mercoledì 4 giugno 2014

"La valigia sul letto..."

Perché domani vado via, per ben quattro giorni, e perché la canzone di Iglesias sta parcheggiata, in tenda, nei neuroni e salta sempre fuori quando parto.
Ho fatto la valigia due volte; la prima volta ho infilato la mia roba, davvero poche cose, in uno zaino, indi ho pensato di buttare il tutto dentro al trolley... adesso mi pare di aver sprecato dello spazio perché il trolley è semivuoto e nello zaino ci sarebbe stato tutto.
Mi sto convincendo che il trolley è cosa buona e giusta.
M'è venuto anche il dubbio di aver noleggiato a vuoto l'auto; ovviamente devo ancora partire, devo ancora arrivare a Lipsia, che è dove andò, e mi pare più che opportuno iniziare ora a fare valutazioni di merito.
Il posto dove alloggerò è a qualche chilometro dal centro e vicino a un centro commerciale, quindi la spesa non dovrebbe essere un problema; l'anno scorso girai come un cretino per mezz'ora, alla cieca, per andare a far spesa in un supermercato a cinquanta metri dall'appartamento.
Quest'anno mi sono documentato prima.
Mi sono anche ricordato il caricabatteria del telefono, perché non sono sicuro di poter trovare un altro negozio, tenuto da filippini, aperto e nel quale capiscono l'inglese.
Ho risistemato la selezione musicale dell'iPod e caricato il kindle, dato che avrò moltissimo tempo, almeno all'andata, da far passare in aeroporto.
Per quanto possa volere della caffeina, devo ricordarmi dell'esperienza dell'anno scorso; in genere non sono schizzinoso e apprezzo la caffeina in ogni sua manifestazione terrena, ma il caffé bevuto all'aeroporto di Monaco era difficilmente bevibile... pareva sin decaffeinato.
Cinzia, che pure ha la cataratta, verrà con me; ricordo che Cinzia, il mio navigatore, svolge l'onorevole professione di indicatrice stradale da almeno un decennio... qualche acciacco le è consentito; porella.
Insomma; è tutto pronto.
La cosa ridicola è che mi venga l'ansia da viaggio per un percorso così breve; ma è sempre così... e poi devo appoggiarmi a Trenitalia.
Ricordo ancora, con un certo orrore, una frase sentita in autobus, dalla stazione all'aeroporto Marconi:"l'anno scorso rimasi ferma due ore per via della nebulosa"... vabbè.
Non mi porterò a dietro il pc, il rischio ch'io mi colleghi per guardare le mail del lavoro è troppo alto.
Scriverò, con la consueta flemma, al mio ritorno.

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