martedì 17 giugno 2014

42

Perché si tratta della risposta definitiva alla domanda che ancora deve essere calcolata.
A volte ci sfugge la ragione delle cose e a volte accade perché una ragione, in effetti, non c'è.
Non sono sicuro che vi sia un disegno, del resto se le cose fossero già stabilite il libero arbitrio andrebbe un po' a spasso e questo sarebbe in contrasto con il dono della libertà, ma anche se ci fosse un disegno, basato sul libero arbitrio, la sua vastità sarebbe tale da risultare del tutto ininfluente.
Se sono una formica a spasso su di un elefante, per me ci sono solo delle cose enormi tra le quali avanzare e non percepisco l'elefante; non sarei neppure in grado di concepire l'elefante, perché sarebbe qualcosa di totalmente alieno.
Siamo, sicuramente, più intelligenti di una formica, prova ne è che qualcosa dell'universo l'abbiamo capita, ma il paragone rimane; di fronte a questioni esistenziali non siamo troppo lontani dalla formica.
Una delle affermazioni che sento spesso cita Bernardo di Chartres e, ai suoi tempi, le cose dovevano apparire proprio così; personalmente ritengo che siamo tutti più o meno della medesima altezza e ci accatastiamo gli uni sugli altri per vedere più lontano.
Preferisco usare il termine "accatastare" perché definisce un insieme non necessariamente ordinato; un po' come l'italico grumo fluido (il metodo nazionale di fare la coda).
Non sempre si sale; a volte ci si piazza a metà, altre volte si cade, in alcuni casi si sale e si procede in un modo erratico e imprevedibile, per cui 42 diventa una risposta buona come un'altra.
Mio nonno, tempo fa, fece molto tardi a casa di amici e quando uscì c'era una nebbia così fitta da non vedere la strada di casa; venne portato a casa dal suo cane che andò a prenderlo e lo guidò sulla via del ritorno.
I più fortunati di noi hanno un cane che li guida, ma per prudenza è bene dotarsi di un bastone in modo da intuire cosa ci aspetta appena un passo più avanti.

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