venerdì 10 dicembre 2010

"La bella lingua"

E' il titolo del libro che ho ultimato oggi. Scritto da una americana, Dianne Hales, è un excursus rapido sui motivi che hanno indotto questa scrittrice a imparare, e ad innamorarsene, l'italiano.
Si tratta di una panoramica agile, e quindi non esaustiva, riguardo vari aspetti dell'Italia: storia, arte, cucina e l'italiano.
Essendo uscito da poco il libro parte da "sao ko kelle terre per kelle fini ke ki contene trent'anni le possette parti Sancti Beneditti", prima dell'epurazione delle "k" insomma, sino a "Dmn c sntm?" e la grave carestia di vocali, e abbondanza di "k", dei giorni nostri.
L'unico limite del libro è insito nella sua natura di rapido excursus, ma essendo il suo obbiettivo quello di incuriosire i lettori riguardo l'italiano, e avendo suscitato in me la voglia di rileggere "La Commedia" e la "Gerusalemme liberata", ritengo che abbia felicemente raggiunto il proprio scopo.
E' stata una buona lettura e sono contento di averlo preso.
Mi affascina vedere con gli occhi degli altri cose che già conosco bene, perché mi fa scoprire aspetti nuovi e me le fa apprezzare di più.
Ho notato, aspetto oserei dire vitale .asd:, che ha attribuito la paternità del tortellino a Bologna, per cui immagino che abbia voluto sorvolare sulla diatriba tra Modena e Bologna in materia... c'era un'altra in inezia, ma era così importante che non la ricordo più.

2 commenti:

regina dei tucani ha detto...

Non ci avevo mai pensato!! L'avvento del texting ha causato un'involuzione della lingua italiana! Fra qualche decennio, riprendiamo tutti aa parlare latino, dai!:)))

Polideuce ha detto...

così finalmente compariranno di nuovo delle vocali :D