venerdì 3 dicembre 2010

Neve e inflazione









...e dopo un po' di foto della nevicata di stanotte, passo alla parte del post dedicata all'infalzione.
Quando ero piccolo e mi cadeva un dente i miei mi dicevano di lasciarlo sul comodino ché la notte la fatina mi avrebbe lasciato un soldino; in genere la fata, che doveva sudarseli in qualche modo i soldi, lasciava cinquemila lire. A mio nipote, per il quale a volte passava la fata e a volte il topolino, a seconda del genitore, luoghi diversi tradizioni diverse, venivano lasciati cinque euro; anche per lui topi e fate dovevano sudarseli i soldi e non ne avevano da distribuire con generosità.
Un bimbo ieri ha perso un dentino e anche per lui è passata la fata; venti euro gli ha lasciato. O le fate guadagnano molto di più di questi tempi, ma conoscendole non direi proprio, oppure è disposta a fare più sacrifici di quanto lo fosse ai miei tempi o a quelli di mio nipote.
Personalmente ritengo la cifra spropositata... ma visto che trattasi di altre fate non metto becco

3 commenti:

Giuda ha detto...

Non so cosa se ne facessero prima, dei denti (i Simpson – o erano i Griffin? – dicevano: «Hai presente il rumore che senti quando agiti una bomboletta? Ecco, quello è il dente di un bambino!») ma adesso, con 20,00 € per ogni piccino... minimo, sono entrate nel mercato nero dell’avorio.

Polideuce ha detto...

ecco come hanno fatto queste fate a diventare così ricche :asd:

regina dei tucani ha detto...

Belle le foto della neve. Nostalgiaaaa!!!
Giuda ha ragione. Ma mi chiedo, se mi mettono su una capsula o un perno, vale uguale? Insomma, se io da adulto perdo un dentino...?