martedì 22 aprile 2014

Comunicazione e sogni

Partirò dalla seconda parte dell'argomento.
La notte scorsa ho sperimentato qualcosa che non mi accadeva dai tempi dell'adolescenza; mi sono trovato nel mezzo di un sogno inquietante e incapace di muovermi.
In gioventù sarei stato preso dal panico, ma il mio sistema di controllo ha prontamente reagito; sono rimasto incapace di muovermi, ma mi sono reso immediatamente conto del fatto che si trattava di un sogno e questo è avvenuto attraverso il riconoscimento di dettagli sbagliati.
Nel sogno c'era un comodino, che non ho e uno spazio vuoto a destra del letto che, nella realtà, non è presente.
L'ultima volta che ho avuto un sogno simile la trama prevedeva il mio rapimento da parte degli alieni; X-Files e tutta la fantascienza vista mi ha profondamente influenzato, ma il sogno si è risolto con la pirocinesi e la combustione degli alieni.
Questa volte l'idea generale era sempre quella del rapimento alieno, con tre luci colorate, ma ho dovuto trovare il modo di svegliarmi perché non sono riuscito a modificare il sogno.
Che i miei sistemi di controllo inizino a risentire del tempo che passa?
Ho idea che il loro funzionamento fuori dai normali parametri possa essere imputato allo stress generale; del resto fare da badante non è esente da stress e questo serve come introduzione al capitolo successivo.

Ultimamente, direi ormai da qualche anno, ho osservato una cosa peculiare; sovente viene ignorato quel che dico, oppure viene frainteso a seconda del comodo dell'interlocutore.
E' un comportamento molto interessante, certo fonte di irritazione, ma ciò non toglie che sia qualcosa di peculiare; devo dire che ci vuole un po' di distanza per non cedere alla tentazione del complotto, però ha come causa generale il fatto di evitare di farmi parlare... del resto che parlo a fare?
Questa osservazione contribuisce, però, alla mia irritazione generale nei confronti dell'umanità.
Continuo a considerare il romitaggio una scelta ragionevole.

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