domenica 31 ottobre 2010

Carpaneto Piacentino e alcune sue frazioni




Le prime notizie di Carpaneto risalgono al IX° d.c., ma il borgo ha una storia travagliata di distruzione e ricostruzione; prima viene distrutto dai popolani piacentini in lotta contro i nobili, poi dalle truppe di Pavia e di Cremona e poi, nel XIV° secolo, quando si ha notizie del castello in loco, per mano dei Visconti. Del castello, nella sua forma del XV° secolo, che apparteneva agli Scotti, gli stessi che possedettero e possiedono, col ramo Douglas Scotti, Vigoleno, rimangono un paio di ali. In una di esse si vedono i resti di decorazioni cinquecentesche, mentre sull'altra ala è possibile vedere una decorazione a losanghe che racchiudono dei gigli di Francia. La chiesa, che all'esterno non è nulla di diverso da moltissime chiese simili, racchiude all'interno dei bei affreschi cinquecenteschi.
Badagnano è una frazione di Carpaneto, il cui castello risale al XIV° secolo; ha subito molte manomissioni perciò al momento, è una abitazione rurale, pare solo una casa a torre come tante. La torre quadrata è stata decurtata nel tempo e purtroppo è impossibile capirne l'estensione originaria. Si mantiene un edificio suggestivo.
Località Case Bruciate; la parte più antica è la torre circolare, per cui il maniero in sé risale al XVI° secolo. Vi si accede da un bell'ingresso ad arco, ma al momento l'edificio è inserito in una serie di altri edifici rurali; inoltre è privato e quindi si può vedere solo dalla strada.
Il nome di "case bruciate" pare che risalga a un incendio appiccato involontariamente da Corrado Confalonieri nel 1314
Questo qui sopra non ho idea di dove sia; tendo a credere, dalla descrizione del libro "Castelli Piacentini" di Carmen Artocchini, che possa trattarsi del castello di Piacentino (anche se non ho trovato una località con questo nome, il castello in oggetto dovrebbe essere stato trasformato nel 1800 in villa con parco e viene citato in un documento del XVI° secolo... ma non ne sono sicuro; devo ritrovare il nome della località per averne conferma).
Il guaio è che non so neppure se saprei ritrovare la strada per arrivarci.

Nel comune di Carpaneto devo anche fare visita ai castelli di Travazzano e di Zena

sabato 30 ottobre 2010

Lucca - rientro











Sono appena tornato da Lucca, sono andato per il "lucca comics and games" anche se questo è stato l'ultimo anno di visita in questa città per la fiera, e ho fatto il turista; ho riportato a casa 135 foto, due libri, uno sulla cattedrale e uno sul museo della medesima, un libro sull'esercito bizantino e un importante mal di piedi:asd:
Una volta giunto a casa ho avuto il piacere di trovare i miei pacchetti arrivati da oltremanica, uno dei quali contiene "La bella lingua" di Dianne Hales.
Adesso metto a posto le foto e poi vedo; è anche appena passato a trovarmi il mal di testa e pare che si fermerà un po'.
Domani metterà alcune foto

Lucca non ha bisogno di presentazioni e potete trovare in rete molto materiale su cosa la città ha da offrire. Personalmente ho apprezzato molto il percorso, sotto al piano di campagna, nella chiesa di S. Reparata che da modo al visitatore di vedere la stratificazione, avvenuta nel tempo, dei vari edifici che fungevano da fondazione della chiesa. Oltre a vedere il monumento funebre di Ilaria del Carretto nella cattedrale di S.Michele, per altro molto bella la parte restaurato e in corso di restauro altre parti della chiesa, fate un salto anche nel vicinissimo museo della cattedrale; contiene pezzi molto belli e permette l'accesso a una chiesetta nel pressi, l'Oratorio di S.Giuseppe accessibile solo dal museo, con delle bellissime cantorie lignee.
Tutto ciò che si trova all'interno della cinta muraria, che è quanto io ho visto sinora, merita una visita.

venerdì 29 ottobre 2010

Vaghismo

Questo post vuole, umilmente, essere un omaggio all'immortale capolavoro, caposcuola del vaghismo appunto, del maestro Antonio Pierfederici Della Corte che con "film vago", vincitore del "Premio Cuore di Panna" al festival del cinema di Berlino, ha dato dignità a una corrente che attualmente sta dilagando :asd:

Non potendo eguagliare il maestro, mi limiterò ad elencare alcune parole utilizzate, nell'italiano dialettale delle mie parti, per indicare oggetti, concetti e operazioni dei quali se ne è completamente dimenticato, sul momento, il nome proprio. (Ci tengo a rimarcare il carattere dialettale delle espressioni sotto esposte)

"cosa" o "coso": è un termine molto versatile, si trova anche come verbo "cosare" e può indicare di tutto un po': azioni, oggetti, animali, concetti, persone, dolori vari etc... e anche persone delle quali non si vuole avere una conoscenza più approfondita :asd:; direi che è l'espressione massima del vaghismo :asd:

"bagaglio", "aggeggio", "robo" e anche, nella forma più colta, "ambaradan": sono appena un poco più specifici e in genere, ma non sempre, possono indicare un oggetto con un qualche tipo di ingranaggio, o un'apparecchiatura elettronica di qualche tipo, ma si adattano bene anche a indicare oggetti semplici come posate, piatti, sedie e via discorrendo; di norma, però, indicano invariabilmente un oggetto.

La frase meglio concepita, secondo le regole del vaghismo, potrebbe essere questa: "non ho potuto cosare il bagaglio perché il robo non funziona"** dalla quale si capisce che non è stato possibile fare qualcosa su un oggetto utilizzando un altro strumento, ma il mistero è fitto e non si capisce cosa ci viene comunicato. In questi casi la soluzione, per evitare ulteriori frasi vaghe e indefinite, è assumere un'aria saputa e fingere di aver capito perfettamente di cosa si sta parlando :asd:

Un altro termine vago, utilizzato sempre con accezione dispregiativa, che indica oggetti, e a volte persone, è "canchero"; per esempio se si parla di "brutto canchero" ci si riferisce a una persona, fisicamente o moralmente, non piacevole, oppure ci si riferisce a un oggetto repellente o che ci sta procurando molte noie. Nella forma "cancherare" sta a indicare l'augurare dei brutti mali a qualcuno o qualcosa, ma a volte è anche sinonimo di sacramentare (per quest'ultimo termine di usa però il termine "smadonnare" o "tirare delle madonne", ma a tal proposito rimando, per chi voglia approfondire la variante reggiana, alla seguente pagina dove si può trovare, alla voce rugiada, un'espressione peculiare inerente un certo frasario)

**: per quanto possa sembrare strano, questa frase l'ho sentita pronunciare tra le mura del posto dove lavoro...

giovedì 28 ottobre 2010

Rilievi

Immagino di aver già parlato di rilievi, ma visto che potrebbe essere un post risalente ai tempi in cui la Berta filava, mi pare giusto rinverdire certi ricordi.

Stamane sono andato a Fidenza a fare un rilievo, mi era stato detto che l'appartamento era abbandonato ed io mi sono un po' preoccupato, memore dei rilievi passati, alla fine non vi ho trovato nulla di inusuale; le solite stratificazioni di ragnatele, orde di vespe infreddolite, e sciami di cimici in procinto di passare a miglior vita.

Trattasi però di una buona occasione per rinverdire alcuni dei vecchi rilievi e metto quelli più terrificanti in ordine crescente :asd:

“Terzo classificato: il cimitero dei piccioni”

In paese abbiamo ristrutturato un palazzo che era rimasto chiuso per qualche decennio e l'elemento distintivo furono queste distese di piccioni, in diverso stadio di decomposizione, incollati ai pavimenti in marmo; anche a smuoverli con le scarpe non si staccavano. Ricordo anche un onnipresente odore di ammoniaca.

“Secondo classificato: ragnatele portanti”

Questa era una casa di campagna, con solai sottili e che non ispiravano sicurezza, mentre ci camminavo sopra li si sentivo incurvarsi sotto il mio peso, ricoperta di ragnatele; fa anche molto halloween :asd: Le ragnatele, di un bel colorito marrognolo, saturavano i bordi delle finestre, le porte e penzolavano dal soffitto. Alle pareti ho trovato svariati scheletri di ragni di una certa importanza e in una stanza c'era una sacca, marrone anch'essa e chiusa, a forma di fuso che pendeva dal soffitto; non so esattamente cosa fosse, ma pareva costituita da ragnatele... nel dubbio non sono entrato in quella stanza.

“Primo classificato: ossignore”

Era una casa, abbandonata da molti decenni, e oltre al solito corollario di ragnatele con residenti vivi e trapassati, abbiamo trovato: alcuni scheletri di piccioni, nidiacei e adulti, e di un paio di gatti. Il primo scheletro di gatto era in cantina; ricordo che per andare in cantina bisognava passare da una scala coperta da una volta a botte ricoperta di ragnatele a penzoloni, i ragni erano piccoli e di un biancore tale da riflettere la scarsa luce in modo tale che parevano dotati di bioluminescenza, e una volta in cantina il pavimento, non si vedeva una forca e l'abbiamo scoperto camminandoci sopra, era ricoperto interamente di gusci di chiocciola. Senza contare che in ogni stanza c'era il suo bravo cadavere; mi ha un po' traumatizzato. Ho dovuto anche tornare più di una volta in questa casa, era una casa vecchia e altamente irregolare per cui dovevo prendere moltissime diagonali per poterla disegnare, e già alla seconda visita, vi sono tornato quattro volte, mi sono dotato di guanti, cuffia, galosce e tuta da indossare sopra gli abiti; c'era caldo, ma ho ritenuto preferibile fare la sauna piuttosto che avere incontri troppo ravvicinati con quella casa.

Una menzione d'onore merita una struttura ricettiva del mio paese, nulla di orrorifico, la struttura era, ed è, molto pulita, ma ai tempi dovevano ancora restaurarla per cui quando siamo andati a farne il rilievo c'erano ancora i bagni in comune per piano, come si usava alcuni decenni fa, e i curandi li utilizzavano, con molta disinvoltura, come se fossero a casa propria; uscivano dalle stanze in pataglia (ovvero con giusto la biancheria), un asciugamano in spalla, il sapone in una mano e via verso il bagno...

Fare un rilievo è sempre una avventura; non sai mai cosa ti può capitare :asd:

martedì 26 ottobre 2010

Martedì

L'ho già detto che per me il martedì non è una bella giornata e del resto nel tempo ho trovato solo conferme; forse a Marte non piace la mia predilezione per Pallade? mah...
Ieri mi è stato detto di fare degli schemi di planimetrie riguardanti vari lotti in A3 con alcuni dati, li ho fatti e inviati, poi mi hanno telefonato, molte volte, per fare delle somme e infine mi ha telefonato uno che con un tono tronfio, e ho faticato a non rispondergli con sarcasmo, mi ha detto che il lavoro fatto non andava bene, che lui vuole una tabella con tutte le superfici dei vari lotti.
Oggi ho modificato i file, fatto la tabella e inviata; il risultato? Mi ha scritto l'uomo boria dicendomi che, questo, è uno strano modo di lavorare e che lui vuole una tabella per ogni lotto, timbrata e firmata, con le varie superfici.
Le ho preparate ma non inviate, lo farò domani dopo essermi consultato col Capo, per cui non so se andranno o meno bene.
La cosa mi infastidisce perché alla fine della fola quello che passerà per deficiente è il sottoscritto; vabbè... una volta finita questa questione tornerà a importarmene nulla.
A casa mia "schemi in A3 con planimetria" non sono coincidenti con "una tabella coi lotti", che a sua volta è vagamente parente, se non fosse per un più che rilevante plurale, di "una tabella per lotto"; ovviamente la conversazione telefonica non conta e quindi la morale è l'immeritata figura da deficiente che ci farò. Pazienza, farò spallucce.

Ferri del mestiere

Prima di andare a scavare nelle carpette alla ricerca di tre atti notarili, e Dio solo sa se riuscirò a trovarli, volevo scrivere queste poche righe.

Come in tutti i mestieri anche quello che faccio io si avvale di alcuni "ferri del mestiere", ovvero di strumenti che ci consentono di progettare mantenendoci in linea con le norme vigenti; questi ferri sono i regolamenti edilizi, nei quali possiamo trovare tutti i parametri che ci servono, bisogna quindi essere in grado di cercare quello che serve all'interno dei regolamenti. L'operazione di ricerca non è sempre lineare, ma non è impossibile. Dopo circa un anno, inoltre, alcune norme base le si impara a memoria, ad esempio: la dimensione minima dei locali, il calcolo del rapporti di illuminazione, l'esistenza di un rapporto tra superficie impermeabile e superficie permeabile, il metodo per calcolare i parcheggi pertinenziali etc...pur sapendo che alcune di queste cose vanno sempre verificate perché possono cambiare da comune a comune e da scheda norma a scheda norma.

Suona complicato perché effettivamente lo è, ma non è qualcosa di inaffrontabile specie dopo qualche tempo che si lavora avendo sotto mano questi regolamenti; ma c'è qualcuno che è assolutamente impermeabile a tutto questo e che in un anno di assidua, e regolare, infestazione di alcuni studi è riuscito a non apprendere neppure gli aspetti più elementari. Accontentiamoci di queste certezze; non saranno granché, ma sono fonte di grasse risate.

lunedì 25 ottobre 2010

Raffreddore

Ieri ha preso stabile dimora presso di me il raffreddore, spero, vivamente, di poterlo sfrattare quanto prima avvalendomi di echinacea, propoli e quantitativi industriali di miele.

Stanotte mi sono svegliato a intervalli regolari di due ore circa, l'ultimo risveglio è avvenuto alle 6:20 ed essendo che mi alzo, di norma, alle 7:00 non ho gradito molto. Il risultato di questa bellissima nottata è: mal di testa e un bellissimo paio di cerchi blu-violacei che mi contornano gli occhi, il tutto accompagnato da un poderoso sonno.

Conto di liberarmi del raffreddore entro mercoledì; sabato vado a Lucca e non intendo cambiare i miei piani.

domenica 24 ottobre 2010

Gropparello - immagini di archivio





per ora metto solo il link al sito del castello, che è situato nel piacentino, e più avanti metterò qualche riga in più.

Cioccolandia 2010 - Medesano




Stamane sono andato in quel di Medesano all'annuale fiera di Cioccolandia. Ho preferito andare al mattino perché al pomeriggio è piena di gente; l'anno scorso, complice anche una splendida, calda, giornata d'ottobre c'era una tale ressa da dover fare a gomitate per arrivare agli stands.
Quest'anno il cielo è plumbeo, la nebbia ammanta i colli e nel complesso mi sta mettendo addosso un po' di tristezza; sono meteoropatico...
Comunque sia, la fiera ospita numerose bancarelle ben fornite di cioccolata in tutte le sue multiformi manifestazioni e, ovviamente, sono tornato a casa con un carico importante di esemplari; d'altronde per superare il bigiume ne avrò bisogno.
Volevo anche approfittare dell'occasione per fare due foto al paese, ma...bhè...la cosa più bella di Medesano, al momento, è Cioccolandia.
Perciò, amanti del cioccolato, se oggi pomeriggio non sapete che fare vi consiglio caldamente una sosta in quel di Medesano :)
Personalmente non so cosa farò oggi pomeriggio, ho visto che in paese c'è un mercato e quindi andrò a farci un giro più tardi; al momento ho mal di testa, sonno e, se non lo considerassi tempo buttato, potrei passare il pomeriggio a dormire o aggrappato a una tenda, come simpatica alternativa, a lamentarmi :asd:
Più tardi scavo nell'archivio e metto le immagini di una qualche gita fuori porta passata :)

venerdì 22 ottobre 2010

Vegetariano

Mi è venuto in mente questo aneddoto.

Da molti anni ormai sono vegetariano; non mangio carne perché non mi piace. Sono stato alimentato, forzatamente, a carne durante l'infanzia e la giovinezza, scelta a mio avviso corretta in quanto l'età dello sviluppo necessita di proteine animali, ma questo non vuol dire che mi piacesse. La mia cena, all'epoca, poteva durare ore; mi servivano, minimo, un paio d'ore per riuscire a finire, con gran fatica, una misera bistecca (fegato e cuore invece mi sono sempre piaciuti) e ho sempre odiato il maiale in tutte le sue forme, anche se riuscivo a ingerire il prosciutto crudo, e questa cosa in Emilia Romagna, dove la maggior parte dei cibi prevede l'uso del maiale, è una eresia. (La cucina emiliana, tra l'altro, non è minimamente parente della "dieta mediterranea"; la "dieta emiliana" prevede l'abbondanza di maiale, formaggio e lambrusco per tutti :asd:)

All'estero ho sempre avvisato, alla bisogna, del mio essere vegetariano e chi si occupa della ristorazione mi ha sempre proposto alternative rigorosamente vegetariane; qui mi capita spesso che mi si dica: "le faccio un po' di pollo va bene?"...sfatiamo questa cosa: malgrado le buone intenzioni, il pollo non è un vegetale.

giovedì 21 ottobre 2010

"molte volte..."

"...si ha l'impressione di non approdare a niente, quando in realtà è così" Certo c'è un dialogo tra Saggio e Coprisaggio, ma, manzoniani lettori, so che avete colto la citazione.

Oggi è una di quelle giornate nelle quali mi pare di girare a vuoto senza concludere nulla di costruttivo, resta da capire cosa può essere costruttivo e per chi e se, in ultima analisi, ci sia effettivamente qualcosa di costruttivo da concludere. Si dice sempre che l'importante non è la meta ma il viaggio, il che è vero solo quando una meta la si raggiunge e si può dare un'occhiata in prospettiva a quello che si è trascorso, ma se la meta in sé preclude ogni valutazione allora bisogna capire in itinere se vi sia o meno un senso; o meglio bisogna capire il senso del percorso sapendo che questo non è ultimato e che comunque non sarà possibile vederlo nella sua interezza. Non è facile procedere per aggiustamenti sommari in corso d'opera, ma quando non c'è altra scelta...

Probabilmente sono solo stanco e risento di troppe settimane di riflessione; forse necessiterei di fare tabula rasa di tutto e ricominciare, ma trenta e dispari anni di esperienze non si possono cancellare, sono già fortunato a riuscire a modificarle in tempi ragionevoli e a mantenermi sufficientemente elastico, merito in parte della fantascienza, da guardare a soluzioni alternative. A volte ho proprio l'impressione di essere entrato in un circolo vizioso che termina col proprio inizio dandomi l'impressione di non approdare a nulla di concreto.

Non sto entrando in depressione, ci vuole ben altro che un banale cortocircuito per mandarmi in tilt, ma mi chiedo se alla fine un senso alla nostra portata ci sia, o se sia necessario trovare un senso alle cose...per oggi basta sproloqui :asd:

mercoledì 20 ottobre 2010

Reggio Emilia


Lo so; dovrei fare pubblicità a Piacenza, o a Parma, ma nessuna delle due città ha fatto una cosa del genere...e poi a me Reggio Emilia è sempre piaciuta, ha un bellissimo, sebbene negletto, museo archeologico del quale nel video non si parla, e so che qualcuno apprezzerà :)

p.s.: ho provato ad incorporarlo nel blog, ma esce dalla pagina e non mi piace, quindi seguite il link :)

Vento-pc

Ieri mi è arrivata la RAM per cui ho rimesso in funzione il Vento-pc; avevo già fatto della pulizia prima di spegnerlo, ma tra ieri e oggi ho aggiornato il sistema operativo, l'antivirus e un paio di programmi di manutenzione. Sembra che funzioni tutto bene, mi sembra anche più veloce di prima; tutto sommato stare fermo un anno pare che gli abbia giovato.

Al momento ho trovato alcuni documenti scritti da Vento, che ancora non ho letto, e una sua foto che finirà dritta nel cestino senza passare dal via.

Ieri ho anche messo a posto il pc del capo, che come al solito si è preso qualcosa, e l'ho sgridato, inutilmente, ma la prossima volta che me lo porta in quello stato, cioè tra quindici giorni circa presumo, gli dirò di portarlo da un tecnico, così spende un po' e mi lascia in pace.

Oggi sono in quella simpatica disposizione di spirito per cui ogni cosa mi infastidisce

martedì 19 ottobre 2010

"Aristocrats" e sogni faticosi

Ieri sera ho iniziato a vedere "Airstocrats" una serie della BBC, in pochi episodi, basata su una biografia scritta da Stella Tillyard sulle sorelle Lennox. Ambientata nel '700 racconta la vita di queste donzelle, sinora ne ho visto due episodi e devo dire che mi piace. Sto divenendo BBC dipendente,  o forse ho solo riscoperto la dipendenza da sceneggiato, fatto sta che sto iniziando a guardare con concupiscenza anche "L'Amaro caso della baronessa di Carini" e tutta quella serie di ottimi sceneggiati prodotti qualche decennio fa dalla RAI; prima che le fitcion ci invadessero insomma.

Dopo questa visione ho ultimato "Persuasione" e ho spento la luce e ho sognato che ero andato a fare un rilievo con il capo in un paese termale, dovevamo rilevare il palazzo delle terme. Il paese in questione era però impiccato su una vetta e le strade consistevano in stretti sentieri e scale; il palazzo delle terme era una struttura decadente e fatiscente, arroccato su una guglia di roccia e assediato dalle abitazioni vicini. Siamo saliti, con una valigia pesante contenente non so cosa, sino al palazzo e poi avremmo dovuto scendere a destra, in una stretta stradina accidentata, buia, ricavata sotto le case che conduceva a un ruscello sottostante. Il capo aveva un ruolo secondario in questo sogno, fatto sta che gli lascio la valigia prima di avventurarmi, con l'aiuto di una pila, nella strada accidentata...e poi mi sono svegliato col fiatone; come se avessi davvero trascinato la valigia. Mah...i sogni sono strani, ma inoltrerò delle rimostranze al gruppo di neuroni addetto al reparto onirico; non ho bisogno di lavorare anche quando dormo :asd:

domenica 17 ottobre 2010

Frau Suppe

Ne avevo accennato in un post precedente, promettendo abbaglianti rivelazioni e poi, come al solito, me ne sono dimenticato.
Esattamente quanti anni fa l'episodio ha avuto luogo non saprei dire, fatto sta che ero in vacanza a Colonia con Samara, Giuda e Rossarame, che fungeva anche da interprete in quanto unica di noi parlante tedesco, e una sera siamo andati a cena in un locale che pareva una sorta di pub/bar; qualcosa di non propriamente un ristorante, ma di carino e con del cibo.
Il locale era pieno e così la donzella che serve ai tavoli, ci fece accomodare in un grande tavolo occupato da un unico avventore; anzi, una avventrice.
Una signora di mezza età che stava seduta da sola a godersi la sua zuppa in santa pace, la cui serata è stata sconvolta dall'arrivo al suo tavolo di quattro chiassosi, anche se siamo piuttosto pacati per la media nazionale, italiani. A un certo punto, mentre noi abbiamo continuato a chiacchierare come al solito, la signora si è alzata abbandonando la sua zuppa, che pareva anche buona, a metà.
Ci siamo sentiti un po' in colpa, perché ovviamente abbiamo pensato che la signora se ne era andata per colpa nostra, e abbiamo iniziato a pensare al fatto che probabilmente quella era l'unica sera nella quale poteva uscire a godersi la sua zuppa preferita, nel suo locale preferito...credo che a un certo punto la storia, già iniziata all'insegna del melodramma, sia divenuta il resoconto, del tutto fittizio, di una vita tristerrima.
Giuda l'ha ribattezzata, dai segni che ci ha lasciato, "frau Suppe" ed è divenuta, questa espressione, epitome della tristezza e della solitudine.
L'ho usata una volta questa espressione, ed ora eccola spiegata; non che ce ne fosse bisogno, non ho ricevuto pressanti richieste di chiarimento, ma ce l'avevo in mente e ne ho scritto; la labilità della mia memoria mi impone di fare le cose appena me ne ricordo...

Giro d'autunno







Bargone



Oggi è una giornata uggiosa per cui stamane ho dormito sino a tardi; ben le 9:40. Non avevo in programma nulla di che e nel pomeriggio era mia intenzione andare a Medesano, perché ero convintissimo ci fosse "Cioccolandia", che invece c'è la settimana prossima. Per non stare in casa sono andato a Bargone, del quale ho già parlato, a fare due foto, in veità be più di due fotografie, alla Chiesa di Bargone Castello.
Si tratta di una chiesa del '600 che mantiene una certa levità decorativa, contiene alcune cose di pregio, pur essendo una chiesa un po' fuori mano.
E' stata una visita breve, la chiesa merita di essere vista, ma la parte più impegnativa della giornata è stato il viaggio Bargone-Medesano-Varano Marchesi-Salso del quale metterò tra poco qualche foto.

venerdì 15 ottobre 2010

Scheda del Male

Ebbene; rulli di tamburi, sventolii di palme e tappeti rossi stesi a perdita d'occhio...rimandati causa maltempo :asd:

Ho terminato oggi la prima fase del controllo documentale inerente la Malefica Scheda, i disegni li avevo già finiti tempo fa, mi sono sorbito la lettura della VALSAT, della relazione idraulica e della previsione del clima acustico alla ricerca di errori e modifiche da fare, Ho scritto fogli e fogli di appunti per aiutarmi nella correzione e per cercare di tenere memoria storica, "verba volant scripta manent" se le parole poi sono affidate alla mia carasside memoria volano via anche più in fretta, di quanto avvenuto in questo passaggio, perché non si sa mai; ma dopo tutto questo siamo solo alla fine di una parte del controllo, da lunedì inizia la seconda parte, ma per lo meno il mio ruolo, dopo aver fato da regista, cast e tecnico del montaggio, si ridurrà a semi-comparsa sino a nuove, ed entusiasmanti, comunicazioni dal Comune.

Lunedì me ne vado a fare un rilievo a Fidenza e quindi non avrò a disposizione un pc per tutta la giornata e devo dire che la cosa mi piace; ogni tanto staccare gli occhi dal monitor mi fa bene :)

giovedì 14 ottobre 2010

Al telefono

Altro: c'è Tizio? (perché questo non dice mai chi è e neppure saluta...)

Io: Salve, no non c'è. Può richiamare più tardi oppure la faccio chiamare io?

Altro: va bene

Io:ehm...quindi? Richiama lei? La faccio richiamare?

Non mi pareva una domanda complicata, si vede che quell' "oppure" l'ha mandato nel panico...

Persuasione e libri

Ho in bella mostra che attendono di essere visti, anche se più di "bella mostra" si dovrebbe parlare di "posizionamento statico" e quindi di possibile vocazione all'essere dimenticati, una serie di "period drama" della BBC.

Uno di questi è "Persuasion"; un adattamento, di un'ora e mezza (quindi qualcuno, da qualche parte, ancora produce film per la TV di durata accettabile e inferiore all'eternità), dell'omonimo romanzo di Jane Austen. L'ho visto ieri sera e mi è proprio piaciuto; l'ho trovato ben diretto e ben recitato. La regia è un po' troppo furbetta per i miei gusti, nel senso che utilizza alcuni artifici per enfatizzare la vena romantica; peccati veniali a parte, perché di questo si tratta, mi è proprio piaciuto. Tra l'altro sono convinto di aver già visto il protagonista maschile da qualche parte, beata memoria, e vedere "Giles" recitare a fianco della "Regina Borg" ha il suo perché :asd:

Il protagonista maschile l'avevo visto in "Cambridge spies" altra bella serie della BBC; potenza di IMDB

Ieri sera ho anche iniziato a leggere il romanzo dal quale è tratto. Mi piace la Austen, per me ricade nella stessa nicchia di Forster e ogni tanto sento il richiamo di qualche romanzo romantico ben scritto; l'800 fa compagnia anche a me e ogni tanto ricado nella figura da protagonista di feuilleton...tenda compresa :asd:

So di avere almeno altri due libri a mano, ma "bisanzio nella sua letteratura" lo leggo con parsimonia e "la lingua rubata" è un bel romanzo, ma giunto a metà del libro non mi ha ancora preso. "La lingua rubata", cambiamo argomento che fa bene e apporta vitamine :asd:, è un bel romanzo, ma soffre di paragone; nella quarta di copertina lo paragonano a "il nome della rosa". Di tutti i libri letti sinora che hanno avuto la medesima pietra di paragone, e per fortuna sono stati pochi, nessuno è stato mai in grado di eguagliare "Il Nome", neppure i romanzi successivi di Eco sono belli quanto le avventure di Guglielmo di Bascavilla.

"il nome" è stato un caso felice. "La lingua rubata" stenta a decollare e al momento è un resoconto di viaggio con un po' di furti di reliquie, un paio di cadaveri sparsi nel mediterraneo, una storia che li lega ma che al momento non traspare e manca, completamente, un detective che indaghi e metta insieme i pezzi coinvolgendo il lettore nel meccanismo di indagine; per ora mi piace ed è ben scritto, ma non mi sta coinvolgendo.

mercoledì 13 ottobre 2010

Albero


C'è un bellissimo albero ad altezza del DeTraz, in quella che oggi è piazza "Trasibulo", che mi è sempre piaciuto molto. Adesso con l'autunno ha dei colori fantastici, fa anche un po' tenerezza perché è l'ultimo superstite, ormai da anni, di un vecchio parco. Una volta, a metà del XV° secolo, il palazzo noto come DeTraz ospitava un monastero, poi negli anni '20 il palazzo è stato adibito ad albergo; aveva anche un interessante ingresso in rame. Negli anni '70 il parco, che era lì da molto tempo, è stato tolto per costruire dei parcheggi sotterranei al servizio di alcune nuove abitazioni costruite in aderenza a un lato del palazzo. Il palazzo ora è stata finalmente restaurato a modo, mentre la chiesa del convento è stata adibita a banca...

martedì 12 ottobre 2010

Patriottismo

Molte cose si possono dire di me, tranne che sono "nazionalista"; il mio patriottismo è decisamente blando e non è neppure riconducibile alle partite di calcio, dato che questo sport mi lascia del tutto indifferente.

Mi piace il mio paese, ma questo non mi impedisce di vederne i difetti, di ritenerlo perfettibile, di lamentarmi dell'incomprensibilità di alcune norme e leggi; pur lamentandomene e mantenendo un certo grado di esterofilia, che è parte integrante della mia cultura, non ritengo il mio paese né la nazione migliore del globo, né il peggior cantuccio del pianeta.

Il luogo comune è fastidioso sia quando il paese è descritto come il Regno del Prete Gianni, anche se effettivamente l'ingombro clericale è ad esso paragonabile, sia quando è descritto come un landa arretrata, oscurantista, con leggi da terre dimenticate da Dio e dagli uomini ove l'unica legge è quella di chi fa la voce grossa.

L'attitudine a cogliere il meglio o il peggio delle cose non cambia lo stato di quest'ultime; modifica soltanto la lente con la quale le si guarda. 

domenica 10 ottobre 2010

San Colombano al Lambro







In genere funziona così; guardo sulla cartina geografica e scelgo un nome che mi ispira e che non sia troppo distante da casa, poi guardo in rete cosa il paese prescelto ha da offrire.
Il metodo non è per nulla scientifico, ma sinora non ha mancato un colpo; ed è così che ho scelto di vistare San Colombano al Lambro. Non so molto della sua storia, dovrò documentarmi, ma il castello è appartenuto ai Belgiojoso, che del maniero ne sono stati infeudati dai Visconti, sul portale d'ingresso è visibile la vipera viscontea che denuncia la possessione del territorio da parte della signoria milanese. Nel comune di San Colombano si produce l'unico vino milanese e le viti si vedono già nei dintorni del castello. Il paese ha da offrire un castello e alcune chiese meritevoli. Il castello ha anche ospitato il Petrarca; attualmente ha bisogno di un restauro, ma il maniero è stato abitato almeno sino al XIX° secolo, così come testimoniano le decorazioni pittoriche di gusto neogotico; confesso che entrando nelle sale nobiliari del castello ho avuto l'impressione di entrare in uno dei castelli visti in Scozia. Il Castello è visitabile, ma da quello che ho capito solo al pomeriggio, io ho visto solo alcune sale poiché all'interno vi era allestita una mostra. La chiesa più importante non ho potuto visitarla a fondo causa funzione religiosa, ma mi è parso che ospitasse decorazioni del seicento e settecento; imponente l'organo situato sopra la porta d'ingresso.
Ho visitato un'altra chiesa che, oltre agli affreschi e all'apparato pittorico del seicento, presentava alcuni scampoli di decorazioni cinquecenteschi; molto bella.
Il paese è minuto, molto ordinato, con un grande parco ricavato negli spazi, ampi, dei cortili castrensi; è stata un buona gita fuori porta.
L'ultima fotografia ritrae una villa, un adattamento forse ottocentesco di un castello preesistente, a Chignolo Po' che è vicino a San Colombano al Lambro

sabato 9 ottobre 2010

Lucertole di Salso

Questa sopra è lo stemma del mio comune di residenza, privo degli svolazzi intorno e della corona che lo sovrasta. Vuole la leggenda che ci sia stato donato dal Barbarossa per il sostegno dato dal comune di Salso alle truppe Imperiali, d'altronde Fidenza era alleata del Papa e noi si stava cercando di limitare l'ingombrante vicino. Raffigura una salamandra tra le fiamme; secondo la simbologia medioevale la salamandra, non l'anfibio, era una creatura alla quale Dio ha assegnato il compito di proteggere il fuoco. E' anche intesa come simbolo della protezione divina. Alle scuole elementare ci insegnarono che ci venne dato dall'Imperatore dopo un terribile incendio al quale sopravvisse solo una salamandra. Va a sapere te la verità, fatto sta che il simbolo è una salamandra.

Quelle qui sopra sono rappresentate nella nuova piazza antistante il Berzieri e sono chiaramente delle lucertole. La lucertola è simbolo di rinascita e di salute, grazie alle sue capacità di rigenerazione. L'andare in letargo l'ha connessa con la risurrezione per cui è dvenuta anche simbolo dell'anima.
Salamandre e lucertole, per quanto simili, non sono neppure parenti, per cui mi sorgono alcune domande:
1) l'artista ha visto il mio paese così conciato male che ha pensato bene di affiancare alla Salamandra uno stuolo di lucertole protettrici? L'amministrazione sta cercando di dirci che peggio di così non può andare e che possiamo solo rinascere?
2) c'era una grande svendita di lucertole per cui le abbiamo comprate in saldo? c'era un tre per due?
3)Nella bottega dell'artista è avvenuto il dialogo seguente?
Artista: qual'è il simbolo di questo posto?
Assistente: una salamandra tra le fiamme
Artista: una sala-che???
Assistente: una salamandra; è un anfibio simile a una lucertola ma più tozza che..
Artista: ah!!! è una lucertola! e dillo prima! Facciamo ste' lucertole e andiamo a mangiare!
Assistente:...si maestro, come desidera

Comunque sia a me le lucertole piacciono e sono contento che le abbiano messe; il nostro Genius Loci ha bisogno di tutto l'aiuto possibile per contrastare santi decollati e amministratori...

venerdì 8 ottobre 2010

gita qui intorno

Qui siamo in quel di Siccomonte, del quale avrò sicuramente già parlato, e il nome al Monte è stato dato perché "secco". Questa, in particolare, è la casa che i miei nonni paterni avevano colà e ricordo che dietro la casa c'era un rio, un rigagnolo d'acqua, nei pressi del quale crescevano le more che mia nonna raccoglieva per darle a noi nipoti; ricordo di pomeriggi passati sul divano vicino alla nonna a mangiare more :)
Mia nonna Dorotea era letteralmente un dono di Dio
Questa è la chiesa di Siccomonte dove, un giorno situato nella metà degli anni '70, sono stato battezzato.
Questo è il borgo di Tabiano Castello. IL borgo è veramente minuto, poche cose che, presumibilmente, venivano usate come elemento difensivo posto sul lato più vulnerabile del maniero. IL castello ha subito dei restauri...interpretativi nell' 800, un po' come a Carcassonne per intenderci, ma il complesso non è stato snaturato. All'interno c'è un residence, per cui non è visitabile al pubblico. So che gli spazi interni sono molto belli perché in paese è in vendita un libro con alcune foto degli interni.
Oggi a Tabiano Castello c'era una grave infestazione di pavoni :asd:. Erano ovunque...
Uno degli ingressi al castello
Un tratto delle mura cinquecentesche, o forse quattrocentesche; poco importa, perché essendo tonde sono successive all'introduzione della polvere da sparo; ah! Nel medioevo uno dei nipoti che attentarono, riuscendovi, alla vita del Signore di Bargone era il feudatario di questo maniero. I Pallavicino (pela vicino) erano gente simpatica, ma non più cruenta o truculenta dei loro contemporanei...
Verso le 17:00 sono poi andato alle "Nine del Lobo" a S.Giovanni Contignaco e, dalla via che ci sono, ripropongo alcune foto di ciò che il paese di S.Giovanni ha da offrire. IL castello è privato, ma appartiene ad una azienda vinicola nei pressi, chiamata "Azienda agricola castello di Contignaco". Il maniero viene aperto per alcuni concerti di musica classica e barocca e fatto visitare a chi compra del vino presso l'azienda agricola.

La pieve romanica di S.Giovanni Contignaco non ha bisogno di presentazioni; eretta nel IX° secolo, o nel X° al momento non ricordo, ha subito pesanti rimaneggiamenti nel '600 che sono stati completamente epurati, in un restauro deciso, negli anni '60 del secolo scorso. All'interno sono visibili splendidi affreschi del '400, tra cui un imponente Cristo Pantocratore molto bello.
Questa è la strada che conduce, l'ho fotografata in discesa, salendola a "Le nine del lobo", un bed & breakfast tenuto da due cari amici. Il posto è meraviglioso, si gode un panorama stupendo da lassù; se non fosse che è dietro casa ci andrei in vacanza io :)
Per compensare vado spesso da quelle parti, perché la valle è bellissima!...in qualunque stagione
Questo è uno degli scorci che si vedono dalla strada; sarà bello?...
Domani mattina credo che andrò, in bicicletta se non piove, a Fidenza dato che è in corso la festa patronale di S.Donnino. La città si riempie di gente in questa occasione, per cui preferisco andare in momenti un po' più tranquilli e senza avere il pensiero del parcheggio.
Non so ancora se andrò o meno da qualche parte domenica, la povertà mi indurrebbe a stare a casa, ma presto inizierà l'inverno e finirà il periodo nel quale posso inerpicarmi con la mia scatoletta di tonno ovunque; dovrò pensarci.