sabato 21 luglio 2012

Scelte

Ciclicamente, credo lo si sia capito, sono preda del desiderio, mai sopito negli anni, di ritirarmi in un eremo; la mia idea originaria, in realtà, era quella di fare lo stilita, una professione interessante da fare da grande, ma ho dovuto rivedere il progetto per alcuni problemi logistici.
Intanto non è facile trovare una colonna in piedi e isolata di questi tempi, inoltre non potrei mai fare lo stilita nel deserto, mi cuocerei nel giro di poco tempo e non durerei più di un giorno, e poi, negli anni, mi sono accorto che alcune comodità dell'evo moderno mi sono indispensabili; non ultima di queste l'uso di un pc e di una connessione.
Ovviamente su una colonna è difficile anche installare un bagno; in assoluto quanto di più indispensabile è stato prodotto in campo delle comodità.
Proprio il bisogno della connessione, ma anche il semplice fatto di scrivere il blog, mi fa pensare che più di un periodo continuativo di solitudine nel nulla, potrebbe giovarmi un periodo di riposo; per me è già un passo avanti, in considerazione di posizioni più estreme che, in argomento, avevo in gioventù.
Non mi sento ancora pronto per dire che la mia voglia di eremo è solo una posa; sicuramente in parte lo è, fa comunque alternativo, ma ci sono giorni nei quali una vacanza dall'umanità me la prenderei volentieri.
Penso spesso alla scelta compiuta da una studente in filosofia.
Comparve l'articolo su un giornale, parecchi anni fa, quando la formazione universitaria in campo umanistico era più seria e impegnativa, di questa laureata in filosofia che dopo alcune esperienze lavorative decise di darsi alla pastorizia.
Questo episodio mi è sempre rimasto impresso ed è rimasto quale epitome, per me, di una scelta lavorativa che lascia più tempo all'individuo e al sua cammino per divenire una persona decente.
Presto e bene non stanno insieme, pensiamo quanto possano accordarsi lo sviluppo umano con un mondo frenetico che misura la validità degli individui sulla base dell'estratto conto, o della dichiarazione dei redditi.
Non credo di darmi alla pastorizia in un immediato futuro, forse è possibile conciliare una vita sociale con lo sviluppo dell'individuo, basta assegnare alle cose il loro valore e guardare alla nostra realtà sforzandoci di non accrescerla oltre le sue naturali proporzioni.
Del resto il divenire una persona decente è subordinato all'esposizione alla cultura e agli altri, altrimenti si rischia di ritenersi poi depositari della verità e unica forma di vita meritevole di vita; il provincialismo è sempre bene evitarlo poiché tende a manifestarsi in estremismi poco salubri.
Pecore  e gabbiani, visto che la mia pimigenia meta di reclusione era, nelle mie illusioni, Skelling Michael, non hanno molti argomenti di conversazione e non possono darti del cretino quando dici, o pensi, delle scemenze colossali.

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