giovedì 30 settembre 2010

Una mattina diversa

Stamane sono andato a DUC (direzione uffici comunali) di Parma, situato in Largo Torello de Strada; tra viale Mentana e viale Fratti.

E' una struttura relativamente nuova che ospita buona parte degli uffici comunali; dovevo vedere un paio di tecnici, insieme col Capo, per parlare della Scheda del Male...

La sala d'ingresso, col protocollo, è un'aula grigia con alcune macchie di colore verde acido, ma in tinta pastello, mentre il resto degli uffici del piano terra sono organizzati in "isole" con diversi colori; lilla, rosso, verde etc... A una di queste isole si ritira il numero a una sorta di codometro, che io non ho fatto e quindi non so come funziona, ma tutte queste isole colorate sono immerse nell'onnipresente grigiume dell'interno della struttura. Non mi è particolarmente piaciuto, anche perché, ed è così anche ai piani alti, è un immenso open space nel quale tutte le voci di ogni singolo utente e operatori si sommano.

Nella parte accessibile al pubblico, cioè il piano terra, perché ai piani alti le cose sono diverse, per far vedere quanto siano "avanti", il Comune ha dotato le varie isole di una pioggia di Mac...ai quali hanno installato "finestér".

Di sopra l'edificio è egualmente triste, file di armadi dividono gli spazi dell'open space in un dedalico insieme di uffici; preferisco il Comune del mio paesello.

Mi rendo conto che a Parma servisse una struttura ampia per ospitare gli uffici, ma la struttura in questione all'interno mette tristezza; è molto "ministeriale", perfino l'unica pianta di ficus fa tristezza...

martedì 28 settembre 2010

Bollo, miseria e facezie

Ieri la Regione Emilia Romagna, tramite l'agente Equitalia, ha deciso che era stanca di aspettare i soldi del mio bollo auto e mi ha inviato una notifica intimandomi di pagarglieli entro 60giorni dall'arrivo della notifica...

Avevo già in programma di pagarglieli, mora compresa, in ottobre perché, purtroppo, non secerno soldi e devo attendere che mi vengano dati; potrei anche pagarglieli subito, non sono poi così alla canna del gas, ma visto che tanto l'importo è lo stesso e ho 60 giorni procederò come avevo deciso sin dal principio.

Attualmente le spese di ottobre eguagliano quelle di settembre; bollo, dentista e assicurazione auto...la fine dell'anno mi devasta.

Sono anche dovuto andare in Banca perché mi è arrivata una comunicazione con la quale mi si diceva perentoriamente di andare in filiale, il prima possibile, per importanti comunicazioni riguardanti i miei sudatissimi risparmi.

La comunicazione, un filo ansiogena, serviva a farmi andare in filiale per compilare un questionario...detesto questi toni allarmistici, io già mi vedevo senza più un soldo di risparmi...

Il mistero del bollo si infittisce: vogliono i soldi del 2007, ma io nel 207 l'ho pagato, ho le ricevute, è solo con quello per il 2011 che sono un poco in ritardo, e in più il numero di targa non corrisponde, così come non corrisponde l'alimentazione dell'auto...stasera li chiamo.

Mistero risolto; s'ha da pagare...non è cosa piccola, ma meno del paventato...

domenica 26 settembre 2010

Zavattarello





Stamane sono andato in quel di Zavattarello. Si tratta di un paese al confine con la provincia piacentina, in quella porzione pavese della Lombardia che separa l'Emilia dal Piemonte.
E' situato nella val Tidone, nei pressi del Lago di Trebecco, lago artificiale creato dalla diga eretta vicino al paese di Trebecco Val Tidone.
Da casa mia sono circa un centinaio di chilometri e all'andata vi sono arrivato da Borgonovo val Tidone, superando le indicazioni per Rocca D'Olgisio.
La scelta del paese da visitare è stata del tutto casuale; mi piaceva il nome e volevo visitare una porzione di territorio pavese, mi incuriosiva anche il lago. Il lago era praticamente asciutto, con pochissima acqua, come è giusto che sia, del resto, alla fine dell'estate. Dalla diga la strada si inerpica, deformandosi, sull'Appennino sino a giungere nell'abitato di Zavattarello.
Il paese è dominato da un castello, voluto dai Dal Verme nel XV° secolo, anche se non escludo una preesistenza, devo ancora ben documentarmi, che è aperto solo al pomeriggio dalle 14:30 alle 17:30. Ovviamente non ho potuto vederne l'interno e un po' m'è dispiaciuto, ma ho fatto un ampio giro per vederlo bene almeno da fuori. Il paese si compone di un borgo antico, provvisto di due porte, che implementava le difese castellane lungo la porzione di perimetro più vulnerabile, soggetto a recenti recupero edilizi. E' inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia a ragione, anche se le strade del borgo necessitano di un intervento deciso di recupero.
Il paese ha una chiesa del XIV° secolo che conserva un pregevole complesso ligneo che racchiude la Madonna dell'altare maggiore. C'è un'altra chiesa, dedicata a S.Paolo Apostolo, secentesca con all'interno un insieme di affreschi che spaziano dal seicento sino ad aggiunte dei primi anni del novecento; c'è una fonte battesimale molto semplice che mi ha colpito e un altro gruppo ligneo, nell'altar maggiore, davvero ben fatto (opera secentesca).
Quel che mi ha colpito è che Zavattarello conterà, più o meno, le stesse anime che popolano Roccabianca e perciò, passando per il paese, si sentono i paesani che si salutano per strada e scambiano convenevoli; uno di quei paesi dove tutti sanno tutto di tutti...è un pregio perché salda i legami comunitari, ma un po' di privacy è impossibile tenerla.

mercoledì 22 settembre 2010

Povero pc

Il pc dello studio, sul quale lavoro, oggi ha avuto un mancamento; credo che stia soffrendo di alzheimer conclamato...ma non guardatemi; non gliel'ho attaccato io :asd:
Stavo lavorando, o meglio, mi stavo stancamente trascinando verso sera, fingendo coinvolgimento in quello che stavo facendo, che è un po' diverso dal "lavorare", quando mi accorgo che il pc è lento; ci impiega una eternità a compiere una semplice operazione.
Decido di spegnerlo e di riavviarlo; lo spengo e si riavvia, carica il sistema operativo e torna subito alla schermata iniziale, cerca di caricare il sistema operativo e ritorna alla schermata iniziale...e così ha continuato per un bel po', sino a quando, stanco ormai di ricorrere a tutte le opzioni della "modalità provvisoria" inutilmente, l'ho spento e ho chiamato l'assistenza.
Dovrebbero venire il prima possibile, quindi credo la settimana prossima, ma personalmente credo che si sia preso qualcosa di poco simpatico; non so se dovranno formattarlo, ma se non altro ho in studio un altro pc su cui lavorare.

Per consolarmi ho guardato la prima puntata della terza stagione di Castle, che non c'entra per nulla con quanto scritto sopra, ma è proprio una bella puntata; grazie Regina per avermi detto che la serie è iniziata :)

martedì 21 settembre 2010

Rospi

Dove abito è pieno di rospi; in genere la presenza degli anfibi, specie se non hanno cinque zampe e tre occhi, è un buon segno e vuol dire che il posto in questione non è particolarmente inquinato.
Non mi hanno mai dato grossi problemi, anche se mi dispiace trovarli, al mattino, rinsecchiti sull'asfalto perché qualcuno li ha letteralmente stirati con i pneumatici dell'auto.
Stasera ho portato a lavorare mia madre e al ritorno a casa ho aperto la basculante per mettere in garage la vettura e c'era un rospo placidamente piazzato nell'autorimessa.
Un rospo piccino. Mi è già capitato e le altre volte li ho presi in mano e li ho messi fuori; quello che mi dà fastidio è che l'operazione li spaventa e la loro vescica rilascia tutto quello che deve.
Questa volta ho provato a spingerlo delicatamente coi piedi fuori dal garage e per un po' è andato anche nella direzione giusta, poi si è andato a infilare sotto la macchina....ma porc...
Non avendo tutta la notte a disposizione, ed essendoci fuori un buio intenso, ho messo in garage la vettura pregando tutti le divinità che mi sono venute in mente, perché nel dubbio non si sa mai, affinché io potessi riuscire a non uccidere il rospo con una gomma.
Una volta messa la vettura in garage DOVEVO sapere, così sono andato a prendere una pila e l'ho cercato; l'ho trovato con un piede...sotto, per poco non lo schiacciavo.
Per fortuna non è accaduto nulla e non ostante me il rospo ha superato la nottata; che sollievo.
Credo che se l'avessi ucciso mi sarei portato a dietro il senso di colpa almeno sino al secondo Avvento.

lunedì 20 settembre 2010

Pezzo d'epoca

Poteva benissimo intitolarsi "vattelapesca", ma direi che anche così va bene...

Ieri sono andato a Ikea prendermi una mensola, che so di meritarmi :asd:, per la libreria. Qualche giorno fa, infatti, mi sono reso conto che potevo infilare una nuova mensola nel valido scaffale Ivar.

Sono andato con mia sorella, che non vedevo da un po', e così abbiamo passato una buona mattinata insieme, conclusasi nel primo pomeriggio e con: un porta posate, un'asse da cucina, candele, perché non si può andare a Ikea e tornare senza candele, una mensola e una lampada ad energia solare...

Il pomeriggio l'ho passato a rimettere a posto i libri e i dvd, così ora ho tutta una mensola vuota, ben 42x30cm, da riempire di libri!!! Più tardi me ne sono andato per il paese a fare un giro a piedi; c'era una mostra di auto d'epoca.

Non sono mai stato un appassionato d'auto, ma le auto degli anni '20 mi sono sempre piaciute; oltre a subire il fascino delle vetture anni '70, d'altronde la mia scatoletta ha un design decisamente retrò. Oltre alle solite Ferrari e Lamborghini, c'erano delle bellissime Lancia, la Balilla, la Topolino, 500 come se piovessero e l'edizione Renault della Citroen Ami 8 che mia sorella, la Ami 8 l'aveva mio nonno, ribattezzò "Cavallona".

Tra queste auto facevano bella mostra di sè anche una Renault Supercinque e una Ritmo Bianca; diciamo che per un poco mi sono sentito anche io un pezzo d'epoca.

Domenica prossima riprenderò con qualche escursione; devo solo trovare il paese giusto

venerdì 17 settembre 2010

Domenica e altro

Questa domenica niente gita fuori porta; mi sono accorto, sistemando casualmente una delle libreria di casa, di avere spazio per un'altra mensola e quindi domenica mattina me ne andrò a Ikea a prenderne una.

Non mi ci staranno più libri, perché la libreria è già letteralmente murata, ma per lo meno saranno appena un po' in ordine.

Può darsi che al pomeriggio vada da qualche parte, ma è ancora tutto da decidere; volevo fare almeno qualche gita fuori porta prima dell'inverno...

Consapevole delle mie prossime, molto prossime ahimé, spese, stamane sono andato a trovare il mio conto corrente; non è ancora attaccato al respiratore e la prognosi pare buona, ma non sta molto bene. Come se non bastasse si profilano al largo acque burrascose e la navicella qui è tenuta insieme con un po' di corde e materiale di fortuna :asd:...che dire? sono arrivato sin qui e quindi supereremo anche questa.

Ora riprendo coi miei lavori; sto disegnando la casa di un riccone il quale, volendola vendere, si è accorto che non può farlo poiché non è mai stata sanata. Ognuno di noi quando pensa a "casa" immagina un appartamento, o una villetta, questa casa consta di tre edifici separati, collegati tramite tunnel ipogei, di una certa imponenza. La casa, una delle tante di questo signore, è rimasta abbandonata per almeno vent'anni...a chi troppo e a chi niente.

giovedì 16 settembre 2010

Infinito

Non la poesia di Leopardi, ma trattasi di una questione di rette e di cerchi...

Due rette parallele sono tali quando il loro punto di incidenza è posto ad infinito, perciò le rette parallele hanno due punti di incidenza, dato che la loro lunghezza è infinita, stiamo parlando di rette, l'incidenza è posta a più infinito da una parte e a meno infinito dall'altra. Quindi avrebbero due punti di incidenza, ma due rette che hanno due punti in comune sono coincidenti. L'incidenza è posta agli estremi posti all'infinito che per sua natura comprende sia il "meno infinito" che il "più infinito" e quindi il punto di incidenza è unico e non due; le rette sono quindi due cerchi incidenti in un punto posto a infinito.

Che la retta sia in realtà una curva lo si deduce anche da un'altra cosa; posso far passare dai punti della retta in questione, tante semirette parallele ortogonali alla prima, ma visto che semirette parallele sono incidenti a infinito ecco che la mia retta di partenza diventa una curva di raggio infinito.

Il parallelismo anche nella vita di tutti i giorni è una comoda illusione ottica. Pensiamo a un edificio eretto utilizzando un filo a piombo per mantenere dritte le pareti; il filo a piombo subisce la forza di gravità, ma dato che la Terra è un geoide tutte queste rette parallele sono in realtà incidenti e come punto di incidenza hanno il centro della terra. Lo stesso discorso vale per i piani; i piani reali sono in realtà sfere poiché sempre paralleli in ogni punto alla superficie terrestre...

So che può sembrare strano, ma la geometria mi ha aiutato a capire alcune cose su Dio e dintorni; poi Schrödinger e i suoi gatti hanno mandato un po' a pallino il tutto, ma ci sto lavorando. Ad esempio ieri, mentre mi lavavo, sono giunto ad una nuova conclusione da affinare; c'è poco da fare in bagno mi vengono le idee migliori, o peggiori a seconda dei punti di vista :asd:

Un po' di sproloquio ogni tanto fa bene :asd:

mercoledì 15 settembre 2010

Malignità

...che è da un po' che non parlo del nostro eroe; imperscrutabile, persino a se stesso, Vento :asd:

Pare che continui a telefonare al capo e che voglia tornare qui a lavorare, comunque sia ha telefonato al capo per dirgli che se vuole lunedì mattina viene, senza impegno da parte nostra. Il capo ha detto che prima deve sentire me se abbiamo o meno bisogno, per tanto la mia risposta sarà: "Grazie, ma abbiamo già provato il prodotto e ne siamo rimasti molto scontenti; ha un incolmabile difetto di fabbrica e consigliamo di interromperne la produzione immediatamente".

Oggi l'ho anche visto; o ha messo su chili, e già era ben lungi dalla definizione "in forma" quando veniva qua, oppure ha avuto la malaugurata idea di mettersi una maglietta di due taglie più piccola...bianca; pareva una enorme mozzarella su due gambe.

Intendiamoci: io non sono filiforme, ho quattro chili in più, non sono particolarmente alto, ma conscio delle mie forme evito magliette attillate, o a rete e altre cose inquietanti, risibili che mi farebbero sentire ridicolo. Evidentemente Vento in casa ha solo specchi deformanti :asd.

martedì 14 settembre 2010

Sonno

Ah! Il cambio di stagione! 

Dovrò andare in erboristeria a prendere un integratore, poiché. come capita a molti, agli inizi dell'autunno e all'inizio della primavera potrei riuscire a dormire ovunque. Ho così tanto sonno che potrei addormentarmi all'improvviso dove mi trovo.

Mi capitava anche ai tempi della scuola; appoggiavo la testa sul banco e dormivo. So che non è una cosa bella, ma in genere riuscivo ad addormentarmi in quelle materie nelle quali potevo vantare un 9 di media, per cui nessuno mi ha mai detto nulla.

Devo solo ricordarmi di andare in erboristeria...

lunedì 13 settembre 2010

"Tende"

Non sto cambiando le tende di casa, ma le virgolette stanno lì a significare che il "tenda" è in senso figurato.

Recentemente mi è capitato di rendermi conto che molte persone vivono l'esistenza aggrappati a una tenda; nella speranza che il tendaggio sia solido e ben ancorato alla muratura :asd:

Avete presente i film muti, quelli degli anni '20 o '30, dove l'assenza della voce, e quindi le inflessioni che accompagnano una gamma di sentimenti molto ampia, doveva essere compensata da una esagerata gestualità e da movenze molto melodrammatiche per far capire a chi guardava la gravità, o la malignità, o la gioia etcc... di una data circostanza? Ebbene di recente ho avuto la sensazione che moltissime persone si aggrappino a una tenda, con fare disperato, per elencare le loro disgrazie incommensurabili, inaffrontabili, sì vaste da dover girare sempre con una tenda di broccato pesante alla quale aggrapparsi in caso di bisogno; aggrappati al tendaggio declamano il peana della loro esistenza, dando sfoggio di bravura nello scansare colpe proprie e inveendo un po' contro tutti, dal Fato all'Universo e al consesso di essere intelligenti del pianeta, pur di evitare la colpa...povera colpa che nessuno vuole, chissà com'è la sua di tende :asd:

Altri invece di scansare le colpe, si addossano anche quelle altrui, di chiunque passi per strada, sino a cadere preda della disperazione per essere causa della futura esplosione del sole, il fagocitamento del sistema solare da parte del buco nero posto, forse, al centro della galassia, per proseguire con la fame nel mondo e pestilenze assortite.

Tutto questo mi fa pensare che non ostante tutto siamo ancora prigionieri dell'800 e della visione romantica del mondo. Non so se questi atteggiamenti mi siano, o meno, propri, perché essendo un prodotto della mia epoca non posso considerarmi avulso da essa; di certo cerco di guardare a me stesso e alla mia esistenza in modo obbiettivo e anche se a volte ricorro al tendaggio, non me lo porto sempre appresso e me ne libero una volta terminata la sua utilità; o comunque cerco di liberarmene il più in fretta possibile. Ho sempre pensato che le cose debbano essere viste e affrontate nella loro dimensione reale e che sia assolutamente salubre porre ad esse un termine; taluni comportamenti utili con l'andare del tempo diventano deleteri e quindi vanno cambiati, altrimenti vivranno al nostro posto e il tempo è così poco che non possiamo permetterci di sprecarlo vivendo ansie, paure, aspettative nostre o altrui ben oltre la loro utilità...

giovedì 9 settembre 2010

Certezze

Ieri ho accompagnato mia madre a lavorare. Il posto ove lavora è situato in una strada a senso unico, stretta, con auto parcheggiate a sinistra che riducono ulteriormente la carreggiata; come sono arrivato ho visto un'auto lasciata in mezzo alla strada in modo tale da risultare il più possibile nei piedi. Mentre la sorpassavo, approfittando di un varco tra le auto parcheggiate, ho pensato: "ma guarda questo imbecille che molla l'auto nei piedi e non mette neppure le quattro frecce; idiota".

Lascio mia madre davanti al portone e attendo che le aprano, parcheggiando sul marciapiede e con le quattro frecce, così la strada è libera, e sento delle voci; guardo nello specchietto retrovisore e scopro di chi è l'auto lasciata in mezzo alla strada. L'imbecille non era uno qualunque, ma l'imbecille per antonomasia: Vento himself...il vento continua a scorrere possente tra quelle orecchie :asd:

Avevo già avuto il bene, si fa per dire, di vederlo nel campo dietro la chiesa nei pressi di casa mia, mentre giocava a pallone con gli amici coetanei, quindicenni, del fratello...temo che la compagnia fosse un po' troppo matura per lui :asd:

Dopo un po' di cattiverie gratuite mattutine, vado a produrre

mercoledì 8 settembre 2010

California dreaming

Premessa:

Ieri sera ho lavorato sino a mezzanotte su un capannone e poi ho letto un po'. Al momento sto leggendo un libro inerente le bugie e il loro peso nella storia, attraverso una disanima di varie menzogne celebri e le loro conseguenze. Il capitolo iniziato ieri sera riguarda il presunto complotto globale de "I protocolli dei savi di Sion" che, nell'immaginario collettivo, ha sostituito il complotto di Stalin, ricalcato sul modello del complotto di Pietro il Grande, che a sua volta aveva sostituito il complotto Gesuita, quello dei Massoni, degli Illuminati, dei Rosacroce e dei Templari; ché senza Templari un complotto non è completo :asd: ...attualmente abbiamo il complotto di alieni vari, perché si vede che senza inutili paranoie non stiamo bene :asd: 

Qui ieri notte è piovuto con tuoni e lampi al completo.

Spengo la luce e dormo e sogno di essere atterrato al Lax; ero andato a Los Angeles per fare una visita a sorpresa, data l'estrema vicinanza di Los Angeles a Salsomaggiore :asd:, meraviglie dei sogni, ad una mia carissima amica colà residente. Passo l'immigrazione, recupero il bagaglio, attaccando bottone un po' con chiunque, data la perfezione del mio anglico idioma...che è perfetto giusto tra le braccia di Morfeo :asd:, e, uscito dall'aeroporto, mi accorgo che non ho soldi per prendere il taxi e che non so neppure se troverò la mia amica in casa; ma non importa! Ritiro un po' di dollari col mio bellissimo multifunzionale bancomat, :asd:, e vado allegro e fiorone a prendere un taxi...poi un tuono mi sveglia e i neuroni inizino a suonare prima "sognando la Califonia" dei Dik Dik, poi passano all'originale "California dreaming" dei The Mamas & Papas e alla fine fanno un allegro mesturotto di entrambe :asd:

Quando riprendo sonno il sogno è un altro; una ambientazione confusa e priva di trama definita, o di personaggi appena decenti, di "Canto di Natale"...per fortuna era un sogno, ma mi è parso un romanzo della Meyer in salsa natalizia :asd:

..."California dreaming" mi sta facendo compagnia tutt'ora :)

martedì 7 settembre 2010

Amenità

Domenica pomeriggio ho portato in visita a Fidenza un paio di amici; una coppia di coniugi in una breve visita in Italia. Lei ha il blog "il mio tesoro" che seguo e ha i parenti qui in Italia, per cui viene spesso nella penisola. Questa volta sono rimasti per poco tempo, avrei voluto mostrare loro un po' più di cose, ma alla fine abbiamo fatto in tempo solo a vedere il Duomo di Fidenza e a fare due passi per il paese. E' stato un po' complicato trovare un posto dove pranzare, perché Fidenza non è esattamente una città turistica, malgrado le manie di grandezza dei suoi amministratori rimane una cittadina di provincia, e in centro la domenica sono aperti solo bar. Sono stato proprio contento di vederli e di conoscerli di persona :)

Ieri ho portato l'auto a fare la revisione e il tagliando ed è stata una spesa pari a quella per una mia lente; questo mi fa pensare che, evidentemente, giro con un patrimonio in lenti da vista :asd:

Mercoledì ho la visita di controllo dal dentista e spero vivamente che non vi sia nulla fuori dall'ordinario...questo mese, come sempre in settembre, è all'insegna del salasso.

Parlando d'altro; venerdì è il compleanno della mia Augusta Genitrice e perciò andrò in pasticceria a prenderle un semifreddo. E' decisamente facile accontentarla: non vuole piante e spero che non gliene regalino, altrimenti moriranno nel giro di un paio di giorni o dovrò occuparmene io, l'unica pianta che è riuscita a non uccidere è la Rosa di Gerico; non sa che farsene di gioielli e fronzoli, perché tanto non li indossa, ed è perfettamente inutile regalarle libri di cucina o elettrodomestici, che "occupano spazio e prendono polvere", dato che detesta cucinare e non ne farebbe uso...insomma è una mamma atipica e quest'anno ci ha proibito di farle regali, quindi le prendo almeno un dolce per festeggiare il compleanno; magari passo in libreria per vedere se trovo qualcosa che possa piacerle.

La settimana prossima è il compleanno di mia sorella :); dato che ha poco tempo non posso regalarle un libro e penserò a qualcosa di diverso...

domenica 5 settembre 2010

Horsham - ultima parte






Con questo chiudo il resoconto vacanziero.
Il penultimo giorno mi sono recato a Horsham, una città che non dista molto da Crawley; l'ho inserita nel mio itinerario perché ho conosciuto, sul forum di impariamo, una persona che abita in quella città e, dato che ho conosciuto delle ottime persone tramite quel forum, visto che avevo del tempo a disposizione ho pensato di andare in visita.
Mi sono preventivamente accordato con questa persona e ci siamo visti nel pomeriggio davanti la stazione; il brit rail pass devo dire che ha svolto egregiamente la sua funzione ed è stato utilissimo.
Il centro di Horsham è decisamente più ampio di quello di Crawley, ma d'altronde anche il centro del mio paese lo è, e molto più bello. Vi sono molti edifici caratteristici, c'è un carfax, non famoso come quello di Oxford, ma molto bello; sostanzialmente è un incrocio ed è il centro cittadino, ci sono negozi, il mercato, vari bar...
L'area pedonale di Horsham è molto grande e comprende varie piazzette tranquille, chiuse da edifici antichi. La chiesa che ho visto, della quale però non ricordo il nome, è raggiungibile da una via le cui case sono l'equivalente locale di un nostro bene vincolato; datano, più o meno, dal 1400 in avanti e sono molto belle.
La chiesa è di fondazione normanna, ampiamente rimaneggiata nel corso del tempo, si mantiene un edificio molto suggestivo; così come suggestiva è la via della quale parlavo prima. C'è un edificio, in mattoni rossi, con le finestre i cui vetri sono inseriti in losanghe, e l'effetto generale è quella di una superficie quasi curva; la foto dell'edificio, per altro un po' irregolare in quanto nasce dalla fusione di due edifici più vecchi, è poco più sopra.
Il parco, molto ampio e splendidamente tenuto, è un posto molto tranquillo, allietato da un bel laghetto, ed è ampiamente utilizzato dalla cittadinanza; il verde non è solo privato, ma ci sono, quindi, anche ampi spazi di verde pubblico.
Il municipio è una struttura, pare, ottocentesca molto semplice e sobria che ben si inserisce nell'architettura della città.
Ho avuto, insomma, l'impressione di camminare in una città, pur peculiare, molto omogenea stilisticamente e senza interventi discutibili piazzati un po' a caso; la speculazione edilizia degli anni '70 avrà fatto i suoi danni anche lì, ma il centro è stato conservato molto bene, lasciandolo quindi vivibile e relegando gli interventi moderni nelle aree di espansione periferiche.
Una bella città, inoltre la mia guida, molto gentile, mi ha raccontato la storia del posto e mi ha offerto un caffè; qualcosa di caldo mi ci voleva, perché il cielo era plumbeo e c'era un po' freschino.
Ho anche conosciuto alcune persone, molto gentili, della locale comunità italiana.
E' stato un bel modo di chiudere le mie vacanze.

...Crawley ha continuato a farmi tristezza, tant'è che una volta tornato in albergo ho anche iniziato a leggere "midnight sun", del quale non parlerò. Mi spiace per Crawley perché probabilmente vista in un'altra disposizione di spirito mi avrebbe fatto una impressione non diversa da un piccolo centro della bassa parmense o piacentina; un bel paese tranquillo con poche cose da vedere, ma meritevole di una visita...se ci tornerò le darò un'altra possibilità.

Il rientro non è andato male, ho solo avuto un attimo di panico a Londra perché la mia fermata della metro era chiusa per lavori, così ho tentato di prendere un taxi, perché ignoravo dove si trovasse la fermata e la cartina di Londinium era chiusa nella valigia. Il tassista è stato molto gentile e mi ha detto dove potevo trovare la fermata...in compenso nel scendere dal taxi non ho guardato a destra e un furgone è passato di gran carriera; lassù qualcuno mi ama a momenti alterni :asd:
All'aeroporto di Parma, prima dei miei genitori coi quali mi ero accordato per farmi venire a prendere, sono stato accolto a braccia aperte dal caldo-umido padano felice di potermi abbracciare di nuovo; ho temuto di svenire lì...mi ero abituato presto ai cieli plumbei e al fresco, il giorno del mio ritorno a Parma ci facevano 37°, non c'era manco una nuvola, neppure piccola, in cielo neppure a cercarla col lanternino e l'asfalto rovente della pista non ha aiutato.
Questo è quanto, dalla settimana prossimo torno alla mia solita routine, anche col blog, e tornerò a visitare i dintorni, anche se ormai inizio a finire i luoghi che le province di Parma e Piacenza hanno da offrire; ma non mi preoccupo, ho pur sempre la Lombardia, appena di là dal Po', da esplorare...e nel male posso sempre spingermi più lontano :)

venerdì 3 settembre 2010

Crawley - settima parte





In questa città ho dormito due notti. Probabilmente mi sarebbe piaciuta anche di più in compagnia; il centro, pedonale, è veramente minuto e conta, tra i suoi monumenti storici, un paio di pub, una casa, un albero e una costruzione di tre piedritti lignei che fungono da portale.

Aggiungendoci anche la Chiesa, che ha comunque un interessante torre campanaria, la si può comodamente girare in circa due ore. La città non è piccola, si tratta comunque di un grosso abitato con bei quartieri molto verdi, anche se privi di un parco degno di questo nome. L'unico parco che ho visto è stata una striscia di verde larga una decina di metri e lunga cinquecento o seicento metri; nulla di che.

Probabilmente i pub alla sera sono molto vivi, il mercato cittadino è molto frequentato; tutto sommato sembra anche un posto carino dove vivere, ma per me è stato giusto un posto letto. La ricorderò comunque come la città con l'ASDA; un centro commerciale enorme, più grande del centro storico stesso, aperto sino a tardi e pieno di gente...essendo che a me non piace visitare le città per i loro centri commerciali, devo dire che Crawley non mi ha colpito particolarmente.

Quello che più mi ha colpito, ASDA a parte :asd:, è stato l'impressionante numero di ristoranti e di agenzie immobiliari; il centro è pieno di agenzie immobiliari...e non ho trovato neppure una libreria dove potermi perdere.

Diciamocelo: mi ha fatto un po' tristezza, complice anche il cielo grigio uniforme, questo minuscolo centro pedonale schiacciato dall'ASDA più grande ch'io abbia mai visto durante questo viaggio...è inutile che la racconto e ne trovo lati belli...

Non ostante questo ho fatto alcune foto al centro storico.

giovedì 2 settembre 2010

Bicicletta

Lavoro in centro e vado a lavorare in bicicletta, così non inquino e non devo girare come un cretino per cercare da parcheggiare, e lascio la mia bicicletta sempre al solito posto. Vicino a dove lavoro io c'è una pianta secolare, molto bella, le cui radici ingombrano completamene il marciapiede, lasciando 40cm di passaggio dalla recinzione, muratura e siepe, dell'albergo vicino, lontano 50 cm, verso la piazza, ci sono tre tubi di areazione alti un paio di metri, indi sulla sinistra, appena più avanti, c'è un cartello alto da terra sino a un paio di metri con un elenco di alberghi; più avanti ancora il cartello con la pubblicità del cinema, sulla destra, e sul lato sinistro del marciapiede il cartello di STOP. Io lego la mia bicicletta sempre ai tubi di aerazione, perché comunque nessuno con problemi motori passa tra la pianta e la recinzione, e chi ci passa non ha mai fatto fatica a passare; persino con la mia bicicletta lì legata.

Oggi la signora proprietaria dell'albergo mi ha detto che se metto la mia bici lì, non ci passa più nessuno, allora le ho fatto notare che l'ostacolo non è la mia bici, ma il poco spazio tra la pianta e la sua recinzione; ha proseguito sostenendo che una persona col bastone non può passare sul marciapiede perché la mia bici ingombra, così le ho ripetuto che una persona col bastone non ci passa perché non potrebbe superare le radici scoperte della pianta. Ha proseguito dicendo di metterla altrove, le ho detto che non c'era un altro posto, così ha detto di metterla dove la mettono gli altri, cioè comunque davanti la sua proprietà e così le ho chiesto dove, secondo lei, avrei potuto legarla. Rendendosi conto che avrei dovuto legarla alla sua ringhiera se ne è uscita con un: "bhè...la porti in cantina", ed io, con tanto tanto sarcasmo :"certo...in cantina".

Più tardi sono sceso e l'ho spostata perché non voglio trovarla danneggiata, dato che mi hanno già rotto il fanale posteriore, e questa allegra donzella ha fatto tappezzare di cartelli "divieto di sosta - passo carraio" tutta la recinzione, assolutamente priva di ogni passo carraio o pedonale di sorta, dall'albero al cartello pubblicitario del cinema. Un muro con una recinzione metallica e un siepe dietro è un passo carraio?

...manco le avessi parcheggiato un carro di letame...non ho parole.

Croydon e Canterbury - sesta parte






Per alcuni giorni abbiamo alloggiato a Croydon, ospiti a casa di un gentilissimo amico di uno dei miei compagni di viaggio. La sua casa ha il bidet; lo so che magari la cosa non vi interessa, ma avendo lui comprato casa là, e avendola messa posto, ha deciso di dotarla di questo meraviglioso sanitario sconosciuto oltre confine. Probabilmente vi interessa anche poco della peristalsi e delle sue conseguenze, ma sino a Croydon si è dovuto fare con la doccia; acqua e sapone continuano ad essere compagni indispensabili.

Dicevo. Croydon l'ho vista pochissimo, ma mi si dice che vi sia una torre con orologio bella e una aiuola, fiorita, chiamata Queen's Garden...per me questa tappa è stata utile per poter vedere altre cose a Londra, che i pochi giorni ad essa allocati non mi avrebbero permesso di vedere, e di visitare Canterbury. Ho scoperto che la pronuncia anglica, e quindi corretta, di Canterbury tende a mangiare un pezzo nel mezzo; un po' come per Edimburgh.

Il treno parte da Victoria Station ma l'indicazione del binario non era chiarissima, così ho chiesto ad almeno tre persone diverse, una volta a bordo ho scoperto che il treno si sarebbe diviso in due in itinere verso Canterbury; una metà sarebbe andata da una parte e l'altra metà dalla parte opposta. In Italia i treni non si dividono lungo la strada, anche perché la gente si sposterebbe nel vagone giusto solo all'ultimo momento, creando scene di panico, ingorghi e quant'altro. Su questo treno una voce registrata ripete sino alla nausea quali sono le destinazioni del treno e quale parte del treno va in una direzione e quale in un'altra; per sicurezza ho chiesto al controllore, temevo di aver capito male...invece ero nella parte giusta del treno. Lungo il viaggio c'era un papà che stava leggendo il primo volume di Harry Potter al figlioletto :)...dopo aver fatto i compiti di matematica.

Canterbury è cinta da mura romane, probabilmente ricostruite dai normanni dato che un loro maniero è in loco, e il centro della città è piccino e visitabile a piedi. Le vie del centro sono caratteristiche e si accede alla cattedrale attraverso un portale gotico, che separa la città dallo spazio verde nel quale la chiesa è inserita; anche se sospetto un rifacimento neo-gotico in alcune parti. L'ingresso è a pagamento, ovvio, e all'interno non sarebbe stato possibile fare foto, ma visto che tutti, turisti anglici compresi, fotografavano l'ho fatto anche io. Dell'originaria chiesa gotica restano alcune cose, ma dato che è andata a fuoco, sono molti anche i rimaneggiamenti successivi, che comunque si sono inseriti bene nel complesso e non turbano troppo. Oltre al castello, inserito in un parco con accesso gratuito, e la cattedrale, poco più avanti ci sono le rovine di St. Augustine Abbey, 4£ circa per visitare un complesso diruto e suggestivo, anche se non bello quanto Elgin o St.Andrews, e un museo piccolo ma molto interessante...una visita consigliata insomma, e St. Martin church.

St. Martin è un po' complicata da trovare perché le indicazioni ti abbandonano al tuo destino a circa un chilometro dalla meta, un po' come la maggior parte delle indicazioni angliche che ho incontrato in questo viaggio, ma dopo il carcere bisogna controllare a sinistra e appena si vede un ingresso ligneo, sovrastato da un timpano in legno, si è arrivati. L'interno è spoglio e disadorno, ma contiene una bella fonte battesimale, molto semplice, una statua di una regina, il cui nome mi sfugge, scolpita in epoca moderna ma ben fatta e poco altro. Essendo però immersa nel verde, con cimitero nei pressi, non pare neppure una chiesa cittadina. La chiesa è pulitissima, si entra accolti da odore di detergente e le superfici sono tirate a specchio; la donzella che era all'interno stava ripassando per la 60esima volta, a giudicare dalla brillantezza, alcune modanature lignee, probabilmente hanno preso una parrocchiana compulsiva per fare le pulizie, ma, d'altronde, fossi stato al suo posto avrei fatto lo stesso pulendo tutto sino allo sfinimento.

Questa cosa dei treni che si dividono mi è rimasta impressa.

Ho ancora due puntate e poi termino il resoconto delle mie vacanze :)

mercoledì 1 settembre 2010

Ci vedo!!!


Mi sento molto più povero di prima, ma finalmente non ho più la lente don la cataratta e non devo più portare gli occhiali di scorta che mi stavano causando la fiera della vescica su un orecchio; senza contare che pure gli occhiali di scorta hanno un poco di cataratta :asd:

Londra - quinta parte





Essendo che Edimburgo è stata l'ultima tappa scozzese, non potevo certo continuare con "Scozia" :)

La seconda parte della vacanza ha previsto una sosta lunga a Londra e a Croydon, non molto distante da Londinium, per poter vedere alcune cose. Londra merita sempre una visita, anche se non ho ancora trovato un albergo decente che non richieda pagamento in organi anticipati. Sono stati giorni piuttosto pieni; ho visto a modo, e non in fretta e furia senza potermelo godere, come invece era accaduto durante la mia prima visita a Londinium, il British Museum, anche se avrebbe meritato almeno una giornata da solo in più per potermelo vedere con comodo; la National Gallery, vista in mezza giornata circa, ma che comunque necessita, per la quantità enorme di tele esposte, almeno una giornata; la Tate Gallery, che avrei potuto evitare...l'arte contemporanea mi dà da fare, quando non mi urta apertamente, ma la visita mi ha permesso di vedere il Millenium Bridge e S. Paul da fuori, al prossimo giro vi entrerò da turista; Westminster Abbey, la carissima abbazia, piena murata di gente, molto bella e sono anche contento di averla vista perché ne vale la pena; un palazzo lì nei pressi, all'ingresso del quale mi hanno fatto passare nel metal detector; ho fatto un giro sul London Eye, davvero molto bello poiché il panorama è davvero incredibile e si ha la possibilità di vedere Londinium nel suo insieme; sono andato in pellegrinaggio al civico 84 di Charing Cross, al momento c'è solo una targa che ricorda la libreria Marks&Co, e al suo posto ora c'è un ristorante...

Da segnalare: un mattino sono andato a fare spesa coi miei compagni di viaggio, perché l'albergo non meritava che facessimo colazione da loro, e siamo andati in un Tesco nei pressi. Mentre aspetto che il personale sistemi i muffins, i donuts e quant'altro, un turista, il quale ha sentito che noi siamo italiani, mi chiede, in francese se muffins e donuts sono per la colazione; e va avanti un quarto d'ora a chiedermi gli ingredienti di questo e quello, non ostante la mia evidente fatica a spiegarmi in francese. Alla fine della fola, mentre mi giro, questo scappa e non ringrazia neppure. Non doveva essere particolarmente sveglio, anche perché se vai a fare la spesa in un paese del quale non conosci la lingua magari, così per dire eh?, ti porti a dietro un vocabolario; poi se importuni qualcuno e questo si prende anche la briga di aiutarti forse, ma per buona creanza, lo ringrazi anche...i francesi sono un po' una costante...

Dopo Londra mi sono spostato a Croydon e da lì ho visto Canterbury, ma ne parlerò la volta prossima.