domenica 31 ottobre 2010
Carpaneto Piacentino e alcune sue frazioni
sabato 30 ottobre 2010
Lucca - rientro
Sono appena tornato da Lucca, sono andato per il "lucca comics and games" anche se questo è stato l'ultimo anno di visita in questa città per la fiera, e ho fatto il turista; ho riportato a casa 135 foto, due libri, uno sulla cattedrale e uno sul museo della medesima, un libro sull'esercito bizantino e un importante mal di piedi:asd:
venerdì 29 ottobre 2010
Vaghismo
Questo post vuole, umilmente, essere un omaggio all'immortale capolavoro, caposcuola del vaghismo appunto, del maestro Antonio Pierfederici Della Corte che con "film vago", vincitore del "Premio Cuore di Panna" al festival del cinema di Berlino, ha dato dignità a una corrente che attualmente sta dilagando :asd:
Non potendo eguagliare il maestro, mi limiterò ad elencare alcune parole utilizzate, nell'italiano dialettale delle mie parti, per indicare oggetti, concetti e operazioni dei quali se ne è completamente dimenticato, sul momento, il nome proprio. (Ci tengo a rimarcare il carattere dialettale delle espressioni sotto esposte)
"cosa" o "coso": è un termine molto versatile, si trova anche come verbo "cosare" e può indicare di tutto un po': azioni, oggetti, animali, concetti, persone, dolori vari etc... e anche persone delle quali non si vuole avere una conoscenza più approfondita :asd:; direi che è l'espressione massima del vaghismo :asd:
"bagaglio", "aggeggio", "robo" e anche, nella forma più colta, "ambaradan": sono appena un poco più specifici e in genere, ma non sempre, possono indicare un oggetto con un qualche tipo di ingranaggio, o un'apparecchiatura elettronica di qualche tipo, ma si adattano bene anche a indicare oggetti semplici come posate, piatti, sedie e via discorrendo; di norma, però, indicano invariabilmente un oggetto.
La frase meglio concepita, secondo le regole del vaghismo, potrebbe essere questa: "non ho potuto cosare il bagaglio perché il robo non funziona"** dalla quale si capisce che non è stato possibile fare qualcosa su un oggetto utilizzando un altro strumento, ma il mistero è fitto e non si capisce cosa ci viene comunicato. In questi casi la soluzione, per evitare ulteriori frasi vaghe e indefinite, è assumere un'aria saputa e fingere di aver capito perfettamente di cosa si sta parlando :asd:
Un altro termine vago, utilizzato sempre con accezione dispregiativa, che indica oggetti, e a volte persone, è "canchero"; per esempio se si parla di "brutto canchero" ci si riferisce a una persona, fisicamente o moralmente, non piacevole, oppure ci si riferisce a un oggetto repellente o che ci sta procurando molte noie. Nella forma "cancherare" sta a indicare l'augurare dei brutti mali a qualcuno o qualcosa, ma a volte è anche sinonimo di sacramentare (per quest'ultimo termine di usa però il termine "smadonnare" o "tirare delle madonne", ma a tal proposito rimando, per chi voglia approfondire la variante reggiana, alla seguente pagina dove si può trovare, alla voce rugiada, un'espressione peculiare inerente un certo frasario)
**: per quanto possa sembrare strano, questa frase l'ho sentita pronunciare tra le mura del posto dove lavoro...
giovedì 28 ottobre 2010
Rilievi
Immagino di aver già parlato di rilievi, ma visto che potrebbe essere un post risalente ai tempi in cui la Berta filava, mi pare giusto rinverdire certi ricordi.
Stamane sono andato a Fidenza a fare un rilievo, mi era stato detto che l'appartamento era abbandonato ed io mi sono un po' preoccupato, memore dei rilievi passati, alla fine non vi ho trovato nulla di inusuale; le solite stratificazioni di ragnatele, orde di vespe infreddolite, e sciami di cimici in procinto di passare a miglior vita.
Trattasi però di una buona occasione per rinverdire alcuni dei vecchi rilievi e metto quelli più terrificanti in ordine crescente :asd:
“Terzo classificato: il cimitero dei piccioni”
In paese abbiamo ristrutturato un palazzo che era rimasto chiuso per qualche decennio e l'elemento distintivo furono queste distese di piccioni, in diverso stadio di decomposizione, incollati ai pavimenti in marmo; anche a smuoverli con le scarpe non si staccavano. Ricordo anche un onnipresente odore di ammoniaca.
“Secondo classificato: ragnatele portanti”
Questa era una casa di campagna, con solai sottili e che non ispiravano sicurezza, mentre ci camminavo sopra li si sentivo incurvarsi sotto il mio peso, ricoperta di ragnatele; fa anche molto halloween :asd: Le ragnatele, di un bel colorito marrognolo, saturavano i bordi delle finestre, le porte e penzolavano dal soffitto. Alle pareti ho trovato svariati scheletri di ragni di una certa importanza e in una stanza c'era una sacca, marrone anch'essa e chiusa, a forma di fuso che pendeva dal soffitto; non so esattamente cosa fosse, ma pareva costituita da ragnatele... nel dubbio non sono entrato in quella stanza.
“Primo classificato: ossignore”
Era una casa, abbandonata da molti decenni, e oltre al solito corollario di ragnatele con residenti vivi e trapassati, abbiamo trovato: alcuni scheletri di piccioni, nidiacei e adulti, e di un paio di gatti. Il primo scheletro di gatto era in cantina; ricordo che per andare in cantina bisognava passare da una scala coperta da una volta a botte ricoperta di ragnatele a penzoloni, i ragni erano piccoli e di un biancore tale da riflettere la scarsa luce in modo tale che parevano dotati di bioluminescenza, e una volta in cantina il pavimento, non si vedeva una forca e l'abbiamo scoperto camminandoci sopra, era ricoperto interamente di gusci di chiocciola. Senza contare che in ogni stanza c'era il suo bravo cadavere; mi ha un po' traumatizzato. Ho dovuto anche tornare più di una volta in questa casa, era una casa vecchia e altamente irregolare per cui dovevo prendere moltissime diagonali per poterla disegnare, e già alla seconda visita, vi sono tornato quattro volte, mi sono dotato di guanti, cuffia, galosce e tuta da indossare sopra gli abiti; c'era caldo, ma ho ritenuto preferibile fare la sauna piuttosto che avere incontri troppo ravvicinati con quella casa.
Una menzione d'onore merita una struttura ricettiva del mio paese, nulla di orrorifico, la struttura era, ed è, molto pulita, ma ai tempi dovevano ancora restaurarla per cui quando siamo andati a farne il rilievo c'erano ancora i bagni in comune per piano, come si usava alcuni decenni fa, e i curandi li utilizzavano, con molta disinvoltura, come se fossero a casa propria; uscivano dalle stanze in pataglia (ovvero con giusto la biancheria), un asciugamano in spalla, il sapone in una mano e via verso il bagno...
Fare un rilievo è sempre una avventura; non sai mai cosa ti può capitare :asd:
martedì 26 ottobre 2010
Martedì
Ferri del mestiere
Prima di andare a scavare nelle carpette alla ricerca di tre atti notarili, e Dio solo sa se riuscirò a trovarli, volevo scrivere queste poche righe.
Come in tutti i mestieri anche quello che faccio io si avvale di alcuni "ferri del mestiere", ovvero di strumenti che ci consentono di progettare mantenendoci in linea con le norme vigenti; questi ferri sono i regolamenti edilizi, nei quali possiamo trovare tutti i parametri che ci servono, bisogna quindi essere in grado di cercare quello che serve all'interno dei regolamenti. L'operazione di ricerca non è sempre lineare, ma non è impossibile. Dopo circa un anno, inoltre, alcune norme base le si impara a memoria, ad esempio: la dimensione minima dei locali, il calcolo del rapporti di illuminazione, l'esistenza di un rapporto tra superficie impermeabile e superficie permeabile, il metodo per calcolare i parcheggi pertinenziali etc...pur sapendo che alcune di queste cose vanno sempre verificate perché possono cambiare da comune a comune e da scheda norma a scheda norma.
Suona complicato perché effettivamente lo è, ma non è qualcosa di inaffrontabile specie dopo qualche tempo che si lavora avendo sotto mano questi regolamenti; ma c'è qualcuno che è assolutamente impermeabile a tutto questo e che in un anno di assidua, e regolare, infestazione di alcuni studi è riuscito a non apprendere neppure gli aspetti più elementari. Accontentiamoci di queste certezze; non saranno granché, ma sono fonte di grasse risate.
lunedì 25 ottobre 2010
Raffreddore
Ieri ha preso stabile dimora presso di me il raffreddore, spero, vivamente, di poterlo sfrattare quanto prima avvalendomi di echinacea, propoli e quantitativi industriali di miele.
Stanotte mi sono svegliato a intervalli regolari di due ore circa, l'ultimo risveglio è avvenuto alle 6:20 ed essendo che mi alzo, di norma, alle 7:00 non ho gradito molto. Il risultato di questa bellissima nottata è: mal di testa e un bellissimo paio di cerchi blu-violacei che mi contornano gli occhi, il tutto accompagnato da un poderoso sonno.
Conto di liberarmi del raffreddore entro mercoledì; sabato vado a Lucca e non intendo cambiare i miei piani.
domenica 24 ottobre 2010
Gropparello - immagini di archivio
Cioccolandia 2010 - Medesano
venerdì 22 ottobre 2010
Vegetariano
Mi è venuto in mente questo aneddoto.
Da molti anni ormai sono vegetariano; non mangio carne perché non mi piace. Sono stato alimentato, forzatamente, a carne durante l'infanzia e la giovinezza, scelta a mio avviso corretta in quanto l'età dello sviluppo necessita di proteine animali, ma questo non vuol dire che mi piacesse. La mia cena, all'epoca, poteva durare ore; mi servivano, minimo, un paio d'ore per riuscire a finire, con gran fatica, una misera bistecca (fegato e cuore invece mi sono sempre piaciuti) e ho sempre odiato il maiale in tutte le sue forme, anche se riuscivo a ingerire il prosciutto crudo, e questa cosa in Emilia Romagna, dove la maggior parte dei cibi prevede l'uso del maiale, è una eresia. (La cucina emiliana, tra l'altro, non è minimamente parente della "dieta mediterranea"; la "dieta emiliana" prevede l'abbondanza di maiale, formaggio e lambrusco per tutti :asd:)
All'estero ho sempre avvisato, alla bisogna, del mio essere vegetariano e chi si occupa della ristorazione mi ha sempre proposto alternative rigorosamente vegetariane; qui mi capita spesso che mi si dica: "le faccio un po' di pollo va bene?"...sfatiamo questa cosa: malgrado le buone intenzioni, il pollo non è un vegetale.
giovedì 21 ottobre 2010
"molte volte..."
"...si ha l'impressione di non approdare a niente, quando in realtà è così" Certo c'è un dialogo tra Saggio e Coprisaggio, ma, manzoniani lettori, so che avete colto la citazione.
Oggi è una di quelle giornate nelle quali mi pare di girare a vuoto senza concludere nulla di costruttivo, resta da capire cosa può essere costruttivo e per chi e se, in ultima analisi, ci sia effettivamente qualcosa di costruttivo da concludere. Si dice sempre che l'importante non è la meta ma il viaggio, il che è vero solo quando una meta la si raggiunge e si può dare un'occhiata in prospettiva a quello che si è trascorso, ma se la meta in sé preclude ogni valutazione allora bisogna capire in itinere se vi sia o meno un senso; o meglio bisogna capire il senso del percorso sapendo che questo non è ultimato e che comunque non sarà possibile vederlo nella sua interezza. Non è facile procedere per aggiustamenti sommari in corso d'opera, ma quando non c'è altra scelta...
Probabilmente sono solo stanco e risento di troppe settimane di riflessione; forse necessiterei di fare tabula rasa di tutto e ricominciare, ma trenta e dispari anni di esperienze non si possono cancellare, sono già fortunato a riuscire a modificarle in tempi ragionevoli e a mantenermi sufficientemente elastico, merito in parte della fantascienza, da guardare a soluzioni alternative. A volte ho proprio l'impressione di essere entrato in un circolo vizioso che termina col proprio inizio dandomi l'impressione di non approdare a nulla di concreto.
Non sto entrando in depressione, ci vuole ben altro che un banale cortocircuito per mandarmi in tilt, ma mi chiedo se alla fine un senso alla nostra portata ci sia, o se sia necessario trovare un senso alle cose...per oggi basta sproloqui :asd:
mercoledì 20 ottobre 2010
Reggio Emilia
Vento-pc
Ieri mi è arrivata la RAM per cui ho rimesso in funzione il Vento-pc; avevo già fatto della pulizia prima di spegnerlo, ma tra ieri e oggi ho aggiornato il sistema operativo, l'antivirus e un paio di programmi di manutenzione. Sembra che funzioni tutto bene, mi sembra anche più veloce di prima; tutto sommato stare fermo un anno pare che gli abbia giovato.
Al momento ho trovato alcuni documenti scritti da Vento, che ancora non ho letto, e una sua foto che finirà dritta nel cestino senza passare dal via.
Ieri ho anche messo a posto il pc del capo, che come al solito si è preso qualcosa, e l'ho sgridato, inutilmente, ma la prossima volta che me lo porta in quello stato, cioè tra quindici giorni circa presumo, gli dirò di portarlo da un tecnico, così spende un po' e mi lascia in pace.
Oggi sono in quella simpatica disposizione di spirito per cui ogni cosa mi infastidisce
martedì 19 ottobre 2010
"Aristocrats" e sogni faticosi
Ieri sera ho iniziato a vedere "Airstocrats" una serie della BBC, in pochi episodi, basata su una biografia scritta da Stella Tillyard sulle sorelle Lennox. Ambientata nel '700 racconta la vita di queste donzelle, sinora ne ho visto due episodi e devo dire che mi piace. Sto divenendo BBC dipendente, o forse ho solo riscoperto la dipendenza da sceneggiato, fatto sta che sto iniziando a guardare con concupiscenza anche "L'Amaro caso della baronessa di Carini" e tutta quella serie di ottimi sceneggiati prodotti qualche decennio fa dalla RAI; prima che le fitcion ci invadessero insomma.
Dopo questa visione ho ultimato "Persuasione" e ho spento la luce e ho sognato che ero andato a fare un rilievo con il capo in un paese termale, dovevamo rilevare il palazzo delle terme. Il paese in questione era però impiccato su una vetta e le strade consistevano in stretti sentieri e scale; il palazzo delle terme era una struttura decadente e fatiscente, arroccato su una guglia di roccia e assediato dalle abitazioni vicini. Siamo saliti, con una valigia pesante contenente non so cosa, sino al palazzo e poi avremmo dovuto scendere a destra, in una stretta stradina accidentata, buia, ricavata sotto le case che conduceva a un ruscello sottostante. Il capo aveva un ruolo secondario in questo sogno, fatto sta che gli lascio la valigia prima di avventurarmi, con l'aiuto di una pila, nella strada accidentata...e poi mi sono svegliato col fiatone; come se avessi davvero trascinato la valigia. Mah...i sogni sono strani, ma inoltrerò delle rimostranze al gruppo di neuroni addetto al reparto onirico; non ho bisogno di lavorare anche quando dormo :asd:
domenica 17 ottobre 2010
Frau Suppe
Bargone
venerdì 15 ottobre 2010
Scheda del Male
Ebbene; rulli di tamburi, sventolii di palme e tappeti rossi stesi a perdita d'occhio...rimandati causa maltempo :asd:
Ho terminato oggi la prima fase del controllo documentale inerente la Malefica Scheda, i disegni li avevo già finiti tempo fa, mi sono sorbito la lettura della VALSAT, della relazione idraulica e della previsione del clima acustico alla ricerca di errori e modifiche da fare, Ho scritto fogli e fogli di appunti per aiutarmi nella correzione e per cercare di tenere memoria storica, "verba volant scripta manent" se le parole poi sono affidate alla mia carasside memoria volano via anche più in fretta, di quanto avvenuto in questo passaggio, perché non si sa mai; ma dopo tutto questo siamo solo alla fine di una parte del controllo, da lunedì inizia la seconda parte, ma per lo meno il mio ruolo, dopo aver fato da regista, cast e tecnico del montaggio, si ridurrà a semi-comparsa sino a nuove, ed entusiasmanti, comunicazioni dal Comune.
Lunedì me ne vado a fare un rilievo a Fidenza e quindi non avrò a disposizione un pc per tutta la giornata e devo dire che la cosa mi piace; ogni tanto staccare gli occhi dal monitor mi fa bene :)
giovedì 14 ottobre 2010
Al telefono
Altro: c'è Tizio? (perché questo non dice mai chi è e neppure saluta...)
Io: Salve, no non c'è. Può richiamare più tardi oppure la faccio chiamare io?
Altro: va bene
Io:ehm...quindi? Richiama lei? La faccio richiamare?
Non mi pareva una domanda complicata, si vede che quell' "oppure" l'ha mandato nel panico...
Persuasione e libri
Ho in bella mostra che attendono di essere visti, anche se più di "bella mostra" si dovrebbe parlare di "posizionamento statico" e quindi di possibile vocazione all'essere dimenticati, una serie di "period drama" della BBC.
Uno di questi è "Persuasion"; un adattamento, di un'ora e mezza (quindi qualcuno, da qualche parte, ancora produce film per la TV di durata accettabile e inferiore all'eternità), dell'omonimo romanzo di Jane Austen. L'ho visto ieri sera e mi è proprio piaciuto; l'ho trovato ben diretto e ben recitato. La regia è un po' troppo furbetta per i miei gusti, nel senso che utilizza alcuni artifici per enfatizzare la vena romantica; peccati veniali a parte, perché di questo si tratta, mi è proprio piaciuto. Tra l'altro sono convinto di aver già visto il protagonista maschile da qualche parte, beata memoria, e vedere "Giles" recitare a fianco della "Regina Borg" ha il suo perché :asd:
Il protagonista maschile l'avevo visto in "Cambridge spies" altra bella serie della BBC; potenza di IMDB
Ieri sera ho anche iniziato a leggere il romanzo dal quale è tratto. Mi piace la Austen, per me ricade nella stessa nicchia di Forster e ogni tanto sento il richiamo di qualche romanzo romantico ben scritto; l'800 fa compagnia anche a me e ogni tanto ricado nella figura da protagonista di feuilleton...tenda compresa :asd:
So di avere almeno altri due libri a mano, ma "bisanzio nella sua letteratura" lo leggo con parsimonia e "la lingua rubata" è un bel romanzo, ma giunto a metà del libro non mi ha ancora preso. "La lingua rubata", cambiamo argomento che fa bene e apporta vitamine :asd:, è un bel romanzo, ma soffre di paragone; nella quarta di copertina lo paragonano a "il nome della rosa". Di tutti i libri letti sinora che hanno avuto la medesima pietra di paragone, e per fortuna sono stati pochi, nessuno è stato mai in grado di eguagliare "Il Nome", neppure i romanzi successivi di Eco sono belli quanto le avventure di Guglielmo di Bascavilla.
"il nome" è stato un caso felice. "La lingua rubata" stenta a decollare e al momento è un resoconto di viaggio con un po' di furti di reliquie, un paio di cadaveri sparsi nel mediterraneo, una storia che li lega ma che al momento non traspare e manca, completamente, un detective che indaghi e metta insieme i pezzi coinvolgendo il lettore nel meccanismo di indagine; per ora mi piace ed è ben scritto, ma non mi sta coinvolgendo.
mercoledì 13 ottobre 2010
Albero
C'è un bellissimo albero ad altezza del DeTraz, in quella che oggi è piazza "Trasibulo", che mi è sempre piaciuto molto. Adesso con l'autunno ha dei colori fantastici, fa anche un po' tenerezza perché è l'ultimo superstite, ormai da anni, di un vecchio parco. Una volta, a metà del XV° secolo, il palazzo noto come DeTraz ospitava un monastero, poi negli anni '20 il palazzo è stato adibito ad albergo; aveva anche un interessante ingresso in rame. Negli anni '70 il parco, che era lì da molto tempo, è stato tolto per costruire dei parcheggi sotterranei al servizio di alcune nuove abitazioni costruite in aderenza a un lato del palazzo. Il palazzo ora è stata finalmente restaurato a modo, mentre la chiesa del convento è stata adibita a banca...
martedì 12 ottobre 2010
Patriottismo
Molte cose si possono dire di me, tranne che sono "nazionalista"; il mio patriottismo è decisamente blando e non è neppure riconducibile alle partite di calcio, dato che questo sport mi lascia del tutto indifferente.
Mi piace il mio paese, ma questo non mi impedisce di vederne i difetti, di ritenerlo perfettibile, di lamentarmi dell'incomprensibilità di alcune norme e leggi; pur lamentandomene e mantenendo un certo grado di esterofilia, che è parte integrante della mia cultura, non ritengo il mio paese né la nazione migliore del globo, né il peggior cantuccio del pianeta.
Il luogo comune è fastidioso sia quando il paese è descritto come il Regno del Prete Gianni, anche se effettivamente l'ingombro clericale è ad esso paragonabile, sia quando è descritto come un landa arretrata, oscurantista, con leggi da terre dimenticate da Dio e dagli uomini ove l'unica legge è quella di chi fa la voce grossa.
L'attitudine a cogliere il meglio o il peggio delle cose non cambia lo stato di quest'ultime; modifica soltanto la lente con la quale le si guarda.