alle 6:40 di mattina e le Alpi, imbiancate, che si vedevano in lontananza; non c'è stato neppure caldo e quindi non posso lamentarmi.
Oggi e domani mattina sono in produzione, d'altronde le vacanze quest'anno vanno a singhiozzo...

lunedì 8 agosto 2011

Fortune

Vi ho già raccontato del perché ho imparato a masticare l'inglese? Si? No? Certo, la soluzione sarebbe ch'io usassi la funzione "cerca" del blog e andassi a scavare nei fantasmi del post passati, ma visto che sono pigro e che con l'età inizierò a ripetere, più di quanto non faccia già ora, sempre le solite cose, tanto vale che vi abituiate alla cosa :asd:

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana... magari evito di partire dal Big Bang e riduco il preambolo per passare alle considerazioni finali

Tutto è iniziato tempo fa quando Regina s'è maritata negli USA. Ricordo che la prima volta che vennero insieme in Italia lui era tagliato fuori dalla conversazione perché noi si parlava sempre in italiano, anche perché la maggior parte di noi non parlava l'inglese e manco lo capiva, e mi era parsa cosa molto maleducata da parte mia. Le mie buone maniere mi hanno messo spesso in situazioni difficili, ma in questo caso mi hanno spinto a imparare a masticare un po' di inglese.

Di recente, a causa anche di azzeccati regali di compleanno, ho ripreso a guardare seriamente film prodotti a Bollywood. Il problema maggiore di queste pellicole è, per me, la lingua; l'hindi e l'urdu ancora non li parlo e per quanto riguarda il comprenderli non andiamo meglio. Esistono alcuni siti che hanno film del genere in versione integrale da vedere comodamente, si fa per dire... dato che durano minimo oltre le due ore e mezza, svaccati* in poltrona; il problema è che la maggior parte di essi è priva di sottotitoli e quando li hanno sono scritti in bianco e il fondo è chiaro.
Ho di recente trovato un film storico che deve essere una meraviglia per gli occhi, ma tre ore e mezza senza sottotitoli non sono, per me, affrontabili; ovviamente questo non vuol dire che non proverò a guardarlo :asd:
...tra l'altro devo anche cercare un film greco; essendo che parla di Bisanzio, la visione è obbligatoria.
In compenso ho trovato un film, che pare quasi una riedizione di Contact, di fantascienza sottotitolato e perciò domani lo vedrò.

Tutto questo per dire che mi ritengo molto fortunato poiché Regina ha sposato un anglofono e non un indiano o un cinese; l'inglese è comunque semplice da imparare, ma l'hindi, o il telugu o un'altra delle tante lingue dell'India sarebbe stato un altro paio di maniche... così come per nulla semplici sono le lingue che si sono sviluppate in Cina.
Se dovessi però essere travolto dalla passione per queste produzione indiane, non è detto che provi almeno a capire l'hindi.
Si potrebbe obiettare che sarebbe più saggio da parte mia affinare l'inglese e non posso che darvi ragione, ma io sono una persona molto brigosa** e imparo le cose nella misura in cui mi servono e se non cambiano le necessità non ho lo stimolo per approfondire quanto appreso; la ritengo una dote poiché questa mia caratteristica mi rendo molto rapido nel lavoro.

Se dovessi mettere una barra che valuta l'utilità dei post questo si classificherebbe molto in basso :asd:

*svaccati: plurale di "svaccata/o" dal verbo riflessivo "svaccarsi". E' inesistente in italiano, di derivazione dialettale e prettamente agricolo. Indica il modo nel quale le vacche al pascolo di sdraiano placide sull'erba; negli esseri umani diventa una posizione comoda, semisdraiata... quasi come se si fosse su un triclino

**brigosa: deriva da "briga", detta nella formula "mi sa briga fare sta cosa" è intesa come "mi dà noia fare questa cosa". Brigare però ha un altro significato... Il termine "briga" esiste in italiano, ma in ambito dialettale assume significati diversi

domenica 7 agosto 2011

Broletto (RE)






La mia intenzione era quella di andare a fare due foto al castello di Borzano e poi di fare un giro per Albinea, ma giunto a Borzano mi sono accorto che l'unico modo per arrivare al maniero è andare a piedi, ahimé non avevo tutto questo tempo, e in più il castello non è segnalato; già si tratta di un gruppo di edifici privo di torri e quindi difficilmente riconoscibile, in più senza cartelli, immagino lo si possa trovare solo con l'aiuto di un locale.
Fallita la missione Borzano sono andato ad Albinea; paese molto ordinato e pulito ma privo di emergenze di nota e la "pieve di Albinea", comprensiva di rocca, che ti segnalano, in realtà si trova in località Broletto.
Capisco che il comune è lo stesso, ma da me la Pieve di Contignaco si chiama così perché si trova a Contignaco e a nessuno è mai venuto in mente di chiamarla Pieve di Salsomaggiore. Immagino che vi siano delle ragioni per un nome del genere, comunque sia la pieve merita una visita, ovviamente se passate da quelle parti. Il panorama dal colle dove sorge la Pieve è molto bello e la chiesa ha alcuni pezzi davvero interessanti, pur non conservando quasi nulla dell'antica costruzione. La Rocca non è visibile in quanto abitata e attorniata da un lussureggiante parco. Da quel poco che si vede pare però molto ben tenuta.
Se passate da quelle parti la sosta è consigliata.

sabato 6 agosto 2011

ore 8:00 e facezie

Sono in ferie e oggi sono pure a casa, in compenso già per domani ho in programma una gita ad Albinea e Borzano e un giro qui intorno nel pomeriggio di oggi.
Dato che d'estate mi riempio di bolle, a causa dell'esposizione al sole, in verità le bolle sono dovute al sudore per cui d'estate dovrei muovermi all'interno di una doccia o di una bolla di frescura, quando devo andare a fare la spesa vado sempre al mattino molto presto.
Stamane sono andato al forno dove vado da anni, tanto che ci diamo del tu con la commessa, ma oggi, a un certo punto della conversazione, mi è scappato di darle del "lei": "non darmi del lei"... così mi sono scusato e sono tornato al tu.
Di ritorno mi sono fermato al solito supermercato, in genere mi ci fermo la sera rientrando dal lavoro, ho preso quel che dovevo e nell'uscire ho salutato: "ciao e buona serata"... mi sono fermato un attimo interdetto e mi sono corretto: "buona giornata".
Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi potrei persino dimenticarmi come mi chiamo; sento che è la giornata giusta :asd:

Giovedì, mentre passeggiavo per la bellissima Ravenna, coi neuroni ancora immersi negli sfavillanti mosaici, non ho potuto fare a meno, anche perché sbraiava la telefono, di origliare una conversazione. Una donzella era al telefono con qualcuno e ha detto: "comunque rispondimi se ho bisogno"; come l'interlocutore potesse distinguere lo stato di necessità della donzella dal solo squillo del telefono rimane un mistero...

Mi consola un po' sapere di essere in nutrita compagnia :asd:

giovedì 4 agosto 2011

Ravenna










"...e com'è Ravenna?"
"Ravenna è molto, molto, molto... incastrata; no... intricata; oddio! e com'è Ravenna?"
"Incantevole?"
"SI! Ravenna è incantevole!"
Tanto per parafrasare l'indimenticabile interpretazione della Leone della Dellera.
A dire il vero Ravenna intricata la è, incastrata forse no perché se ne sta bella larga in pianura, ma l'inizio della mattina doveva farmi presagire l'animo dedalico della città.
Come sono arrivato a Ravenna, dopo aver trovato il consueto rallentamento a Bologna, Cinzia, il mio navigatore con la predilezione per le carraie meglio se sterrate, si è persa. Non mi era mai successo in città; in genere capita che Cinzia si perda e si confonda su per i bricchi; i tornanti e le strade di montagna la mandano un po' in confusione, forse perché le riesce difficile trovare dei comodi tratturi da farmi percorrere, ma non è mai capitato, sinora, che andasse in confusione in una città.
Personalmente mi sono poi perso un paio di volte, non ostante la cartina, e ho notato che la filosofia generale dell'impianto urbanistico, è quella di farti fare il percorso più lungo per collegare due punti; è inutile che pensate male, non sono stato l'unico turista disperso, ho visto altri interrogare le mappe sibilline in cerca di risposte oracolari che indicassero una via.
A parte queste note di colore, la città merita una visita. Il pellegrinaggio in terra d'Esarcato è andata benissimo e a parte l'ampio patrimonio d'arte bizantina, Ravenna vanta un bellissimo museo nazionale e un pregevole museo vescovile. Vi sono poi molte chiese, palazzi e giardini meritevoli di una visita, ma includendoli nella gita una giornata non basta.
Al rientro ho trovato l'usuale rallentamento a Bologna e un camion mi si è lanciato nella corsia mentre stavo sorpassando, probabilmente Sant'Apollinare, o San Vitale il Patrono da esarcato del mio paese, dato che dovrei essere di sua competenza, ha aperto un occhio e non è accaduto nulla.
Ho appena ricevuto la gaudiosa notizia del mio viaggio a Canegrate il dieci; oh! gaudio e giubilo! Spero che quest'anno MIlano e i suoi dintorni si svuotino per Agosto così da trovare poco traffico...