mercoledì 13 giugno 2012

Fiducia in noi

Come è noto il mio patriottismo è disperso da qualche parte, probabilmente non è neppure mai comparso e c'è un cartello "non pervenuto" al posto dei neuroni ad esso addetti, ma in questi giorni, specie ora che i mercati hanno l'influenza, mi sento di poter spendere due parole sulla mia nazione e, per una volta, neppure parole denigratorie.
Non ho ben capito perché i mercati debbano contagiarsi tra loro; uno stato va in crisi e la cosa si propaga a macchia d'olio a quelli vicini come un'influenza... è tutto talmente artificiale. Non solo i mercati sono adolescenti puerili, ma sono pure cagionevoli di salute; verrebbe anche voglia di sopprimerli per il loro bene.
Perché avere fiducia nell'Italia?
Innanzi tutto avere o meno fiducia nel governo italiano dovrebbe essere del tutto irrilevante; voglio dire, non è che gli italiano abbiamo molta fiducia nei loro governanti.
Abbiamo vinto due guerre mondiali; certo, l'affermazione è opinabile, dato che siamo saliti sul carro del vincitore a seconda dell'opportunità del momento, ma della prima abbiamo conservato un numero impressionante di morti, come tutti gli altri contendenti e rispetto alla seconda non abbiamo dovuto pagare, come per la Germania, alcuna indennità, fatto sta che dalla seconda, pur vincendola, abbiamo ereditato un paese bombardato da ricostruire.
D'altronde abbiamo fatto un cambio in corsa e questo lascia sempre qualche costo da pagare; d'accordo che il boom economico degli anni '60 è avvenuto anche grazie ai dollari statunitensi, ma questo ci ha fornito le basi per costruire un sistema economico che funziona.
Siamo sopravvissuti a ben ciquant'anni di governo democristiano, mantenendo una pletora di parassiti del pentapartito, ai quali aggiungere tutti i clientelismi del partito comunista; ciò non ostante siamo riusciti a mantenerci tra la prime sette economie del mondo.
Aggiungiamoci che stiamo mantenendo il Vaticano, cinque per mille, otto per mille, prebende e benefici vari; di recente abbiamo avuto una serie di terremoti che hanno colpito una parte decisamente produttiva del paese e adesso abbiamo anche a che fare con le trombe d'aria.
Onestamente non credo che nessun paese sarebbe stato in grado di andare avanti così bene con una storia recente come la nostra.
Tra l'altro, se i dati che leggiamo sui giornali sono corretti, con la nostra economia sommersa ci compriamo la Grecia pagandone anche i debiti.
Qui si lavora e neppure poco.

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