giovedì 9 maggio 2013

1;18

"molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere, aumenta il dolore"
(Qoelet 1;18)

Non mi capita spesso di aprire la Bibbia, sarà che l'ho letta, in modo estensivo, in gioventù e sino a qualche tempo fa, quando ancora la memoria fingeva di presentarsi al lavoro, sapevo anche citarne dei passi a braccio con tanto di riferimento ai libri, ma questa frase del Qoelet, per altro non riconosciuto come libro da tutte le confessioni, mi è rimasta impressa dopo averne letto in uno di quei cartelli che le Chiese affiggono sul sagrato.
Il Qoelet è un libro sapienziale, come Siracide o Giobbe per intenderci; un volume il cui intento è quello di istruire ed insegnare.
Si apre con una frase celeberrima: "vanitas vanitatum et omnia vanitas" e ruota poi tutto intorno a questo fil rouge; sulla transitorietà e illusione del sensibile.
Il libro in sé merita, perché altalena tra la disperazione dell'inutilità delle nostre azioni e scelte, in quanto sempre vane, e la salvezza che deriva dalla fede e che solo Dio può dare.
Quello che mi lascia perplesso è piuttosto la scelta di questi versetti; sono quasi una difesa dogmatica dell'ignoranza, che equivale ad una abdicazione del libero arbitrio, della capacità di scegliere, assumendosene le responsabilità, un corso piuttosto che un altro, consci del fatto che la nostra finitezza ci preclude una visione assoluta degli esiti e che possiamo fare solo quello che ci pare meglio al momento.
Per compiere quel che riteniamo la scelta giusta, abbiamo bisogno di conoscenza; è quest'ultima che ci permette di fare scelte mirate, o che per lo meno, tentano di compiere il minor male possibile.
Siamo finiti e in base a questo ci muoviamo, ma questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare alla possibilità di migliorare noi stessi, servendoci del libero arbitrio, per timore di quello che potremo conoscere.
"Omne ignotum pro magnifico".
Nel controllare il versetto del Qoelet, ho notato due segnalibri in una delle mie Bibbie; uno è posto in Salmi 142 e l'altro indica Geremia 2 dal versetto 3 al versetto 9.

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