domenica 24 luglio 2022

domande senza risposta

La domanda di oggi è: ho fatto bene o ho fatto male?

Attenzione perché il post sarà breve, confusionario ed, essendo domenica, con spleen aggiunto.

Ovvero; era proprio necessario? avrei dovuto fare meno o niente?
Fare niente non mi pareva corretto, ma forse sono stato eccessivo e non avrei dovuto, del resto non vi sono stati esiti di una qualche terribile rilevanza, tutto rimediabilissimo, come quasi tutto ciò che si trova sub Luna, ma "niente"... avrebbe lasciato cose in sospeso e non lo ritengo giusto.
Non mi piace apparire come colui con la verità in tasca, non sono più una verza di ieri, ma questo non significa ch'io abbia la verità in tasca; ma quando si fa "troppo" l'esito è quello.
Magari bastasse accumulare qualche anno per diventare migliori o più saggi; ma temo che a volte l'età non porti né l'una né l'altra cosa.

Boh; come al solito si procede un po' a tentoni sperando di non fare danni.

Del resto chi non ne fa non ne rompe e se non se ne rompono non si sbaglia e se non si sbaglia non si impara.

E poi la cosa si somma ad altri eventi e i neuroni vanno un po' a briglia sciolta regalando un po' di paturnie assortite.

domenica 10 luglio 2022

Zoroastriano

 Dato che oggi è domenica, l'avvertenza è quella solita.
Attenzione; il presente post contiene tracce di spleen, ma non in guscio.

Una cosa che mi piacerebbe è un funerale zoroastriano, anche se dubito che in Italia si possa fare, perché così, almeno, tutta questa ciccia, accumulata in anni di stress e depressioni variamente assortite, sarà di una qualche utilità.
Per coloro i quali si fossero sintonizzati solo ora, questo tipo di funerale prevede di esporre il corpo sino quando i saprofagi non l'hanno ripulito.

Non so cosa accada alle ossa, ma si possono pure interrare e buonanotte.

E' uno di quegli eventi, il funerale, nei quali si è protagonisti assoluti ma essendo un po' morti è impossibile godersi tutte queste attenzioni.
Il funerale zoroastriano è anche a impatto zero, da un punto di vista ambientale, e favorisce la fauna e di conseguenza anche la flora, locale.

M'è tornato in mente oggi mentre alle 16:30, nel tentativo di placare la consueta ridda di pensieri al galoppo, mi sono trovato su una pista ciclabile esposto alla randa del sole.

M'è pure venuto in mente che non ho neppure fatto testamento e dovrò provvedere.

Mentre, faticosamente, arrancavo sotto al sole, ho impiegato moltissimo tempo per tornare perché mi sono fermato spesso e volentieri all'ombra, ho anche deciso non fare mai più una cosa del genere; continuerò ad andare sulla pista ciclabile, ma lo farò alla sera.

Ho un obiettivo concreto; vanificare almeno una delle mie profezie sulla mia dipartita e morire, il più avanti possibile, anche compatibilmente con le mie idee stoiche, col freddo... o almeno col fresco.
Schiacciato dai libri mi va anche bene, ma di caldo proprio no.

Traspare quasi del buon umore da questo post.

giovedì 7 luglio 2022

Convento

Non ho avuto alcuna folgorazione sulla via per Borgo qui Vicino e neppure una improvvisa epifania o chiamata da Enti superiori e non intendo neppure ritirarmi in un monastero emulando schiere di Imperatori costantinopolitani, ma inizia ad andarmi bene quel che passa il convento; la mia natura stoica sta prendendo il sopravvento.

Prendo quel che c'è, come c'è e quando c'è; cambiarlo non è possibile e forse manco desiderabile, per cui si fa con quello che si ha a disposizione.

Buttarsi va bene, è cosa ottima da farsi, quando c'è anche una vaga possibilità di poter trovare quanto si desidera e che si ritiene essere buono per noi; ma quando le probabilità sono nulle è inutile struggersi per qualcosa che non esiste e non vi è alcuna possibilità che possa mai esistere... e la cosa, in fondo, manco mi deprime.

Ora devo solo smussare un po' di cose qui e là.

domenica 3 luglio 2022

"I am half sick of shadows"

Attenzione; questo post è ad alto contenuto di spleen domenicale.
Io vi ho avvisato...

Ciclicamente sono preda dalla fascinazione che emana dalla poesia di Tennyson, dalla quale ho preso il titolo, dedicata a "The Lady of Shalott".
Non ho mai letto l'originale materiale medievale dal quale ha preso ispirazione, un giorno lo farò, e di recente vi ho meditato sopra.

La cosa che mi colpisce è che, tutto sommato, mi ci ritrovo perché del resto, per citare "Labyrinth": "molte volte si ha l'impressione di non approdare a niente, quando in effetti... è così".
Mi sembra proprio di aver accumulato anni senza approdare a nulla di utile o senza concretizzare nulla, non dico di rilevante o di clamoroso, ma proprio nulla...e la natura aborre, da leggere con la "r" moscia, il vuoto.

Mi sento come un criceto in gabbia, per non scomodare troppo elevate similitudini letterarie; mangio, faccio un giro sulla ruota, leggi "lavoro", e null'altro... se mi dovessero o mi dovessi liberare, ché certe cose s'hanno da fare con i propri mezzi, tra l'altro, finirei anche preda della prima gazza che passa.

Anelo ad una libertà che non saprei come ottenere, perché ho passato troppi anni ad esercitare un ferreo controllo su me stesso, assolutamente necessario per sopravvivere; dovrei scardinare meccanismi in essere da anni e che continuano ad avere la loro utilità, per un qualcosa di indefinito che, tutto sommato, potrei pure non volere... e poi in fondo, diciamocelo, perderei anche un sacco di materiale capace di generare tonnellate di lamentazioni variamente assortite.

E' vero; i passi di bimbo funzionano e un lungo viaggio inizia con il primo passo ma... "i passi di bimbo" funzionano quando non hai mezzo secolo e hai più tempo davanti a te che dietro; non basta il primo passo, bisogna fare anche il terzo e tutti quelli successivi; perché qui è una questione di tempo, che erode tutto, e i cambiamenti più si invecchia più diventano difficili e lunghi... rischio di iniziare una cosa e non portarla termine.
Magari, invece, non è così; mi ci potrebbe volere meno tempo perché ho riserve di adattabilità inesplorate e ho già capito cosa cambiare e i miei neuroni sanno cosa fare... per cui la questione resta: ma io, ne ho voglia?

Comunque alla mia futura, spero lontana, morte causata dalla caduta libri (un giorno di caldo rovente, lo so, ci sarà un terremoto, io sarò scarsamente mobile, mi cadranno le librerie addosso e morirò schiacciato dai libri accumulati in una vita), potrebbe aggiungersi anche una fine volontaria, anche questa, spero, molto lontana nel tempo, causata da un eccesso di bile nera.

Non ostante fuori ci sia una temperatura da girone infernale andrò, più tardi, a fare un giro in bici; mi serve per sistemare i pensieri...magari viene loro caldo e si zittiscono.

Ah; lo spleen domenicale!