giovedì 10 marzo 2011

Padawan, facezie...

Oggi sono andato a lavorare, in realtà sarei dovuto stare a casa perché ho ancora la febbre, ma le scadenza incombono, il Capo parte presto e quindi mi sono dopato di aspirina; ho in corpo tanto di quell'acido acetilsalicilico che potrei iniziare, a giorni, la sintesi clorofilliana.
Non ostante le dosi, entro i limiti della posologia, di aspirina ho però deciso di far saltare l'appuntamento di venerdì sera e me ne dispiace assai; anche qualora non avessi febbre domani, dovrei comunque evitare di prendere freddo.
Sabato è ancora, ahimè, in forse... d'altronde vorrei evitare di trascinarmi questa febbre sino alle calende greche.

Dato che sono andato in produzione ho potuto incontrare il giovane Padawan: pare incredibile ma è proprio bravo. Veloce, preciso, non ostante alcune sviste più che normali, insomma sono favorevolmente colpito.
Pensare che ho sempre avuto una pessima opinione dei soggetti che escono dalle scuole per "geometri". Abbiamo anche provato ad indagare se magari ha qualche insegnante più valido, ma ha gli li stessi che hanno avuto la maggior parte dei nostri inutili stagisti; è proprio lui che è bravo.

Ultimamente guardo più televisione, mio malgrado, del solito e sono inciampato nella pubblicità di una nota rete telefonica. La pubblicità in questione è quella con Bova, la Mannino e un'altra, seduta al tavolo con loro due, che dovrebbe essere la bella di turno. Non è una brutta donna, intendiamoci,ma ha un paio di Zodiac imbarazzanti appiccicati al posto delle labbra. Posso capire la voglia, o la necessità, di farsi qualche piccolo ritocco qui e là per stare meglio con sé stessi, ma deve esserci la consapevolezza che non si può andare in giro con due gommoni sulla faccia e pretendere che nessuno lo trovi, per lo meno, innaturale.
Sono comunque convinto che debba essere rintracciabile, senza l'esame del DNA, l'appartenenza alla specie umana.
Poi ci sono casi come Vento e la Cosa per i quali si spera, e almeno in un caso è certo, di parlare di vicoli ciechi evolutivi, o involutivi; ma ridursi volontariamente in modo tale da perdere completamente le proporzioni è, a mio avviso, qualcosa di malato.

Nessun commento: