domenica 17 marzo 2013

Cioccolato e FAI

Per me il cioccolato, meglio se fondente o in fave di cacao schiette, è un bene di primaria necessità.
Oggi è domenica, per cui, cari manzoniani lettori, com'è il mio umore?
Chi ha risposto "dalle parti di Caina, nei pressi dell'alluce sinistro di Lucifero" vince una pacca sulla spalla; anzi, riempite pure un po' di righe a caso, con la consuete lagna, tanto i temi li conoscete... non pensate però che questa concessione possa fermami da spandere lagnanze.
Personalente vi invito a saltare la manfrina a seguire sino a quando leggerete FAI, grande come una casa, un poco più in basso.
Si gira a vuoto, il senso della vita che c'è, non c'è, non si sa, non si capisce e se la smettesse di giocare a nascondino sarebbe meglio; eventuali altri pensieri depressevoli al seguito da aggiungersi a piacimento.
Il cioccolato, si sappia che oggi ne ho consumato ben metà stecca, quindi il mio umore è meravigliosissimo, mi mantiene, spesso e volentieri, in funzione.
Secondo alcuni studi la feniletilammina contenuta nel cioccolato contrasterebbe la depressione; ebbene anche il consumo di formaggi, dei quali sono abbastanza ghiotto, alimento magrissimo e sanissimo insomma, contengono la medesima sostanza.
Personalmente mi sento come quelle mucche che leccano i muri o le cancellate per colmare le carenze nella loro alimentazione; istintivamente sanno dove trovare quanto di sono carenti e, similmente, anche io vado a nutrirmi di cose che mi sono necessarie per continuare a funzionare.
Non sono mai stato un allegrone, col tempo le cose non sono migliorate e se non fosse per dosi massicce di cioccolato, probabilmente, a quest'ora sarei a giocare a dama con qualunque cosa vi sia nell'aldilà; oppure, se non c'è nell'aldilà, sarei già divenuto concime e miei atomi sarebbero già da tempo parte di altre creature.
Ho sempre una, due, più spesso tre, stecche di cioccolato in casa da consumare nei momenti di difficoltà, quando anche l'ironia non funziona o non capisco l'ironia cosmica; non è che il Cosmo abbia un senso dell'umorismo di facile comprensione... forse il Cosmo è britannico.
Comunque sia a volte un aiuto ci vuole, ed è sicuramente meglio il cioccolato di una badilata sulle gengive.
Che poi tutto 'sto pessimismo non è legato alla contingenza; il mio, faccio le cose in grande, è un pessimismo cosmico, un po' leopardiano, con l'aggravante che non ho la gobba, ho una vita sociale e quindi i motivi per essere pessimista scarseggiano; ma questo diventa anche ulteriore motivo di depressione, perché posso lamentarmi della mediocrità del mio pessimismo.
L'ho detto che il Cosmo è un gran burlone.
Fatto sta che se sono ancora qui ad annoiare il mio prossimo e anche me stesso, è grazie al consumo di cioccolato che se non mi ha reso più magro, almeno mi mantiene in funzione.

FAI
Il prossimo fine settimana ci sono le giornate di primavera del fondo ambientale italiano; vi invito, caldamente, a guardare quali opere, normalmente non visitabili, sono aperte nella vostra regione e partecipare a questa bellissima manifestazione.
Personalmente domenica andrò, al mattino, a vedere il piano nobile del palazzo ducale di Parma; quello nei giardini, perché quello cittadino ha preso qualche bomba di troppo.
Sabato può darsi vada a Piacenza a vedere un palazzo ottocentesco normalmente chiuso al pubblico.
L'anno scorso avevo visto l'Abbazia di Valserena a Parma e l'anno prima ancora il castello di Bargone qui vicino.
L'occasione, insomma, è preziosa per vedere beni dei quali, per motivi vari, normalmente non possiamo fruire e quindi apprezzarne le bellezze.

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