lunedì 26 settembre 2011

Sogni, Famiglia e... Cosa

Tripartisco il post in appositi paragrafi; potrei probabilmente tenerli distinti e postarli col contagocce, riservandone la pubblicazione per una giornata priva di idee, ma temo che il ricordo possa svanire in fretta.
A volte mi sento un carasside che cammina su due gambe e vive fuori dalla boccia di vetro.

Sogni
Stanotte ho sognato di partecipare a una puntata di "Murder she wrote". La sceneggiatura era completamente nuova, faccio solo sogni originali io, ma essendo che si trattava della Fletcher per me era, nel sogno, la replica di una puntata già trasmessa.
L'omicidio avveniva in un salone di bellezza, al secondo piano, utilizzato abusivamente (mi sono anche dilungato, questa parte la ricordo benissimo, con la proprietà su come fare a sanare l'abuso), in un palazzo di New York; quindi doveva essere un episodio della decima, o della settima, stagione e seguenti.
Ricordo che c'era una scala che alternava gradini, sospesi, di vetro a gradini di legno e che l'omicidio era stato compiuto da una delle proprietarie della lavanderia vicina, che condivideva un cavedio con l'istituto di bellezza, e che era riuscita a far cadere la colpa sulla proprietà.
Il proprietario era, dato che si tratta del primo presunto colpevole, amico di Jessica ed io credo di aver fatto l'assistente della Fletcher; ricordo anche che mi sono detto:"ah... si; scopre la colpevole grazie a dell'acqua, ma non devo dire nulla altrimenti rovino la replica".
IL sogno è avvenuto in inglese; adoro sognare in inglese perché sembra sempre ch'io lo parli così bene... mentre in realtà lo maltratto a dovere anche solo per sputare un qualche pensiero complesso.

Famiglia
Stamane ho scoperto che la mia bisnonna Erminia, nata nel 1872 e morta nel 1955, aveva studiato sino alla terza elementare e amava leggere; ecco quindi da dove arriva la predisposizione alla lettura.
Il risultato, che può apparire modesto, va contestualizzato a dovere.
La mia bisnonna era contadina, così come lo erano i suoi genitori e gli avi prima di questi, e così come lo erano i suoi fratelli e i suoi figli; è andata a scuola sino al 1901, tutto quello che avevano era un pezzo di terra in golena, soggetta alle alluvioni del Po', perché costava meno comprare terra in quella posizione.
Non avevano una casa propria, ma sono sempre vissuti in affitto, probabilmente anche a mezzadria e le macchine agricole all'epoca erano le braccia dei familiari; molti bambini erano molte braccia da poter impiegare nei campi.
La mia bisnonna non ha mai lasciato il borgo natìo di Roccabianca che nei primi anni del secolo doveva essere un posto dimenticato dagli uomini e fuori dai percorsi della storia.
Per quanto mi riguarda arrivare alla terza elementare, considerato tutte le premesse, è un grande risultato.

Cosa
Stamane l'ho intersecata venendo a lavorare e come al solito mi ha augurato buon lavoro; la settimana non inizia benissimo :asd:
Sono giunto alla sosta italiana del libro "Around the world with Auntie Mame", del quale poi parlerò, una volta concluso, su anobii, e ha fatto la sua comparsa cousin Elmore Burnside.
Il libro è stato pubblicato nel 1958, ma il cugino Elmore è il ritratto letterario della Cosa: lo stesso imbarazzante umorismo che fa cadere le appendici e ti fa rimanere come una medusa sulla spiaggia alle due in agosto; lo stesso modo di stare a tavola che ti fa vergognare sin di condividere la stessa stanza... figuratevi il tavolo; lo stesso modo di trattare le persone, ovvero il riuscire a indispettire, urtare, il maggior numero possibile dei presenti nel più breve lasso temporale.
L'autore per definire il cugino Elmore dice spesso "nothing human" e la definizione si applica benissimo anche a Colei Che Noi Non Nominiamo.
Se ve lo state chiedendo ho già provveduto a toccare più volte ferro; in genere non sono superstizioso, ma con la Cosa è diverso... è meglio usare tutte le precauzioni.

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