Non ho avuto alcuna folgorazione sulla via per Borgo qui Vicino e neppure una improvvisa epifania o chiamata da Enti superiori e non intendo neppure ritirarmi in un monastero emulando schiere di Imperatori costantinopolitani, ma inizia ad andarmi bene quel che passa il convento; la mia natura stoica sta prendendo il sopravvento.
Prendo quel che c'è, come c'è e quando c'è; cambiarlo non è possibile e forse manco desiderabile, per cui si fa con quello che si ha a disposizione.
Buttarsi va bene, è cosa ottima da farsi, quando c'è anche una vaga possibilità di poter trovare quanto si desidera e che si ritiene essere buono per noi; ma quando le probabilità sono nulle è inutile struggersi per qualcosa che non esiste e non vi è alcuna possibilità che possa mai esistere... e la cosa, in fondo, manco mi deprime.
Ora devo solo smussare un po' di cose qui e là.
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