mercoledì 24 marzo 2010

"Goodbye Lenin"

Si tratta del film del 2003, ed io che pensavo fosse più vecchio, di Wolfgang Becker. Se non l'avete visto ve lo consiglio caldamente, è la storia di una donna e della sua famiglia, narrata dal figlio, lasciata dal marito nella Germania Est che entra in coma nel 1989 e che a causa della sua condizione, visto che si risveglia qualche giorno dopo la caduta del muro, non deve subire traumi.

Dato che la madre era, agli occhi del figlio, una fervente compagna sposata alla patria, legame formatosi dopo l'abbandono del marito, il figlio cerca in tutti modi di proteggerla dai cambiamenti; sospende la storia mantenendo in vita la DDR solo nel loro appartamento. 

Va a caccia delle marche tipiche della DDR, alcuni prodotti li trova negli appartamenti vuoti lasciati dai suoi concittadini fuggiti all'ovest, e per altri ricicla vecchie etichette, travasando liquidi, cibi in scatola e quant'altro. Insieme a un amico arrivano a produrre un telegiornale che segua i modi della tv di stato...

Non vi spoilero la fine, ma il film è bellissimo; fa bene allo spirito...

Buona parte della Berlino Est ritratta nel film è ricreata in modo digitale, affinché sia credibile, ma l'uso degli effetti speciali è talmente ridotto da passare del tutto inosservato; la colonna sonora di Tiersen è assolutamente perfetta...bellissima.

Stasera sono indeciso, visto che la settimana cinema d'autore procede senza intoppi, tra "the piano" di Jane Campion, che non vedo da un po', e "Trois couleurs: Bleu" di  Krzysztof Kieślowski che è quello che della trilogia mi è piaciuto di più.

Vedrò.

2 commenti:

Giuda ha detto...

Anche Harem Suaré ci sta bene coi film d'essai. :P

Polideuce ha detto...

si :)
infatti volevo tenerlo per venerdì o domenica, così la settimana prossima te lo rendo :)