lunedì 31 gennaio 2011

I giorni della merla e altro

Ero convintissimo di avervi già tediato con il racconto dei giorni della merla e invece pare di no.
Secondo la tradizione gli ultimi tre giorni di gennaio sono i "giorni della merla" e dovrebbero essere i più freddi dell'inverno; bhè... quest'anno è stato un inverno mite e quindi oggi non c'è poi così freddo.
Tanto tanto e tanto tempo fa, quando la genetica era un'opinione e una spiegazione magica o pietistica era assolutamente accettabile, i merli erano candidi come la neve; bianchi e immacolati. Un inverno, gli ultimi giorni di gennaio, le temperature furono così rigide da obbligare la merla a rifugiarsi nella cappa del camino per stare calda e ne uscì completamente nera e da allora i merli sono divenuti corvini.
Per questo motivo gli ultimi tre giorni di gennaio sono detti "i giorni della merla".

Di recente ho iniziato a vedere "Robin of Sherwood", una serie televisiva britannica che io conoscevo solo per la colonna sonora dei Clannad; fu anche il primo cd che io abbia mai preso e , ovviamente, il primo di questo gruppo.
La serie si compone di tre stagioni e si tratta di un fantasy in salsa medioevale. Il primo Robin Hood col quale io venni in contatto fu il film della Disney, con un indimenticabile Ser Biss e il Principe Giovanni; indi ricordo un bellissimo "Robin e Marian" con Sean Connery e Audrey Hepburn, durante la visione del quale ho pianto come una vite tagliata. Ricordo con piacere l'interpretazione di Alan Rickman nel film di Costner e un film con Uma Thurman che avevo appezzato più di quello di Costner. Le mie frequentazioni con questo personaggio si sono fermate qui; in pratica non sono mai entrate nell'evo moderno e non sono mai divenute letterarie, poiché ignoro la genesi libresca del personaggio. La serie mi aveva incuriosito, oltre che per la colonna sonora, perché ne avevo sentito parlare bene. Le prime due stagioni mi sono piaciute e, malgrado alcune difficoltà di comprensione della lingua (il mio inglese, evidentemente, non è ancora abbastanza evoluto), le ho trovate ben fatte; la miscela medioeval-fantasy funziona. La terza stagione si apre con un paio di puntate che paiono un insieme di "Conan", "Mad Max" e l'atmosfera medioeval-fantasy delle prime due stagioni; il miscuglio mi è risultato un po' indigesto.
Fortunatamente già dalla terza puntata si riprendono le ambientazioni delle prime due stagioni, ma la cesura mi obbliga ora a riaffezionarmi ai personaggi e a ripartire da zero.

domenica 30 gennaio 2011

Arretrati


L'ho già detto che sono pigro? Bhè; è così e sommando a questo aspetto la mia memoria da burla, è facile immaginare come tenda a dimenticarmi immediatamente le cose. Ecco quindi che Il mio tesoro nel Novembre 2010 mi ha insignito del "Stylish blogger award"; l'avevo ringraziata nei commenti, ma poi si vede che sono stato preso dal gorgo di una qualche urgenza acuta e mi è andato giù di mente.
Mia nonna diceva: "chi non ha memoria, ha gamba" e siete liberi di speculare sul come questa cosa possa centrare qualcosa con la vicenda, io l'ho messo perché ogni volta che mi dimentico qualcosa mi viene in mente il detto di nonna.
Grazie ancora per il riconoscimento!
Ed ora ottemperiamo, con una esposizione in sette punti, alle regole dell'award parlando di me; ma non rivelerò nulla di sordido.
1) alle superiori ho fatto un mese, circa, di fogone che mi è costato l'anno, ma dato che mi ha permesso di cambiare classe e conoscere gente migliore devo dire che, a posteriori, mi è andata bene malgrado la scelta in sé non possa definirsi "avveduta";
2) la prima volta che ho fatto un viaggio un po' lungo in auto, ben sino a Montecchio Emilia ma avevo anche la patente da pochissimo, al rientro l'ho fatta tutta in terza; a mia discolpa posso dire che per inserire la quinta in quell'auto bisognava evocare almeno un Antico compiacente;
3) sono cresciuto con un numero imprecisato, forse 17, di gatti e perciò sento anche nostalgia dell'odore della lettiera perché mi ricorda i tempi in cui avevo casa invasa da miagolanti pallette di pelo;
4) tengo in alta stima la mia vita tranquilla per cui spesso, invece di litigare, evito di vedere le persone che sono fonte di stress;
5) a fronte di quanto sopra tendo anche ad accumulare nervoso e a esplodere nei momenti più disparati col primo che mi capita sottomano; in genere non è un bello spettacolo, anche perché poi i sensi di colpa mi impongono di scusarmi ripetutamente... ma sto migliorando questo aspetto del mio carattere;
6) ho giusto un paio di fisime le quali, sapendo che possono risultare irritanti al mio uditorio, tendo a tenere per me e a manifestare solo se le circostanze sono opportune; potrei insomma tediarvi con Bisanzio o Star Trek all'infinito, ma non mi pare cosa carina;
7) Ho indossato ripetutamente le orecchie a punta, ne ho ben due paia in casa, e ho smesso di indossarle solo perché non ho trovato delle belle orecchie a punta, ma se mai dovessi trasferirmi altrove, malgrado il caldo, opterei sicuramente per Vulcano... magari dalle parti di uno dei poli.
Dovrei anche nominare ben dieci blog, ma a chi volevo dare questo riconoscimento, grazie anche alla mia prontezza, l'ha già ricevuto.

Grazie a Giuda per il Sunshine Award! E una regola è stata rispettata... d'altronde è vero che tengo aggiornato il blog; chi l'avrebbe mai detto ch'io avessi un'indole tendente alla grafomania?
Il logo è stato appiccicato e mo' passiamo ai 12 Apost... ehm... blog.
Dodici sono un numero elevato perciò si fa come si può.

Regina dei Tucani: perché racconta con brio la sua convivenza con una nuova civiltà e le sue stranezze; mi ricorderò sempre il post sulle lenti

il mio tesoro : perché dagli USA racconta le stranezze e le idiosincrasie dell'Italia, ma anche del suo amore per la nostra lingua e cultura; così ci ricorda che per fortuna l'Italia è anche qualcosa d'altro

Status Viatoris: perché fa una vita nomade dedita all'esplorazione, che detta così sembra che si sia circumnavigata il polo nord con una tenda di renna, ma ha visitato molti paesi e fatto molte esperienze interessanti... non ultima il trasferimento in Italia

Sempre nella categoria "esplorazioni e occhi alieni":
Diario di una studentessa matta
Bella via in Liguria
dreaming in italian
Ruminations of an obscure girl

Perché mi danno, o mi hanno dato, tutti la possibilità di guardare al mio paese con occhi diversi e di pensare a considerazioni alternative.

...e poi Il cerchio delle sabbie perché tra un post sul settecento, i racconti di viaggio, le disavventure del quotidiano e le avventure della teresina, è sempre un piacere leggerlo

...e Michela perché legge vagonate di libri e si prende la briga di recensirli in modo da poter permettere a noi, lettori più modesti, di avere un'idea su molti libri e di non leggere alla cieca

Effettivamente i link a questi blog stanno tutti lì a destra; d'altronde quelli leggo e mica posso nominarne altri. Per quelli che stanno lì a destra e non compaiono qui, dico solo che non vi ho messo un po' perché, come Eriadan e Georgiana's garden, alcuni sono troppo noti è già pluripremiati, e altri perché aggiornano il blog in modo così erratico che è difficile trovare post nuovi; ma se siete lì è perché vi leggo con piacere e passo con regolarità a trovare i vostri blog magari per rileggere qualcosa :)

Tra gli arretrati devo anche un ringraziamento a Mauro che è passato a farmi dei complimenti in occasione del post su San Colombano al Lambro; scusa se non ho ricambiato prima, ma mi sono accorto ieri del tuo commento.
Grazie mille della visita; sono passato sul tuo blog, e ci tornerò, ed ho apprezzato molto le immagini che hai messo.

Oggi nevica, è la nevicata della merla e perciò niente gita fuori porta; in settimana però rovisterò nell'archivio alla ricerca di un paesino che ho fotografato e che non ho menzionato nel blog.
Sia lode alla funzione "cerca" e al suo inventore.

venerdì 28 gennaio 2011

Mattina a Parma

Come anticipato ieri, oggi sono rimasto a casa e, per non restare alla magione a fare la muffa, me ne sono andato nella vicina Parma in visita culturale.

Museo Nazionale di Parma
Ho investito due euro e sono andato in visita al Museo Nazionale di Parma, che è ospitato nei locali del Palazzo della Pilotta.
Quando siete in PIlotta dovete salire lo scalone e di fronte a voi c'è la porta d'ingresso del museo. Salendo lo scalone e se avete tempo la visita merita, si arriva al Teatro Farnese, ligneo, e la bellissima Galleria Nazionale di Parma.
Avevo visitato il Museo Nazionale molti anni fa, al tempo delle superiori e ne ricordavo solo la sezione egizia. Il museo, oltre a reperti egiziani, contiene numerosi reperti, alcuni dei quali molto belli, rinvenuti nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Oltre a una sezioni dedicata alla preistoria, vi sono alcuni reperti etruschi e tutto quello che è stato rinvenuto in quel di Velleia; tra cui la tabula alimentaria, varie statue e una porzione di parete dipinta.
Vi sono anche porzioni di decorazioni, musiva o elementi architettonici, e ampio corredo di steli lapidee.

Camera di S.Paolo
La Camera di S.Paolo, affrescata dal Correggio, fa parte dei locali della Badessa del Monastero di S.Paolo. L'ingresso, due euro spesi ottimamente, avviene da una porta metallica che introduce in un ambiente, direi ottocentesco, con una volta a botte e colonne rosse; indi si prosegue in un disimpegno che presenta porzioni di volta a ombrello e alcuni dipinti parietali, ed è simmetrico al disimpegno d'uscita della camera del Correggio per cui credo che fosse anticamente un unico ambiente, e che immette in un altra stanza. Un corridoio, che ospita splendidi acquerelli del Toschi riproducenti porzioni di affreschi della Camera, immette nel refettorio; i locali sono stati recentemente restaurati e presentano alcune rade decorazioni parietali e alcuni affreschi strappati da altri luoghi. Dal refettorio si entra in una stanza sontuosa, una delle cinque della Badessa, decorata con grottesche molto vivaci e con un oculo che fa immediatamente pensare al Mantegna; all'interno è presente anche una terraccotta policroma pregevole. Due porte conducono alla Camera; vi consiglio di prendere la porta di sinistra.
Entrando a sinistra ci si trova sotto la volta a ombrello affrescata dal Correggio e si può vedere Diana che campeggia, su un cocchio trainato, sul camino.

Ho anche tentato, apostrofato con una certa durezza da un impiegato, di fotografare l'interno del palazzo della Posta; buttateci un occhio, guardare si può. Il palazzo è stato sicuramente ridecorato agli inizi del novecento e merita una sbirciatina.

San Vitale
Ho trovato aperta la Chiesa di San Vitale, che è situata alla sinistra del Palazzo Comunale. L'interno riserva una sorpresa; la volta della cupola, in un alto, mostra un altare del Santissimo che è l'apoteosi del barocco. Un affollamento di figure: vescovi, santi, putti etcc...


Credo che questa chiesa sia aperta solo al mattino e in giorni infrasettimanali, ma merita assolutamente una sosta.

San Pietro
Sono entrato a fare due foto nella più sobria chiesa di S. Pietro, in Piazza Garibaldi e mi sono accorto che la statua di Giuseppe è sottoposta a restauro; è impossibile non notarlo, ma io me ne sono accorto solo al secondo passaggio, mi pareva che mancasse qualcosa alla Piazza e ci fosse qualcosa di troppo... a volte il mio spirito di osservazione va per asprelle.


S.Maria della Steccata
Il programma della mattina prevedeva solo due tappe: il museo Nazionale e la Chiesa della Steccata, credo che in città nessuno la chiami Santuario di Santa Maria della Steccata, è da sempre "La Steccata", poi mi sono fatto prendere un po' la mano.
A croce greca la chiesa presenta, negli archi che collegano la cupola centrale alle braccia della croce, decorazioni eseguite dal Parmigianino; in origine il Mazzola avrebbe dovuto occuparsi della decorazione di tutta la Chiesa, ma alcune diatribe sorte coi frati, in merito al pagamento e alla lentezza dei lavori, lo hanno fatto fuggire a Casalmaggiore, se non ricordo male, per cui l'opera del Parmigianino si limita agli arconi.


S.Giovanni Evangelista
Questa è stata l'ultima tappa della mattina. La chiesa, facente parte di una abbazia, l'Abbazia di San Giovanni appunto, con un bel chiostro visitabile, è situata dietro al Duomo. L'interno della chiesa ospita la famosa cupola del Correggio. La decorazione della navata centrale e delle navate laterali è molto sobria, decisamente più massicci gli interventi decorativi nelle cappelle laterali. Purtroppo la macchinetta per illuminare la chiesa non funzionava, pur prendendo benissimo le monete, e non ho visto alcun cartello che avvisasse del malfunzionamento e così le foto che ho fatto non sono per nulla presentabili; la Cupola merita una sosta anche perché venne pulita e restaurata un paio di anni fa.

giovedì 27 gennaio 2011

Saluti

Dato che domani non ci sarò mi metto avanti coi lavori con questo aneddoto. Oggi pomeriggio stavo tornando allegro e fiorone verso casa quando, nei pressi della dimora di mio cognato, un'auto, identica a quella di mia sorella, svolta a sinistra ed io mi fermo saluto festosamente e la faccio, cavallerescamente, passare; mancava, insomma, solo che scodinzolassi... Era una perfetta sconosciuta e non mia sorella. E anche per oggi ho fatto la mia figura imbarazzante, se non altro posso sempre incolpare la mia ipovedenza :asd:

Indecisioni

Il momento della mia vita da lettore che più detesto in assoluto è quando termino un libro.
Non perché il libro sia finito, anche se ovviamente se il libro mi è piaciuto mi rimane un po' di nostalgia, senza contare quella ridda di sensazione da post lettura, ma perché bisogna scegliere la prossima lettura.
La nuova lettura viene scelta, per quel che mi riguarda, in base a come mi sento al momento, ma potendo scegliere tra 400 libri circa diventa un problema.
Innanzi tutto devo capire che cosa voglio leggere; la prima scrematura è la scelta tra saggio o romanzo, indi procedo alla scelta del genere e a volte capita che prenda in mano almeno dieci libri prima di scegliere il volume da leggere.
Dato che raramente lascio passare del tempo tra un libro e l'altro, la scelta deve comunque essere rapida, spesso però sono indeciso e così ho delle letture cerniera; in genere si tratta o di "Porphyra", oppure del libro "Bisanzio nella sua letteratura", o libri di racconti (rarissimi nella mia libreria perché non li amo particolarmente).
Di recente ho terminato "The fellowship of the ring", ieri ho finito il secondo volume di "Don Camillo" e quindi, prima di riprendere Tolkien, vorrei leggere dell'altro e tra ieri sera e stamane ho scelto un paio di libri da leggere.
Tra l'altro ho preso, tempo fa, ben due saghe, una trilogia e una eptalogia in economica, senza aver letto neppure un volume; mi ispirava la quarta ed essendo saghe temevo di non trovarne poi i capitoli successivi... nessun volume di queste saghe è stato scelto.
Dovrò anche leggerne uno prima o poi, finirle e decidere se donarle in biblioteca.

mercoledì 26 gennaio 2011

Nuove tecnologie

Tempo fa, stanco degli urli belluini genitoriali alle prese con recalcitranti pc, ho regalato ai miei genitori un mac mini.
Dopo pochi mesi la scheda logica del mac mini ci ha lasciato, ma essendo ancora in garanzia è stato riparato a costo zero.
Grazie al piccolo Mac anche mia madre, che, ricordo, è colei che guarda con sospetto il microonde (anche se ora inizia a usarlo con disinvoltura), ha iniziato a usare il Mac e ad andare in internet alla ricerca delle sue montagne; mia madre ha una passione per il Trentino.
Tempo fa ho insegnato a mia madre ad usare Kindle, ma lo ha guardato con molta diffidenza per cui non lo ha mai usato, malgrado io ne abbia decantato le lodi un po' ovunque.
Da quando è uscito l'iPad ne ho subito la tentazione a fasi alterne, cercando di opporre nuove ragioni contrarie all'acquisto, non ultima la mia povertà, e la resistenza è stata eroica ma alla fine, complice una entrata inaspettata, ho capitolato; da ieri sono felice possessore di un iPad.
Abbiamo fatto conoscenza e poi l'ho presentato a mia madre che ha subito preso confidenza col mezzo e ha iniziato ad esclamare meraviglia di fronte ai cambiamenti della tecnica; ora ho una madre fan della Apple.
Per quanto mi riguarda Kindle rimane la scelta migliore come lettore di e-books, ma iPad funziona più che bene come portatile e per vedere delle immagini. Sono molto soddisfatto dei miei acquisti.

martedì 25 gennaio 2011

Nicotina

Non mi si può esattamente definire un fumatore, ritengo, anzi, che l'espressione che meglio mi descriva, in questo ambito, sia "fumatore da compagnia".
La prima sigaretta credo di averla fumata alle superiori, forse a sedici anni o giù di lì, ma non ho mai preso il vizio del fumo; nella mia vita credo di averne fumate, forse, venti e coi bronchi che mi ritrovo, in uno stato non propriamente felice un po' per inclinazione naturale e un po' per aiuto artificiale, ovvero massiccio fumo passivo, è stato un bene che non abbia iniziato anche a fumare attivamente.
Sino a quando ho avuto amicizie dedite al fumo è capitato che per fare loro compagnia, mentre erano fuori da un qualche locale intente alla pausa nicotina, fumassi anche io.
Il picco massimo credo sia stato di cinque sigarette annue; ora che le mie conoscenze hanno smesso di fumare anche questa saltuaria occasione è, fortunatamente, venuta meno. E' un aspetto, per altro l'unico di questa natura ch'io abbia notato, gregario del mio carattere del quale non vado particolarmente fiero.
Mi è venuto in mente tutto ciò per un motivo; certo potevo partire dal Big Bang per raccontare questo aneddoto, ma dalla via che c'ero ho scritto due righe in più ché fa sempre sostanza.
Abito vicino a una casa di riposo, e la cosa potrebbe divenire utile quando tra qualche anno ricorderò solo il mio nome, e tra gli ospiti vi è un signore in particolare; i parenti che gli fanno visita, almeno lo credo io, devono portargli delle caramelle che lui vende ai passanti per procurarsi i soldi per comprare delle sigarette.
Non sempre gli affari gli vanno bene e il più delle volte lo si vede camminare lungo la strada principale alla ricerca di mozziconi di sigarette; li raccoglie, indipendentemente da dove siano stati rinvenuti, e li fuma.
Quando si dice la dipendenza.

lunedì 24 gennaio 2011

Rabbrividiamo

Ricordo, e ancora ho gli sgrisori al solo pensiero, che tempo fa, parliamo di quando uscii in Italia la prima edizione de "Il grande fratello", assistetti alla seguente scena in libreria.
Di fronte al reparto "ordine per autori", lettera "o", un ragazzo, ma non un ragazzino qui parliamo di un ventenne, indica un libro al suo compagno di bisboccia additandolo come "il libro dal quale hanno tratto la trasmissione de il grande fratello"; sono sicuro che se Orwell sapesse cosa ne hanno fatto di 1984, prenderebbe a infestare come ectoplasma le case di chi ha pensato al format televisivo.
La cosa però che mi fa più raccapriccio è il ricordo della fascia posta su 1984 con il logo della trasmissione...
Di recente guardo più televisione del solito; dalle zero ore giornaliere, sono passato a circa un'ora e mezza a settimana. Non necessariamente un'ora e mezza di troppo; in genere guardo "Il comandante Florent". Il fatto che sia francese dovrebbe farmelo schivare come la peste, non ho una buona opinione delle capacità cinematografiche d'oltralpe se applicate a generi diversi dal noir e dal cinema da festval di Cannes, ma i gialli mi attirano e lo trovo ben fatto. Comunque sia il solito quantitativo indegno di pubblicità mi spinge a balzellonare da un canale all'altro e ho notato quanto segue: generalmente nei programmi televisivi si usa solo l volume altissimo, si urla come al mercato del pesce e come sia possibile anche solo guardarle queste trasmissioni rimane un mistero. La lacrima facile continua ad andare di moda e quindi si distribuisce patetico, più o meno inventato, a piene mani.
Un'altra cosa che ho notato sono le luci. Puntano sulle conduttrici/giornaliste o chiunque sia, dei fari che potrebbero servire, senza problemi, per contattare navi aliene di passaggio nel sistema di Sirio; non capisco come possano resistere sotto tutta quella luce... d'altronde cosa non si fa per mascherare i segni dell'età e avere una pelle liscia, anche solo in apparenza, come un boccia da biliardo.
Fortunatamente ho sempre guardato poca televisione preferendole la compagnia dei libri o di persone reali e devo dire che, da questi sporadici contatti, mi pare di averci guadagnato moltissimo.
D'altronde il bello della televisione è che la si può spegnere.

venerdì 21 gennaio 2011

Livore

Iniziamo la mattinata con post pieno di livore, durante il quale abbandonerò, almeno parzialmente nella seconda parte del post, la mia solita compostezza utilizzando alcune espressioni "colorite".


Durante il tragitto a piedi casa-ufficio mi capita spesso di incontrare bambini, con o senza genitori, e ragazzi delle medie e delle medie superiori che vanno a scuola. In genere i bambini, per quanto indisciplinati, non hanno comportamenti particolarmente fastidiosi, trovo invece detestabile l'abitudine di parte del gioviname di trascinare i piedi; non sei affetto da una grave malattia alle articolazioni, o al sistema nervoso, e neppure hai dei piedi di ghisa, perciò puoi riuscire a sollevare i piedini e ad evitare di trascinarti per la strada. Stamane è stata una di quelle mattine durante le quali ho avuto uno di questi giovini di fianco per un po', comunque per un tempo sufficiente per darmi sui nervi. Lungo il percorso c'è anche una edicola che espone i titoli odierni, relativi al mio paese, della Gazzetta di Parma e leggo che la Mirigliani, che per chi non lo sapesse gestisce il concorso di Miss Italia, dichiara che si augura che Salso abbia i soldi per Miss Italia; ad alta voce, col rischio di sembrare affetto dalla sindrome di Tourette, m'è scappato un: "ma vaffanculo!!!".
Per quanto mi riguarda Miss Italia se la può mettere... da un'altra parte.
Non solo dobbiamo pagare la RAI, i cui mezzi sono sempre parcheggiati a cazzo per il paese come se ne fossero i padroni, per le riprese, ma dobbiamo pagare anche tutto il baraccone di Miss Italia con le loro tronfie pretese e le loro braccine corte, perché i signorini ovviamente manco si scomodano a pagare i loro conti, in più devo leggere anche questa dichiarazione... già perché l'altra città che doveva, anzi VOLEVA, prendersi la baracca si è scoperta improvvisamente povera; bhè spero che anche Salso sia povero e che organizzino Miss Italia nel salotto della Mirigliani.
Per me possono tutti andare comodamente a fanculo insieme alla migrazione dell'Oca dalla fascia bianca.
Visto che siamo in tema: non voglio commentare il caso Silvio perché in questo blog preferisco non parlare di politica, a meno che non si tratti di questioni localissime, e poi perché non amo il turpiloquio e a quello dovrei attingere per parlarne, così per preservare la mia salute sto evitando come la peste ogni telegiornale e ogni sua immagine... e garantisco che non è facile.

giovedì 20 gennaio 2011

Neve

Ci avviciniamo ai giorni della merla che, come vuole la tradizione, dovrebbero essere i giorni più freddi dell'inverno; così freddi da indurre... ma la storiella la tengo per la fine del mese, sono sicuro di averla già raccontata, ma non me ne ricordo ed è una buona storia per un post.
Stamane, come si può dedurre dal titolo, il paese si è svegliato sotto una lievissima coperta di neve e al momento Giove si sta impegnando per dotarci di una trapunta; se nevica sino a sabato compreso ho idea che questo sabato sera lo passerò tra i libri.
Ieri sera ho finito di leggere "the fellowship of the ring" e, prima di affrontare la seconda parte del romanzo, ho ripreso in mano il libro sull'influenza dell'arte bizantina sull'occidente; se mi ci vorranno le ciaspole per uscire di casa potrei finire anche quello.
...sarei rimasto a letto stamane, oppure mi piacerebbe stare fuori a prendere la neve; vorrà dire che poi uscirò a fare un giro per godermi la neve.

mercoledì 19 gennaio 2011

LIbri interrotti

Frego l'idea a Giuda, come del resto gli avevo scritto nel commento al suo post, e elenco i libri che, per un motivo o per l'altro e il divertente sarà riuscire a ricordarseli i motivi, ho abbandonato al loro destino.
Non posso parlare per "annate" perché è molto raro che io non finisca un libro, ho persino letto tutti i libri della Meyer riguardo l'imbarazzante saga ambientata a Umidolandia, ok... per il quarto ho barato e l'ho letto un tanto al chilo, ma tanto non succede nulla.
Negli anni ho abbandonato ben otto libri, che vado ad elencare, e dei quali spero di recuperarne i motivi.

The Hour I First Believed
di Wally Lamb
... questo non ricordo perché l'ho abbandonato e onestamente non ricordo neppure trama del libro; dopo un'occhiata alla quarta sono sicuro di averlo anche iniziato e la quarta mi ispira. Magari provo a rileggerlo e così scoprirò perché l'ho abbandonato al suo destino.

Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe politica
di Edmondo Berselli
ah! si! questo l'ho abbandonato perché, a poche pagine dalla fine, era tale il disaccordo con le opinioni dell'autore che ho preferito chiudere il libro. Forse stavo anche passando una riacutizzazione della mia allergia ai figuri che infestano i palazzi del potere in quel di Roma; data l'ormai forma cronica della mia allergia dubito che mai lo riprenderò in mano.

Ipazia
Di Adriano Petta, Antonino Colavito
Una apologia insopportabile; leggendo questo libro non vedevo l'ora che la protagonista venisse accoppata coi cocci. La protagonista, che nulla ha a che vedere con il personaggio storico, è una insopportabile, politicamente corretta, anacronostica buonista che si pianta in tenda sugli zebedei sin dall'inizio.
Il libro si compone di due parti; l'insopportabile apologia e una psicopippa atomica su pensieri della protagonista. Mi sono fermato all'apologia e ho lasciato la seconda parte come espiazione per un qualche peccato gravissimo.

Il cabalista di Lisbona
Di Richard Zimler
uhm... questo non ricordo neppure del perché l'ho abbandonato, ma vaga nella mia libreria da almeno vent'anni; mi domando se l'ho già donato in biblioteca.
Comunque sia potrei anche riprenderlo in mano e dargli una seconda possibilità.

Settembre
Di Rosamunde Pilcher
Ricordo di averlo preso per curiosità e di averlo lasciato a metà per noia. Non disdegno, anzi... ho seguito per anni delle telenovelas, una buona storia romantica ogni tanto, ma questo libro lo ricordo come "noioso" per cui dubito che mai lo riprenderò in mano.

Il mondo come volontà e rappresentazione
Di Arthur Schopenhauer
Una delle mie prime letture filosofiche, il volume lo presi circa ventitre anni fa, e mi è stato di grande aiuto per farmi scoprire che non sono compatibile col pessimismo; mi ci sono anche impegnato a fondo per essere pessimista, ah! l'adolescenza, ma non c'è stato niente da fare. Mi mantengo moderatamente ottimista e perciò Arturo è stato sistemato da qualche parte a fare la polvere; devo ricordarmi di donarlo in biblioteca.

Iside svelata
Di Helena P. Blavatsky
L'avevo preso perché volevo leggere la mamma della New Age. L'autrice mena il can per l'aia per un numero indescrivibile di pagine, inveendo contro gli scienziati che non la capiscono e millantando poteri fantabiliosi pigliando per il deretano i lettori. Una lettura utile solo come documento sulla credulità e su come sia possibile scrivere vagonate di pagine sul nulla.

Questo è il mio elenco dei libri abbandonati durante la mia vita di lettore.
Per quanto brutti o inutili, come "la lingua rubata" per esempio, ho sempre cercato di arrivare in fondo a tutti i libri iniziati perché mi spiace non finirli.

Carte 2

Ebbene ieri sera ho provveduto a fare un primo controllo e non mi hanno preso nulla.
Avevo già lasciato io al lumicino la carta e perciò quando hanno provato a svuotarla, facendo un grosso prelievo, la transazione è stata rifiutata lasciando il malfattore con un pugno di mosche.
Era anche da tempo, almeno sei mesi, che volevo chiudere quella carta, della quale non ho un reale bisogno, e dovevo solo decidermi a telefonare per avviare la pratica e saldare il debito residuo; ecco quindi che la Provvidenza mi ha fornito l'occasione per muovermi.
A parlar di Provvidenza mi viene sempre in mente il Manzoni.
Alla fine della storia sono povero come prima, ma non più di prima... tanto per citare Modugno-Dallara

martedì 18 gennaio 2011

Carte

Mi stavo giusto chiedendo di cosa potevo parlare oggi sul blog, quando il Cosmo, magnanimamente, mi ha fatto pervenire un interessante messaggio: "transazione rifiutata"... mi hanno clonato una carta di credito.
Al momento non so dire quanto mi abbiano fregato, ma lo scoprirò la settimana prossima.
Caro Cosmo, la prossima volta che decidi di fornirmi un argomento per il blog, potresti cortesemente pensare ad altro di meno traumatico?
Certo che rubare a me è come rubare la cassetta dell'elemosina in chiesa; magrissimo bottino

lunedì 17 gennaio 2011

Luoghi

Stanotte ho fatto un sogno piuttosto interessante. Suggestionato da tutte le serie televisive a tema, e dalla caterva di libri in argomento letti, ho sognato di essere finito nel medioevo in una abbazia. Al di là dell'assenza di trama e della confusione generale tra passato e presente che animava il sogno, l'aspetto peculiare è dato dal luogo nel quale il sogno aveva luogo.
Qui in Emilia abbiamo alcune abbazie, che ho visto, per altro, più volte, senza contare la visita recente al Polirone, di qua dal Po' pur essendo in Lombardia, e di tutte le abbazie viste sinora il mio cervella ha deciso di utilizzare l'Abbazia di Fossanova, che non ho mai visto, per l'ambientazione.
Non ricordo se gli interni coincidano con l'edificio reale, l'abbazia sembra molto bella, peccato mi sia un po' scomoda da raggiungere, mi ricordo solo il nome.
Chissà dove ne ho letto...
Comunque sia pare un bellissimo luogo da visitare se siete in zona Latina; il chiostro è meritevole e la chiesa pare anch'essa meritoria.
Questa estate rimango in Italia, probabilmente non mi muovo neppure dall'Emilia, se troverò posto, verso aprile o maggio, andrò in visita a Campo Imperatore e Rocca Calascio, in Abruzzo, altrimenti esplorerò l'Appennino emiliano; ho voglia di fare delle vacanze di completo relax e voglio vedere un po' di Italia qui vicino... vorrei visitare anche l'Abbazia della Novalesa.

domenica 16 gennaio 2011

la cupola del Correggio - Duomo di Parma






Dopo alcuni anni di restauri, la Cupola del Duomo è tornata visibile... bhé è da un po' che è nuovamente visibile, ma solo ieri pomeriggio ho pensato di andare a Parma a fare il turista. Ho speso ben due euro per illuminare la navata e la cupola del Correggio, devo dire due euro ottimamente spesi, ho fatto un'altra foto a Santa Teopista, ho fotografato un capitello romanico scampato alle dorature e con la pigmentazione originaria; ho fatto, come al solito moltissime foto.
Mentre ero in piazza Duomo mi sono recato in visita anche al museo diocesano, che è situato in vicolo del Vescovado di fianco al palazzo del Vescovo. Il Museo è piccino ma ottimamente tenuto, con bellissimo pezzi provenienti dalla fabbrica del Duomo e con una piccola sala interattiva nella quale, grazie a un ampio monitor, è possibile vedere in dettaglio ogni singolo pannello decorativo della cupola del Battistero.
Se capitate a Parma, perciò, Duomo, Battistero e Museo Diocesano sono, tra le altre cose che la città ha da offrire, una visita irrinunciabile.

venerdì 14 gennaio 2011

Un po' di quello, un po' di quell'altro...

Come annunciato dal titolo un bel post minestrone; ché ogni tanto fa bene, perché si sa che le verdure danno tante fibre.

Ieri sera mi sono fermato a cena da mia sorella, abbiamo avuto uno scambio di vetture causa visita dal meccanico di una delle due, e abbiamo amabilmente ciaccolato per un po'; c'era anche mio nipote e così ho potuto vedere anche lui.
Oltre che di libri, perché ho previdentemente provveduto a traviare mio nipote sin da piccolo e mia sorella da un po' di tempo è divenuta lettrice, s'è parlato di ogni davanti a un caffè. Stanotte mi sono alzato con regolarità ogni due ore e ho dormito malissimo, devo ricordarmi di non prendere mai il caffè da mia sorella se intendo dormire. Ho anche fatto una ridda di sogni sconclusionati a base di anelli, l'Unico, rivestiti di terracotta con madonne d'argento, icone svolazzanti, solai in procinto di cedere e spazzettoni e prodotti vari di pulizia; che è un po' un sunto delle mie fisime.

Di ritorno a casa ho percorso la strada immersa nella nebbia. In genere la sera non supero mai gli 80, o meno a seconda di quanto sono stanco, ma con la nebbia non ho mai avuto problemi di guida e in genere mantengo una buona velocità; ieri sera sono rimasto dietro a una colonna di auto che mi ha seriamente fatto prendere in considerazione l'idea di mollare la macchina e andare a piedi. Appena patentato ricordo che gli autisti usavano andare veloci anche nella nebbia e dato che io non ho cambiato la mia velocità di crociera, la vista è un po' come la memoria e fa come può, devo presumere che molte persone non sappiano guidare nella nebbia. Per prima cosa è inutile accendere tutta la fanaleria dell'universo, la luce riverbera contro la nebbia e ci si vede come in pentolino di caffè; se hai una macchina dietro spegnilo sto aggeggio del retronebbia, ti vedo lo stesso dato che ti ho dieci metri di distanza; la vogliamo tenere la destra? Ho capito che c'è il fosso, ma non è bello procedere a balzelloni nella nebbia tra una corsia e l'altra; vedi di andare a farteli regolare sti' fari.

Come ultimo ingrediente vi parlo di un film; non una roba recente, anche perché l'ultimo film visto è stato Harry Potter, ma un film vecchio, degli anni '60, di prima che il 3D venisse fornito coi cereali a colazione insomma.
Il film si intitola "Fantasmi a Roma" di Antonio Pietrangeli; il cast si compone di un istrionico Mastroianni, di una svanita Milo, Eduardo de Filippo, Gassmann etcc...
La pellicola narra le tribolazioni di quatto fantasmi che, con l'aiuto del fantasma di un pittore del seicento, cercano di salvare il loro palazzo di famiglia dalla speculazione edilizia.
E' uno di quei film visti in giovane età e che riguardo sempre con gran piacere perché si tratta di una commedia pulita, ben costruita, ben diretta e recitata; così amata in Italia che ho dovuto prendere il dvd in edizione spagnola perché quella italiana credo sia stata prodotta l'anno scorso.
"Fantasmi a Roma" - Pietrangeli

Dalla via che ci sono lancio anche un appello. Quando ero piccino, qui si parla delle elementari quindi agli inizi degli anni '80, vidi un vecchio film in bianco e nero; della trama ricordo solo che la protagonista era una suora che prendeva lezioni di guida ed era chiamata Suor Citroen. Il nome della donzella mi fa presumere un vaghissimo gallicanesimo, ma non riesco a ricordarne il titolo; se qualcuno lo conosce e si ricorda il titolo mi faccia sapere

Aggiornamento: esiste la concreta possibilità che il titolo fosse proprio "Suor Citroen" e se le mie ricerche sono corrette, trattasi di un film spagnolo; per una volta ho accusato ingiustamente i francesi di gallicanesimo, in realtà si tratta solo del fascino della 2Cv che valica i confini della franca terra

giovedì 13 gennaio 2011

Patrono

Oggi è Sant'Ilario di Poitiers (315-367 Poitiers) che è venerato dal 1851 come dottore della Chiesa. E' un santo che la Chiesa Cattolica venera insieme alla Chiesa Ortodossa e alla Chiesa Anglicana. Ilario è il Patrono di Parma, lo era del comune medioevale e lo è della città moderna, è raffigurato in uno dei quattro pennacchi che sorreggono la bellissima cupola del Correggio nel Duomo di Parma; gli altri tre pennacchi sono occupati da San Bernardo degli Uberti, patrono della Diocesi di Parma, San Giovanni battista in quanto titolare del battistero e San Giuseppe.
Non sto a raccontarvi la storia di Ilario, che è facilmente reperibile in rete, ma della ricerca delle "scarpe di Sant'Ilario". Per il patrono a Parma, riprendendo il racconto inerente un miracolo del Santo, si preparano le scarpette di Sant'Ilario; dolci di pastafrolla, fantasiosamente ricoperti e decorati con glassa, cioccolato e quant'altro si possa abbinare con la pastafrolla. Mia madre ha studiato a Parma per un po' di tempo e in occasione di Sant'Ilario, dato che vado spesso in città, mi affida il compito di tornare a casa con le scarpette, quest'anno però Ilario cade di giovedì ed io lavoro, per cui ci siamo affidati al nostro amato forno di fiducia; hanno sede a Parma, e numerose filiali in provincia, e quindi da loro le scarpette si trovano.
A Parma per il patrono è tutto chiuso, un po' come per San Donnino a Fidenza, perché in città prendono seriamente la festa patronale; da noi il 28 aprile, San Vitale, chiudono giusto gli uffici pubblici... ci sarà un motivo per il quale i salsesi sentono poco il patrono, dovrò indagare.
Personalmente avrei preferito festeggiare Nicomede; un po' perché abbiamo parte delle sue spoglie a Fontanabroccola, un po' perché sino a non troppi anni fa, diciamo una sessantina, si faceva la processione dal paese, anche se il paese mi pare fosse Salsominore e non Salsomaggiore, sino a Fontanabroccola con un mattone in testa (si dice che l'acqua del pozzo di San Nicomede sia una toccasana per il mal di testa; d'altronde dopo tre chilometri di sali e scendi per le colline con un mattone in testa, un po' di mal di testa può venirti :asd:); e un po' perché la piccola Fontanabroccola è un pezzo di storia importante, del IX secolo è la chiesa più antica associata al culto di Nicomede nel nord Italia, vi soggiornò e contribuì con donazioni all'allora presente abbazia, Ageltrude imperatrice del sacro romano impero e regina d'Italia e la fonte, custodita dal pozzo nella cripta della chiesa, pare fosse oggetto di un non ben definito culto pagano.
Si narra che Ilario di passaggio a Parma, tappa di un pellegrinaggio che l'ha portato a Roma, venisse notato da un calzolaio che donò al Santo un paio di scarpe che andarono a sostituire le scarpe rovinatissime di Ilario; il mattino dopo le vecchie scarpe di Ilario, custodite dal calzolaio, erano divenute d'oro e da allora i parmigiani ricordano l'evento cuocendo le "scarpette di sant'Ilario".
Tutto sommato è una fortuna che a Fidenza non si facciano dolci peculiari per il Santo patrono; Donnino venne decollato nei pressi dello Stirone, se non ricordo male, quindi il corpo, raccolta la testa e tenutala sotto braccio, ha camminato per un paio di chilometri per poi accasciarsi a Fidenza e là dove si è accasciato i fidentini costruirono una delle più belle chiese romaniche della regione e mutarono il nome della città da Fidentia in Borgo San Donnino.
Personalmente preferisco le "scarpe di Ilario" a una ipotetica "testa di Donnino", o un'altra ipotetica "salma di Vitale" (il nostro patrone è San Vitale di Milano, marito di Santa Valeria e padre dei Santi Gervasio e Protasio e venne sepolto vivo, ma si pensa che ci sia stata un po' di confusione e che questo Vitale sia in realtà il Vitale, che venne adeguatamente torturato in ogni modo per far convertire Agricola, martire a Bologna... abbiamo un patrono con una crisi di identità, poverino); chissà se a Castelfranco Emilia o a Montecchio Emilia, il cui patrono è sempre San Donnino, fanno dei dolci particolari per il patrono...

mercoledì 12 gennaio 2011

Bilancio sui libri letti nel 2010

Sto copiando questo post da Giuda, che a sua volta è stato coinvolto da altri e perciò sentitevi liberi di copincollarlo anche voi; a me l'idea piaceva.
Ovviamente baro; mi avvalgo del sempre valido anobii per rispondere ad alcune di queste domande, che qui la memoria è quella che è e altrimenti non potrei superare neppure la domanda numero due :asd:

Quanti libri hai letto nel 2010?
Stando ad anobii l'anno scorso ho letto 42 libri; e chi se lo aspettava di averne letti così tanti. In genere arrivo a 24 o 30, il tempo per leggere è poco e quindi la resa non è alta, ma questa cifra mi conforta, dopotutto potrei riuscire a finire tutti i libri prima del mio ultimo viaggio...

Quanti erano fiction e quanti no?
15 fiction e 27 saggi vari...

Quanti scrittori e quante scrittrici?
14 scrittori e 26 scrittrici

Il miglior libro letto?
dopo un attento esame devo dire "Ipazia: la vera storia" di Silvia Ronchey, anche se la "storia del primo cristianesimo" è stata molto istruttiva

E il più brutto?
pur essendo tra i letti del 2010 anche un libro della Meyer, al quale andrebbe solo per questo motivo la palma del più brutto, il peggior libro del 2010 è stata "la lingua rubata", davvero una lettura inutile della quale ho anche parlato male nel blog da qualche parte

Il libro più vecchio che hai letto?
come composizione? sicuramente l'Anabasi


E il più recente?
...presumo "ipazia" della Ronchey ché non è stato pubblicato da molto

Quale il libro col titolo più lungo?
"Il guscio della tartaruga. Vite più che vere di persone illustri" sicuramente :)

E quello col titolo più corto?
"anabasi" :)

Quanti libri hai riletto?
uno; "84 Charing Cross Road" che però è alla sua quinta o sesta rilettura da quando l'ho scoperto

E quali vorresti rileggere?
al momento nessuno, me li ricordo ancora bene, ma forse direi "la lettrice" di Annie François

I libri più letti dello stesso autore quest’anno?
l'anno scorso ho letto ben due libri della Ronchey e due della Austen

Quanti libri scritti da autori italiani?
12,5 il mezzo perché uno degli autori letti è anglofono ma residente in Italia e ignoro se abbia o meno la cittadinanza italiana

E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?
Nessuno e questo è il motivo per il quale sto subendo, felicemente, una colonizzazione libresca

Dei libri letti, quanti erano e-book?
ben due; "mistero" e un saggio su Maria Stuarda ed Elisabetta I

Il 2011 è iniziato con la lettura nell'anglico idioma de "The lord of the rings", perché in italiano l'ho letto almeno quattro volte, ma sto anche leggendo i libri di Guareschi in e-book con l'ausilio del kindle e ho sempre "bisanzio nella sua letteratura" che leggo centellinandolo. Ho anche iniziato un bel libro sull'influenza dell'arte bizantina sull'occidente, ma Tolkien mi sta un po' assorbendo e non riesco più leggerlo in contemporanea e perciò dovrà attendere il suo turno.

martedì 11 gennaio 2011

Vizi

Non immaginatevi nulla di sordido, è un vizio ma del tutto innocente.
Nel corso degli anni, ultimamente sempre meno perché le Poste sono meno usate, ho accumulato cartoline, lettere, biglietti di auguri e anche biglietti per gli auguri di compleanno o per altre occasioni. Mi fa sempre piacere ricevere e leggere biglietti e lettere, così come mi fa piacere rileggerli specie quando mi sono stati dati da persone che ora non vedo più, un po' per nostalgia, il tempo passa e non va di certo indietro manco a pregarlo sdraiati sui ceci, un po' perché certe dichiarazioni, a distanza di anni e una volta disattese, hanno un sapore diverso; diventano "ricordi" e quindi preziosi, specie quando si ha la memoria di un carasside e si necessita di qualcosa di tangibile per accedere al ricordo.
Per un certo periodo della mia vita tutti questi ricordi venivano sistemati in una scatola, insieme alle cartoline, e alcuni si trovano ancora lì; poi, non so quando, ho iniziato a metterli in mezzo ai libri ed è stato un errore gravissimo... ora è come se fossero persi! Avendo superato la soglia dei mille libri non so cosa ho infilato nei libri e quali volumi contengano o meno qualcosa, per cui aprire un volume è sempre una sorpresa; non so mai se vi ho messo o meno in mezzo qualcosa.
Tra poco, ma non saprei quantificare il "poco" che può variare da "pochi mesi" a "pochi anni", dovrò donare un altro centinaio di libri in biblioteca, sinora dovrebbero essere una ventina i papabili, e perciò dovrò prima controllare di non lasciarvi dentro nulla.
E' una brutta abitudine che dovrei perdere perché alcuni volumi non vengono aperti da anni e mi rendo conto che così facendo è come se perdessi buona parte dei miei ricordi, il problema è che mi piace anche ritrovare queste testimonianze a distanza di anni; devo solo ricordarmi di controllare i libri prima di donarli, altrimenti qualcuno si ritroverà tra le mani un pezzo del mio passato.

domenica 9 gennaio 2011

Avarat 1 e 2

Cos'è "avarat"? Ovviamente una paradia di "avatar"... ma andiamo con ordine.
Ieri sera non sono stato particolarmente bene e in compagnia di Nausea, Malditesta e Malesseregenerale, che ha anche provato a cambiare nome all'anagrafe ma non glielo hanno permesso e adesso si strugge perché non è stato possibile chiamarlo Rotruchilde, sono andato a casa molto presto.
Malesseregenerale sono riuscito a mollarlo molto presto, ma Nausea e Malditesta hanno insistito per restare e così, visto che di dormire non se n'era parlato, ho pensato di aggravare la situazione leggendo "Avarat" primo e secondo episodio in 3D.
"Avarat" nasce dalla penna, ma diciamo anche dai neuroni senza il consenso dei quali le penne da sole fanno pochino, per quanto conosca penne molto intelligenti che si sono suicidate dopo essere state usate da Vento, di Leo Ortolani che, per quei tre lettori che non lo conoscono, perché degli altri due lettori uno mi passa il fumetto in prestito e l'altra credo, se Mneme mi assiste e non è in ferie come al solito, l'ha conosciuto agli scout... che volevo dire? ah! Ortolani è l'autore di Rat-man; il supereroe della Città senza Nome nella cui fumetteria, che ora non c'è più, si poteva pagare direttamente in anima.
A me "avatar" m'era anche piaciuto; storiella semplice, lineare, neppure particolarmente originale, ma visivamente molto bello e con un 3d particolarmente inutile al servizio dell'esile trama; ma "avarat" è un capolavoro"! Dico sul serio; ho riso dalla prima all'ultima pagina e anche Nausea e Malditesta si sono divertiti e hanno passato una così bella serata che mi hanno lasciato per tornare a casa loro... là, sta a vedere che è stato anche terapeutico.
Il 3d proprio fatico a vederlo; ho gli occhiali perché da lungi potrei riuscire a non vedere un elefante, che in avarat ce n'è pochini, mentre per leggere da vicino non mi servono le lenti, ma evidentemente, malgrado gli occhialini per vedere il 3d, molto anni '80, in dotazione di serie col fumetto, roba che una nota casa automobilistica li avrebbe messi opzionali a parte al costo di un rene, parte delle linee non sono riuscito a vederle sovrapposte; a me i fumetti 3d danno il mal di mare.
Negli anni '80, ma anche nei '90, ci fu la moda di appendere alle pareti quelle composizioni 3d che vedevi solo assumendo l'aria da triglia e la posizione del polipo avvinghiato al porcospino; mentre torme di gente per vedere queste composizioni si avvicinavano al quadro, poi se ne allontanavano, inclinavano la testa in avanti, indietro, di lato, con la gamba sollevata e le braccia buttate un po' a caso, io ho capito molto presto che per me la pantomima era inutile; non sono mai riuscito a vederne una neppure per sbaglio.
Non sto a mettere spoiler di questo capolavoro, ma "avarat" va a colmare tutte quelle, o meglio quegli scivoloni narrativi, del film; va assolutamente letto!
Fosse solo per il nome del protagonista: "oloturia". Gli indigeni assegnano il nome in base alle capacità peculiari di ognuno e dato che il protagonista è in grado di ingerire cibo e poi di espellere deiezioni gli hanno assegnato il nome di un organismo complesso come un echinoderma, ovvero un tubo digerente, anche se non necessariamente con ingresso e uscita differenziati, con le placche; d'altronde anche io ho avuto modo di incontrare un tubo digerente con arti superiori e inferiori e una testa puramente decorativa, per altro cava e vuota all'interno, ma fortunatamente poi l'ho perso per strada insieme a uno scaldabagno in disarmo.
L'ho già detto che detesto i film in 3d? No? Bhè, mettetevi comodi che adesso parte la filippica; magari mi tengo breve, che ne so io...
I film in 3d, almeno quelli che ho visto sinora, peccano in alcune parti:
- la storia generalmente latita perché, evidentemente il costo degli effetti speciali è tale che non pagano uno sceneggiatore e così la trama diventa un accessorio di lusso, d'altronde che bisogno c'è della trama? Vorremo mica anche metterci a pignolare su questi dettagli.
- il 3d è inutile anche nei film che dovrebbero trovare giustificazione solo nel 3d, anche, e solo perché rifacimenti di vecchi film, perché non aggiunge nulla alla trama
- costa uno sproposito andare al cinema se mi mettono anche le pubblicità di testa dell'amaro Novembrini in 3d; ho capito che la pecunia è la seconda cosa al mondo con un'ampia capacità di traino, ma chi me lo fa fare di spendere almeno 10euro per andare a vedere un film in 3d se il portafogli è più desolato del cranio di Vento?
Concludo questo sconclusionato post, evidentemente Rotruchilde deve essere tornata a mia insaputa, per ringraziare Giuda perché mi presta Rat-man e Ortolani per la creazione di questo capolavoro di parodia.

Vi lascio anche con un pezzo di saggezza popolare a caso, tanto per dare una giustificazione aulica a queste righe: "meglio morire all'osteria che attaccati alla farmacia".

giovedì 6 gennaio 2011

San Benedetto Po






Il complesso abbaziale del Polirone è molto vasto, per cui, una volta restaurato il museo con lo scriptorium, la visita può impiegare circa tre ore.
Fondato dagli Attoni, e primo luogo di sepoltura di Matilde, accorpa vari stili che si sono stratificati nel tempo. La parte più antica, risalente al XII° secolo, sebbene l'abbazia sia stata fondata nel 1007, è visibile solo in parte poiché la chiesa attuale è stato costruita inglobando quella più antica. Sono visibili però pregevolissimi mosaici del XII° secolo, sono conservate alcune parti della vecchia chiesa, un dipinto del Correggio, pregevoli terrecotte rinascimentali, e stanno recuperando anche la leggera decorazione voluta dall'intervento di Giulio Romano; dato che il recupero non è finito dovrò tornare per vederne gli sviluppi e per vedere anche il museo che attualmente è chiuso per restauri.
Vale sicuramente la pena di essere visto, perciò se passate da Mantova, oltre a Sabbioneta, recatevi anche al Polirone.

mercoledì 5 gennaio 2011

Inalatori

Tempo fa avevo preso un inalatore termale, soffrendo di bronchite, con cadenza annuale, e non avendo tempo per andare alle Terme a fare le cure, avevo preso una di queste "caldaie" per fare a casa dei trattamenti termali.
Dopo qualche anno l'inalatore è stato prestato a un familiare e non è mai più tornato indietro, dato che di recente a mio padre è stata diagnosticata una bronchite cronica, anni di fumo pagano anche dopo aver smesso per un paio di decenni, ho pensato che avrebbe potuto trarre giovamento da un ciclo di cure termali; così ho iniziato le ricerche tra i familiari... l'inalatore è scomparso; nessuno si ricorda di averlo visto, sicuramente è andato in qualche paradiso tropicale insieme alla mia Ispirazione.
Ieri sera ne ho preso un altro, approfittando di uno sconto generoso e ho preso anche una bottiglia di acqua di Tabiano; aperta la bottiglia ne ho riconosciuto immediatamente l'inconfondibile odore.
Chissà come mai lo zolfo non è usato come deodorante per ambienti :asd:

lunedì 3 gennaio 2011

Anno nuovo...

...esecutivi vecchi. Ebbene si; rientrato alla mia scrivania l'ho trovata, come del resto mi aspettavo, popolata da vecchi esecutivi da correggere, alcuni altri disegni esecutivi da terminare e via discorrendo.
Ancora nessun segno della Scheda del Male, ma l'anno è giovane e sono sicuro che si riproporrà presto.
L'aspetto singolare della mattinata odierna è che sono da solo; pare che il resto delle mie colleghe inizi dopo l'Epifania.
Mi armerò di pazienza, di Stele di Rosetta e inizierò a decifrare e a mettere a posto questi esecutivi.

sabato 1 gennaio 2011

Auguri

Quest'anno niente concerto da Vienna, come accade da qualche anno a questa parte del resto, quest'anno mi pareva anche indelicato ascoltare la Radetzchy March e ho preferito il Va Pensiero di Verdi, così ho seguito il concerto dalla Fenice di Venezia; visto che quest'anno compiamo anche 150anni, tanti Auguri a Noi oltre che di Buon Anno anche di Buon Compleanno :)