giovedì 2 agosto 2018

Di coltelli e cestini

Io mi lamento un sacco; so che, miei manzoniani lettori, voi lo sapete bene.
Son proprio una lagna.
Ho persin paura che, leggendo delle mie lamentazioni, possa sembrare ch'io mi creda chissà quale mente acuta e sagace.
C'è una similitudine, sentita non mi ricordo più da chi, che apprezzo molto e che mi qualifica molto bene; non mi sento la lama più affilata del cesto.
Ovvero mi sento il solito, poco brillante, sveglio a fasi alterne, arguto un tanto al chilo e solo quando Giove è in trigono con Caronte e Epsilon Eridani, maldestro q.b....; insomma un comune mortale, come tanti, che fa con quel poco che ha avuto in dotazione ed è consapevole della cosa.
In talune situazioni, però, ove è richiesto un coltello affilato, mi sento una lama arrugginita e priva di filo in cesto di cucchiai di balsa.
Per fortuna, al momento, la mia naturale dabbenaggine mantiene l'Ego entro dimensioni gestibili.

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