mercoledì 29 agosto 2012

Vabbè...

Si ricomincia.
Non che abbia mai del tutto smesso, voglio dire: avrei dovuto iniziare lunedì 27, ma ho ripreso a produrre già il 21; ho tentato di portare a termine almeno qualcosa e invece ho lasciato in sospeso delle scemenze; avrei voluto leggere più libri durante le ferie e invece ho persino letto meno.
Tra le altre cose, tanto per aggiungere un po' di paradosso, avrei anche voluto iniziare lagnandomi meno, ma non c'è verso, non ce la faccio, devo per forza lamentarmi:
una volta è perché non riesco a fare le cose; un'altra è perché abbiamo esempi di umanità che ci sfilano sotto gli occhi, che possono solo essere catalogati come casi clinici...e io borbotto, borbotto.
Purtroppo non posso vivere di rendita, mi lamento dei cretini sapendo, benissimo, di essere sicuramente il cretino di qualcuno.
E' un po' come lamentarsi dei politici: si, è vero, sono quello che sono, ma del resto, nel nostro piccolo, la maggior parte di noi si comporta allo stesso modo, ma a noi piace lamentarci...e quindi lasciatemi lamentare e borbottare, nel male, quando il grado di lagnanza va fuori scala, ci penso da solo a buttarla nel ridicolo e a immaginarmi aggrappato a un tendaggio.
Da settembre riprendo a viaggiare coi mezzi pubblici, ma non dal primo ché ho un rilievo, e chissà che gli scossoni delle buche in strada non mi aiutino a creare; per queste ferie, sfranto dal caldo atomico, non s'è creato nulla.
Poveri neuroni; affogati nel sudore sono riusciti solo a darmi una parvenza di funzionalità sindacale; l'obiettivo, adesso, è di non farli affogare nel muco.
Un post davvero utile, ma sentivo il bisogno di affidare ai bit della rete un po' di pensieri sconclusionati.

mercoledì 22 agosto 2012

Brani

Un bel post riempitivo e potenzialmente del tutto inutile, superfluo e gratuito, con pezzi di brani presi qui e là a seconda del ricordo e dell'ispirazione; un coacervo di cose senza un filo conduttore.
Metto un pezzo del testo e il brano dal quale è tratto così, se vi va, potete andare a sentirvi tutto il pezzo cercandolo in rete.

"And if I only could
I'd make a deal with God
And I'd gave him to swap our places..."
(Kate Bush "Running up that hill")

"La casa sua il Signore di Baux
l'ha costruita sui sassi
e ancora lei rimane là
e guarda passare gli anni"
(Angelo Branduardi "Il Signore di Baux")

"You can't legislate reverence
Our cultures are our own"
(Unwoman "freedom from religion")

"Race through the galaxy, sensor jammer on
They cannot escape you, so why do they run
A reputetion is what you have become
Are you the saviour, crowned in mandalorian?"
(Illumina "No disintegrations")

"These walls are built to last
Memories were always born here
Decades of youth and centuries of silence"
(Diary of Dreams "Cannibals")

"L'acqua ch'io prendo già mai non si corse;
Minerva spira e conducemi Apollo,
e nove Muse dimostran l'Orse"
(Dante Alighieri, II° Canto del Paradiso; "concerto in E minore" Budenmayer/Preisner)

"Dietro questa maschera lo sai ci sono io
Sono io, soltanto io
Quel che cerco, quel che voglio lo sa solo Dio"
(Renato Zero "la favola mia")

"Agní Parthéne Déspina, Ahrante Theotoké
Hére Nímfi Anímfefte
Parthéne Mítir Ánassa, Panéndrosé te póke.
Hére Nímfi Anímfefte
Ipsilotéra Uranón, aktinon lamprotéra"
(S.Nectario di Egina "Agní Parthéne")

"I will arise and go now, for always night and day
I hear lake water lapping with low sounds by the shore;
While I stand on the roadway, or on the pavements grey,
I hear it in the deep heart's core"
(William B. Yeats "Lake Isle of Innisfree" conosciuta nella versione cantata da Branduardi)

"Athair ar Neamh, Dia linn
Athair ar Neamh, Dia liom
m'anam, mo croi, mo ghlóir
maladah dui, a Dhia"
(Enya "Athair ar Neamh")

"Make it easy
Make this easy
It's not as heavy as it seems"
(Tori Amos "Bouncing off clouds")

...e via discorrendo, ma mi fermo qui altrimenti sarei obbligato ad andare avanti sino alla nausea; devo pormi un freno.

9

lunedì 20 agosto 2012

Scipione Castello (archivio)







Mi sono accorto di aver parlato spesso di Scipione Castello, ma di non averne mai messo delle foto.
A causa del caldo inverecondo di questi giorni, ho scelto solo immagini invernali; unica eccezione è l'ultima foto perché questo glicine è meraviglioso.
Come molti castelli qui intorno è appartenuto ai Pallavicino che controllavano, in epoca medioevale, l'estrazione del sale. Durante il ventennio venne anche usato per raccogliere prigionieri destinato ai campi di sterminio e di prigionia nazisti.
Secondo la leggenda il nome "Scipione" deriva dalla presenza di una villa, sulla quale, presumibilmente ma si tratta di leggenda, venne edificato il castello, appartenuta a Scipione l'Africano.
Esiste, poi, un episodio che lo vede, insieme con il castello di Tabiano protagonista.
Vado a memoria perché non ho nulla sottomano per controllare la vicenda.
Giacomo Pallavicino aveva due nipoti Niccolò e Francesco, signori di Tabiano e di Scipione, i quali puntavano alle ricchezze dello zio e al controllo del castello di Bargone. Durante un banchetto in quel di Bargone uccisero lo zio e portarono il suo capo delle guardie a Gallinella, altro castello che esisteva in zona ed era controllato dalla famiglia, affinché consegnasse loro le ricchezze del defunto zio. L'inquieto fantasma di Giacomo, così vuole la leggenda, apparve a entrambi i nipoti facendoli morire di paura; uno venne trovato privo di vita a Bargone e l'altro a Scipione (stando almeno alle mie fonti).
Il castello è visitabile, fa parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza; all'interno non si possono fare foto. All'interno vi è una stanza picta molto bella e un bellissimo loggiato che incornicia un ampio cortile.
Se passate da quelle parti la visita è consigliatissima, volendo si può anche dormire in Castello, visto che vi sono presenti due suites atte alla bisogna; così come consigliata è la cena, sempre nel borgo di Scipione Castello, alla "Osteria del Castello" ove si mangia benissimo e, d'estate, si può godere, dalla terrazza all'aperto, di un panorama magnifico.
Il posto è magnifico e dopo i recenti restauri anche ben tenuto.

venerdì 17 agosto 2012

Musei di Palazzo Farnese - Piacenza

Non so per qual motivo ma a Parma, nella quale ho studiato e vivo nella provincia di questa città, ho sempre preferito Piacenza; forse perché è sempre stata un po' più negletta e meno appariscente della vicina Parma.
Oggi vi sono tornato in visita ai musei concentrati nel Palazzo Farnese, incompiuto, che è innestato sui resti della rocca viscontea.
Il palazzo raccoglie buona parte dei musei cittadini, presumo ne rimangano fuori giusto un paio, e al suo interno vanta la presenza del celeberrimo fegato etrusco e di un tondo realizzato dal Botticelli.
A parte questi due pezzi, prestigiosi, vi sono una serie di affreschi raffiguranti il martirio di Santa Caterina, una pinacoteca con varie tele, dei paracamini bellissimi e via discorrendo; ma quello che è insolito è il museo delle carrozze che accoglie, all'interno del piano seminterrato del palazzo, varie carrozze, carrozzine, piccole carrozze affinché i pargoli imparassero a portarle e taluni carri funebri.
Di recente si sono aggiunti alcune carrozze e alcune opere su tavola, dono di una collezione privata.
Vale sempre la pena di tornarvi in visita.

giovedì 16 agosto 2012

Facezie

Guarda un po'; sono passati ben sette giorni, seven days, tormentone un po' datato ma sempre apprezzato, dall'ultimo post.
Del resto se latitano gli scritti, anche i lettori sono parimenti diradati; le vacanze ci sono per tutti e poi avevo avvisato che la cadenza sarebbe stata grosso modo settimanale.
In questa settimana ho terminato un paio di libri, iniziato un altro libro, sono a metà di un volume in corso di lettura, mentre tengo il libro sulle chiese di Costantinopoli per la corriera; devo centellinare i libri a tema bizantino, non sono pubblicati con molta frequenza e vanno letti con parsimonia.
Ieri sono andato all'inaugurazione, parziale, di un locale in quel di Casina al Castello di Sarzano.
Al castello c'ero già stato tempo fa, in autunno, e, malgrado non abbia potuto vederne gli interni, avevo avuto modo di apprezzare il paesaggio del posto.
L'inaugurazione prevedeva un buffet e svariate bevute, tra cui questa birra "Matildica" che trovo molto buona.
E' stata una cena parca; non so se perché il cibo fosse effettivamente poco, o perché gli avventori fossero particolarmente affamati, ma ho potuto mangiare poco.
La colpa è mia che sono un avventore timido che tende a dare la precedenza e ad attendere, pazientemente, il proprio turno...sono sempre vittima delle mie buone maniere.
Devo dire che le mie scorte di amidi, grassi e affini, sono sempre abbondanti e mi evitano di deperire.
Il posto è proprio carino, le camere sono belle, una mia amica ha alloggiato lì e quindi ho potuto sbirciare le stanze, e adesso attendo che inaugurino anche la parte relativa al ristorante; mi è un po' fuori mano, ci sono circa due ore, da casa mia, e questo è l'unico neo.
L'inquinamento luminoso lassù è veramente scarso e si vedono moltissime stelle; un cielo meraviglioso.
Stamane mi sono svegliato relativamente presto e sono andato a fare due ore e mezza di camminata qui nei dintorni; ho rifatto, per intero, la petrolifera della quale ho parlato tempo fa e domani, prima controllo in rete, andrò in visita in qualche museo... devo solo decidere quale.
Devo dire che queste ferie, senza tappe da raggiungere in tempi forzati, senza corse da fare di qui e di là, sono molto rilassanti, talmente rilassanti che mi spiace persino che finiscano; dovrei tornare a produrre il 27.
Non ho creato nulla di nuovo e sono giunto alla conclusione che la corriera stimoli la mia creatività; sicuramente è merito delle buche che dando degli scossoni ai neuroni, mi attivano la parte creativa del cervello.
Ho una creatività che funziona ad energia cinetica; bisogna scuotere la scatola cranica per ottenere qualcosa.

giovedì 9 agosto 2012

Gropparello... di repertorio








Oggi avrei voluto portare mio nipote in visita al castello di Gropparello. Avevamo tentato di andarvi tempo fa, ma venimmo sorpresi da un nubifragio appena prima della salita che conduce al maniero e, a causa dei fiumi d'acqua che rotolavano dal cielo, tornammo indietro.
Io vidi il maniero tempo fa e, a parte le prime tre foto, le immagini risalgono a quella data.
Oggi il castello era chiuso; ieri mi sono documentato sui vari siti e mi pareva dovesse essere aperto, ma niente.
Inizio a credere che, così come esiste, per me, un incantesimo Confundus che mi impedisce di trovare la via in quel di Montecchio se vi arrivo da via Emilia, deve esistere un sortilegio che tenta di impedirmi la visione di Gropparello se sono accompagnato da mio nipote.
Per consolarci abbiamo preso la via di Rustigazzo e siamo andati in visita, tanto lui non vi era mai stato, agli scavi di Veleia; il museo, chiamato "Antiquarium", è sempre un bel vedere e il posto, per quanto minuto, merita sempre una visita.
Tenterò nuovamente di andare a Gropparello con mio nipote, ma prima proverò a fare qualche sacrificio propiziatorio ai Numi; non si sa mai che possa servire.

mercoledì 8 agosto 2012

Castel Firmiano (Bolzano)














Nei locali del castello è stato allestito il Museo della Montagna; tecniche per scalarla ma, soprattutto, quanto di spirituale è connesso alle vette e le statue esposte provengono dalle regioni che condividono l'Himalaya.
Gli aspetti castellani del maniero, sistemi difensivi, struttura architettonica, passano decisamente in secondo piano.
Per installare il museo è stato fatto un bellissimo intervento di recupero delle rovine del castello che, grazie a questa destinazione, ha trovato una nuova vita dedicata alla conoscenza.
Singolare che all'autonomia del Sud-Tirolo sia stata dedicata il maschio del maniero, ultima difesa, per antonomasia, delle strutture castellane; la torre, comunque, non batte la grancassa del facile nazionalismo, o etnocentrismo, ma proclama la difesa di una identità che è stata spesso dimenticata e che si è tentato di soffocare.
I locali rimanenti sono dedicati alla montagna in sé; a cosa rappresenta, cosa suscita e cosa si prova nello scalarla o nello svilupparsi all'ombra di essa.
Se soffrite di vertigini non guardate di sotto mentre vi inerpicate per le scalinate. Le scale sono molto belle e si inseriscono meravigliosamente bene nel contesto, ma i gradini sono costituiti di lamelle parallele che privano la struttura di materia e l'effetto di trasparenza può dare un po' le vertigini.
La visita impiega circa un paio d'ore; entrando in tutte le sale e leggendo tutte le didascalie il tempo si dilata e potrebbero volerci anche due ore e mezza.
Il castello è dotato di un ampio parcheggio custodito da un signore molto simpatico e premuroso; ci ha tenuto a informarci che il parcheggio chiude alle 18:15 e mi ha chiesto, al ritorno, se era andato tutto bene e se la visita mi fosse piaciuta.
Il museo è dotato di ristorante, ma noi siamo andati poco più a valle in un locale chiamato "Sparerhof", a Frangart. Il locale è ampio, il cibo è buono e le porzioni adeguate; il servizio è veloce e il costo contenuto. Se pieni di gente, come quando siamo andati noi, potrebbero essere un po' sbrigativi; ma il personale, letteralmente, sgomma per il locale, sono davvero rapidi, e si fanno perdonare presto.
La cameriera è rimasta stupefatta dalla richiesta di portare tre litri d'acqua per quattro persone; si vede che i loro clienti abituali bevono meno di me (un litro era solo mio... mi devo tenere idratato).
Una bella esperienza; se siete da quelle parti fate un giro a Castel Firmiano, ne vale la pena.

martedì 7 agosto 2012

Ferie

Anche io sono in ferie.
No; non vado da nessuna parte.
Avevo pensato a varie mete per le mie vacanze, ma poi ho deciso di soprassedere, almeno per quest'anno, in modo da poter fare i conti una volta pagate le tasse; le tasse le pago a rate, dato che in genere il governo ha tempi geologici per i rimborsi, non mi pare giusto dargli le tasse in una volta sola.
Con l'ammontare delle tasse in mano e facendo due conti ho capito che avrei anche potuto andare in vacanza quest'anno, ma ho deciso di andare via ad anni alterni; così risparmio qualcosa e le ferie di un anno posso spenderle per girare qui intorno.
Come si è potuto vedere dal post di ieri, la mia prima gita fuori porta è stata ad Aquileia; un botto di chilometri da qui.
Domani andrò a Castel Firmiano, dalle parti di Bolzano, e non mancherò di mettere delle foto al ritorno, perché mia madre vuole ritornarvi e quindi porto i genitori in Trentino; qui la pecunia è poca per tutti, ma se ci si aiuta l'un con l'altro ci si può permettere qualcosa da condividere.
Giovedì dovrò andare a Piacenza.
Dato che non vado in vacanza e che le gite fuori porta, grazie al metano, Aquileia e Bolzano sono solo un caso, sono economiche, risparmio una cifra considerevole sul costo delle vacanze, del resto molte delle mie prossime gite avverranno a piedi e qui nei dintorni, ho deciso di prendere una cosa alla quale sono anni che faccio la corte: un telescopio.
Mi arriva, comodamente, in un negozio di Piacenza, lo pagherò sul posto, e potrò prendere confidenza col pargolo già giovedì sera; sempre che mi arrivi conferma, tramite, mail dell'arrivo del bimbo.
Avrei potuto farlo arrivare a Parma ma:
1) a Parma ci vado già abbastanza per lavoro e se non la vedo nel fine settimana o per le ferie, non ne faccio una malattia;
2) il negozio di Parma è in centro, senza parcheggio e avrei dovuto farmi, sotto al sole, quattro chilometri, con tredici chili di peso al traino... No grazie.
Venerdì mattina porterò mio nipote, che era con me ieri e verrà con me domani, al Castello di Gropparello; mi ha chiesto di portarlo un po' in giro e ne devo approfittare fintanto che ha ancora voglia di frequentare noi pezzi da museo.
La prima settimana di ferie dire che è decisamente piena; per la seconda non so ancora che farò, ma tornano alcuni amici dalle vacanze, altri non vanno proprio via e qui nei dintorni c'è moltissimo da vedere.
Devo tornare a fare il turista a Casalmaggiore e al Santuario della Fontana, ho una serie di percorsi a piedi da fare qui al mio paese, ho appena trovato la cartina che temevo di aver perso, fagocitata dalla libreria, e poi ho molti libri da leggere; alcuni da finire, altri da iniziare, e poi ho film da vedere, serie tv e poi ci saranno le stelle... non rischio di annoiarmi.
Se poi, per caso, l'Ispirazione si facesse viva, avrei anche da dipingere.

lunedì 6 agosto 2012

Aquileia

















Aquileia non ha certo bisogno di presentazioni; il centro è abbastanza noto e una rapida ricerca in internet, neppure troppo faticosa invero, basta per farvi trovare tutte le informazioni possibili.
Personalmente posso dire che il centro è piccolo e si può girare comodamente a piedi.
La visita impiega circa tutta la giornata, comprensiva di musei e bisogna organizzarsela in modo da tenere gli scavi, che chiudendo un'ora prima del tramonto sono quanto resta aperto più a lungo, anche se alcuni alle 16 sono chiusi, per ultimi così da vedere bene tutto.
Conviene informarsi al centro turistico su orari di chiusura di scavi e cattedrale; vi sono, comunque, delle visite organizzate degli scavi.
Ci sono un paio di grossi parcheggi, a pagamento, nei pressi della cattedrale ma, se siete, come è capitato a me, a corto di monete basta cercare nelle vie laterali; il centro è minuto e si gira, come già detto, molto bene a piedi.
Il cibo, almeno dove io ho trovato, anche se mi è parso l'unico aperto, è buono e il costo contenuto; i biglietti di accesso alle cripte, la visita alla cattedrale è gratuita, ma le due cripte si pagano, un costo davvero modesto, dà diritto al 5% di sconto in taluni posti...
E' possibile salire, a costo di un centinaio di ripidi gradini e di un prezzo irrisorio, su per il campanile del Patriarca Poppone che, ovviamente a causa del caldo e di talune reminiscenze letterarie e cinematografiche, ho subito letto come "Patriarca Peppone"; l'ascesa non è che sia agevole, come ogni salita per le scale di epoca medioevale del resto, ma la fatica sarà ripagata dalla vista panoramica e dalla bellissima aria corrente della cella campanaria.
Dati gli spazi angusti della scala è il caso che i claustrofobici rimangano a basso.
Vi sono alcuni resti romani davvero belli; molto bella la camminata lungo i resti del porto e la successione di domus di fronte alla cattedrale.