Dato che oggi è domenica, l'avvertenza è quella solita.
Attenzione; il presente post contiene tracce di spleen, ma non in guscio.
Una cosa che mi piacerebbe è un funerale zoroastriano, anche se dubito che in Italia si possa fare, perché così, almeno, tutta questa ciccia, accumulata in anni di stress e depressioni variamente assortite, sarà di una qualche utilità.
Per coloro i quali si fossero sintonizzati solo ora, questo tipo di funerale prevede di esporre il corpo sino quando i saprofagi non l'hanno ripulito.
Non so cosa accada alle ossa, ma si possono pure interrare e buonanotte.
E' uno di quegli eventi, il funerale, nei quali si è protagonisti assoluti ma essendo un po' morti è impossibile godersi tutte queste attenzioni.
Il funerale zoroastriano è anche a impatto zero, da un punto di vista ambientale, e favorisce la fauna e di conseguenza anche la flora, locale.
M'è tornato in mente oggi mentre alle 16:30, nel tentativo di placare la consueta ridda di pensieri al galoppo, mi sono trovato su una pista ciclabile esposto alla randa del sole.
M'è pure venuto in mente che non ho neppure fatto testamento e dovrò provvedere.
Mentre, faticosamente, arrancavo sotto al sole, ho impiegato moltissimo tempo per tornare perché mi sono fermato spesso e volentieri all'ombra, ho anche deciso non fare mai più una cosa del genere; continuerò ad andare sulla pista ciclabile, ma lo farò alla sera.
Ho un obiettivo concreto; vanificare almeno una delle mie profezie sulla mia dipartita e morire, il più avanti possibile, anche compatibilmente con le mie idee stoiche, col freddo... o almeno col fresco.
Schiacciato dai libri mi va anche bene, ma di caldo proprio no.
Traspare quasi del buon umore da questo post.
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