Una volta il mio micio, quel Nero di cui vi ho parlato tempo fa, si era preso un malanno, in effetti non ricordo più cosa di preciso, fatto sta che era inverno, c'era freddo e la veterinaria ci aveva detto che doveva stare al caldo.
Tutti gli anni gli preparavamo sul terrazzo, usando una piccola scansia lignea, una cuccia con cartoni, maglioni e sacchi di plastica in modo da renderla impermeabile.
La cuccia veniva spostata quasi tutti gli anni a seconda di dove poteva risultare meno visibile (mio padre non voleva gatti...); in genere la mettevamo in un luogo riparato, ovvero sotto al balcone.
Quell'anno però ritenevamo che comunque la cuccia non fosse abbastanza calda, e quindi l'ho tenuto in camera con me, di notte, durante la sua convalescenza.
All'epoca la mia stanza era stata ricavata, con dei pannelli di legno, nella sala, era una sala molto grande, e la mia finestra dava sul terrazzo.
Stendevo una coperta sul letto, dove lui restava, e poi lo facevo entrare cercando di non fare rumore; ovviamente non potevamo tenere alcun tipo di lettiera in casa, non era neppure abituato a usarla del resto, perciò, da bravo micio qual'era, quando doveva andare espletare le sue necessità mi chiamava.
Scendeva dal letto, emetteva un piccolo miagolio, tanto io dormivo sempre con un po' d'ansia, oltre che scomodo, così io capivo, gli aprivo la finestra e attendevo il suo rientro.
1 commento:
E ti andava anche bene, perchè quando la Felicia decide di uscire attacca una sirena tritonale, continua e possente, che la sentono dall'altra parte della strada.
La Gina, invece parte col fade:prima qualche miao sommesso, poi in crescendo e sempre più veloci, a squarciagola.
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