giovedì 28 aprile 2011

San Vitale

L'anno scorso ho dato poche notizie sul nostro Santo Patrono da Esarcato e quindi quest'anno mi dilungherò.
Innanzi tutto direi che merita la narrazione del ritrovamento delle notizie relative a Vitale.
Nel IV° secolo Sant'Ambrogio, che non era ancora Santo ed era impegnato in un braccio di ferro con il potere temporale incarnato da Teodosio, scopre le tombe dei Santi Gervasio e Protasio i quali accanto a loro avevano un opuscolo, diciamo così, scritto da un certo Filippo che si proclama "servus Christi", nel quale viene narrata la vita dei due Santi e dei loro Santi genitori.
I Santi Gervasio e Protasio sono figli dei Santi Vitale e Valeria; vengono festeggiati tutti insieme e quindi è un "prendi uno e ne festeggi quattro", perché, d'altronde, non è bello separare le famiglie.
Vitale era un soldato romano che accompagnò, facendogli forza, Ursicino, medico ligure, condannato alla decollazione in quanto cristiano, verso il martirio ordinato dal giudice Paolino.
Paolino poi impone un po' di tortura anche a Vitale, ma visto che il soldato non abiura lo fa seppellire; ovviamente vivo, o comunque ancora in vita.
Vitale e Ursicino sono martirizzati a Ravenna, ma Vitale è originario di Milano come la moglie Valeria.
Immediatamente sulla sua tomba iniziano ad avvenire prodigi. La moglie Valeria si reca a Ravenna per potersi riprendere i resti di suo marito, ma i cristiani del luogo glielo impediscono perché non volevano perdere i miracoli che Vitale stava operando e così Valeria se ne torna verso casa; sulla via per Milano incontra un gruppo di pagani, che dovevano avere un "più 10 al livello del mostro come ultimi della loro specie", che la invitano a sacrificare con loro; Valeria rifiuta, viene presa a bastonate, portata a Milano, non si sa da chi, vi morirà dopo tre giorni.
Il racconto è ritenuto un po' sospetto, comunque sia Vitale godrà di venerazione precoce; considerato che Vitale dovrebbe essere stato martirizzato nel III°sec e la chiesa a lui dedicata a Ravenna è del VI°, è chiaro che, confusione o meno, fu un Santo amato sin da subito.
Per l'anno prossimo, in occasione del Santo Patrono, vedrò di inventarmi qualcosa d'altro.

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