Il palazzo risale al XII° secolo circa, venne più volte restaurato, modificato e ritoccato. La torre è barocca, mentre le ali laterali sono stati ritoccato dal Petitot. La cella campanaria ospita la campana civica, era ospitata in una torre civica che crollo nel '600 circa. All'esterno sono visibili due pregevoli meridiane della seconda metà del XIX° e una "madonna col bambino", bisogna aguzzare lo sguardo per vderla perché è situata molto in alto, del Boudard.
Domenica, approfittando della bella mattina e della mostra sul '900 che vi è allestita, sono andato a Parma in visita al Palazzo curioso di vedere come sia all'interno.
Tanto bello è fuori, quanto disadorno all'interno; gli interni sono stati radicalmente modificati durante il ventennio; sono spogli, scarni, bianchi, avrebbero anche un che di ospedaliero se non fosse per le porte i cui stipiti gridano "ventennio" al cielo. Non che sia brutto, ma è del tutto privo di "carattere" e questo lo rende anche una sede museale atta ad ospitare qualunque cosa; è un contenitore. All'intervento del ventennio è sfuggita solo una "assunzione della Madonna", del seicento credo, che fa bella mostra di sè sul soffitto di uno degli ambienti; non so esattamente come potesse apparire il Palazzo prima degli interventi del ventennio, mi sembra strano che si sia deciso allora di asportare o coprire l'apparato decorativo; dovrò indagare un po' più approfonditamente sulle vicende di questo palazzo che risulta singolarmente spoglio per essere comunque un edificio di rappresentanza.
Per quanto riguarda la mostra in sé non mi pronuncio; dell'arte contemporanea apprezzo solo pochi esiti e le opere esposte sono per lo più degli anni '70 del secolo scorso (1970), per cui si tratta di sperimentazioni...alcune delle quali discutibili, per rimanere nell'ambito di aggettivi sufficientemente neutri. Devo dire che le fotografie esposte nel secondo piano mi hanno coinvolto maggiormente.
Parma merita un vista per quello che ha da offrire, ma il Palazzo del Governatore può essere ammirato dall'esterno essendo certi di coglierne così la parte più bella.
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