lunedì 24 gennaio 2011

Rabbrividiamo

Ricordo, e ancora ho gli sgrisori al solo pensiero, che tempo fa, parliamo di quando uscii in Italia la prima edizione de "Il grande fratello", assistetti alla seguente scena in libreria.
Di fronte al reparto "ordine per autori", lettera "o", un ragazzo, ma non un ragazzino qui parliamo di un ventenne, indica un libro al suo compagno di bisboccia additandolo come "il libro dal quale hanno tratto la trasmissione de il grande fratello"; sono sicuro che se Orwell sapesse cosa ne hanno fatto di 1984, prenderebbe a infestare come ectoplasma le case di chi ha pensato al format televisivo.
La cosa però che mi fa più raccapriccio è il ricordo della fascia posta su 1984 con il logo della trasmissione...
Di recente guardo più televisione del solito; dalle zero ore giornaliere, sono passato a circa un'ora e mezza a settimana. Non necessariamente un'ora e mezza di troppo; in genere guardo "Il comandante Florent". Il fatto che sia francese dovrebbe farmelo schivare come la peste, non ho una buona opinione delle capacità cinematografiche d'oltralpe se applicate a generi diversi dal noir e dal cinema da festval di Cannes, ma i gialli mi attirano e lo trovo ben fatto. Comunque sia il solito quantitativo indegno di pubblicità mi spinge a balzellonare da un canale all'altro e ho notato quanto segue: generalmente nei programmi televisivi si usa solo l volume altissimo, si urla come al mercato del pesce e come sia possibile anche solo guardarle queste trasmissioni rimane un mistero. La lacrima facile continua ad andare di moda e quindi si distribuisce patetico, più o meno inventato, a piene mani.
Un'altra cosa che ho notato sono le luci. Puntano sulle conduttrici/giornaliste o chiunque sia, dei fari che potrebbero servire, senza problemi, per contattare navi aliene di passaggio nel sistema di Sirio; non capisco come possano resistere sotto tutta quella luce... d'altronde cosa non si fa per mascherare i segni dell'età e avere una pelle liscia, anche solo in apparenza, come un boccia da biliardo.
Fortunatamente ho sempre guardato poca televisione preferendole la compagnia dei libri o di persone reali e devo dire che, da questi sporadici contatti, mi pare di averci guadagnato moltissimo.
D'altronde il bello della televisione è che la si può spegnere.

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