Le stazioni della gita avrebbero dovuto essere: Pietramogolana, Fornovo e Roccalanzona.
Alla fine della fiera ho visto solo le prime due in quanto la terza vi sarei giunto un po' troppo tardi, per cui sono rientrato presto in tempo per poter lavorare.
Pietramogolana
Pietramogolana è un piccolo borgo al quale si accede, superando Solignano, attraverso una simpaticissima strada vicinale inghiaiata che dal letto del Taro rampa su verso l'ofiolite che ospita la torre, o quel che ne resta, del maniero che un tempo vi sorgeva.
Il paese sembra disabitato, se si eccettua un gruppo di case che mostra segni evidenti di vita umana in corso; la chiesa più antica, in sasso e su un dirupo che dà sul Taro, è offuscata da una costruzione decisamente più grande e più moderna; non brutta ma neppure particolarmente bella .
Alla Torre ovviamente non vi si può accedere, in quanto non vi sono vie che permettano di salire in vetta alla roccia, inoltre non so quanto le pareti rimaste siano solide; questo paese,sino a qualche anno fa a me ignoto, l'ho scoperto due o tre anni fa quando dovetti andare a Spezia per lavoro.
Il nome deriva da "pietra mugghiante", o qualcosa di simile, dal suono che le acque del Taro producevano frangendosi contro la roccia. Le prime notizie della frazione risalgono al VII°secolo, il maniero appartenne ai Platoni, ai Pallavicino, che in queste zone erano ovunque, ai Rossi e poi alla Chiesa, sino a quando non perse di importanza e venne abbandonato a se stesso.
Lo scenario è molto suggestivo e merita una breve deviazione su una stradina inghiaiata per vedere il maniero.
Chiesa di Fornovo - Interno
La seconda tappa è stata la chiesa di Fornovo dedicata all'Assunzione di Maria Vergine. Fornovo, "forum novum", vanta origini romane ma i reperti trovati in loco, come quelli che sono stati trovati nel mio paese, sulla cui storia magari mi dilungherò un'altra volta, sono custoditi nel museo di Parma, o di Bologna, e un passato medioevale e rinascimentale di rilievo, come non ricordare la celeberrima battaglia di Fornovo, sanguinosissima, tra le truppe di Carlo VIII di Franca e le truppe della lega, una delle tante, italiana guidate da Francesco II Gonzaga marchese di Mantova, marito di Isabella D'Este (...la visita aveva anche una correlazione con "Rinascimento Privata")...la battaglia ebbe esito incerto ma Federico si guadagnò l'epiteto di "eroe di Fornovo"; ma di tutto questo resta solo la Chiesa e qualche sparuto palazzo...purtroppo il Barocco e il Secolo dei Lumi hanno fatto danni incalcolabili, ma tant'è.
La datazione della Chiesa è incerta, se non ricordo male le prime notizie risalgono all'IX° secolo ed è annoverata come la più antica delle chiese della Diocesi di Parma (d'altronde quella di Scipione, anteriore di qualche anno, fa capo alla Diocesi di Piacenza); in epoca basso medioevale venne aggiunto un pronao che venne poi chiuso nel '400 circa.
Negli anni '40 e '50 del novecento si è cercato di porre rimedio ai vari danni compiuti nel settecento con interventi a dir poco discutibili, cercando di dare nuovamente, altra logica discutibile, un aspetto romanico alla Chiesa col risultato che parti che componevano l'arredo sacro ora sono bellamente inglobati nelle pareti del pronao...nel complesso la struttura è molto bella e lineare. Vi è una cappella a destra che sembra appartenere al XIV°/XV° sec. e un'altra cappella, più ricca, che sembra denunciare mani barocche ma che comunque rimane contenuta.
A destra dell'altare vi è la fonte battesimale e lungo le pareti vi sono emergenze dell'apparato decorativo originario.
L'ultima tappa doveva essere la Rocca di Roccalanzona, o quel che ne resta, ma giunto in paese non ho trovato la carraia giusto ove voltare per portarmi il più vicino possibile ai ruderi e quindi sono tornato a casa, non potevo permettermi di perdere troppo tempo nella ricerca della carraia atta alla bisogna; vi lascio quindi con il link a Val Ceno Web un sito meraviglioso sulle bellezze della Val Ceno.
Domenica prossima non so ancora dove andrò, ci sono molti posti nel comune di Medesano che meritano un'occhiata e quindi, forse, mi avventurerò ancora in questa Valle, oppure mi spingerò sino a Scurano e il Monte Fuso a vedere la Pieve Matildica e il Maniero di Scurano; si vedrà :)
Come sempre su picasa ci sono più foto
2 commenti:
E sempre molto interessante a leggere le tue storie dei posti che visiti. Anche a me, piace molto a sapere la storia di ogni posto che visito. Presto puoi scrivere un "guide book"!!! complimenti!
Un "guide book" potrebbe essere olte le mie capacità ;)
Ma mi piace tenere un resoconto di quello che vedo, come ci si arriva e cosa offre; se è on line poi ognuno può leggerne e decidere se il posto valga o meno la pena di essere visto :)
Grazie dei complimenti :)
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