Pare che dalla settimana prossima inizierò a "pendolare" tra l'avito paesello e la ducale Parma.
Ho sempre sostenuto che i cambiamenti sono sempre positivi, anche quando non pare, perché ci costringono a dare fondo alle nostre capacità di adattamento, per cui non mi lamenterò della situazione anche se, ovviamente, spostarmi dalla comodità attuale comporta un sacrificio.
Dovrò prendere la corriera delle 6:20 e quindi mi dovrò alzare, almeno, alle 5:30, come quando andavo a scuola, ma sapendo che al mattino tendo ad avviarmi con molta calma, da domani devo iniziare a cambiare abitudini.
In genere rimando le abluzione mattutine al dopo colazione, ma presto avrò poco tempo e quindi dovrò essere operativo prima, perciò il lavaggio della faccia con acqua gelata, come tradizione, verrà anticipato appena sveglio.
Tra gli aspetti negativi del trasloco va annoverato l'orario antelucano al quale dovrò svegliarmi al mattino e l'ora necessaria alla corriera per compiere il tragitto, sia all'andata che al ritorno.
Tra gli aspetti positivi annovero i seguenti:
- non avrò più una libreria comoda a portata di mano e quindi comprerò meno libri, con un decisivo risparmio mensile, anche se qui me la racconto un po' perché finirà che andrò sempre, al sabato pomeriggio, alla libreria del mio paesello;
- l'essere già a Parma, qualora io prenda su, raramente, la Polideuce-mobile, mi darà la possibilità di vedermi, almeno per cena, con alcuni amici di Parma che vedo, più o meno, con la stessa frequenza con le quali le calende ricorrevano nel calendario greco;
- passerò tutti i giorni davanti un negozio, ben fornito, che vende materiale per fare arte e quindi potrei essere stimolato a creare di più;
- avrò ben due ore da impiegare facendo qualcosa di utile come leggere, o disegni preparatori per future creature.
Andando su e giù per Parma tutti i giorni probabilmente mi verrà la nausea della ducale città e dubito fortemente che vorrò passarci anche dei pomeriggi al sabato, ma poco importa perché, ormai, causa questioni economiche, esco solo dopo cena, raramente ceno fuori al sabato e vado più spesso a Reggio, Piacenza o Cremona.
In sostanza stare qui era comodo, ma andrò dove mi porta la pagnotta; è inutile lamentarsi e quindi tanto vale organizzarsi per ricavare il meglio dalla situazione contingente.
Del resto sto anche parlando di prendere una corriera e farne una tragedia mi pare eccessivo, devo, però, pianificare gli adattamenti necessari alla bisogna, verificarli sul campo e, se è il caso, apportare le necessarie modifiche per stabilire una nuova, efficiente, routine.
Devo solo abituarmi al nuovo.
Anno nuovo vita seminuova, o almeno usato sicuro.
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