Cosa accade la domenica?
E' il momento della trasmissione, della mia esistenza, di maggior successo: lo spleen domenicale.
C'è stato un tempo della mia vita nel quale pensavo che la mia esistenza fosse una sorta di programma televisivo, una sorta di serie tv, mandata in onda, in terza o quarta serata, nella sezione "cinema d'essai".
Se prendo gli sceneggiatori che hanno pensato questa cosa e che la stanno scrivendo, li tiro sotto col millecento; sappiatelo, cari autori, ed evitate le tangenziali.
A lungo andare è di una noia mortale; davvero non capisco il successo della trasmissione... probabilmente è merito dei dialoghi.
Fatto sta che oggi sono uscito, sono andato in libreria, ove non avrei dovuto andare, e ho comprato un libro, cosa che non avrei dovuto fare ed ora sto mangiando una stecca di cioccolata; altra cosa della quale, a sentire la bilancia, proprio non dovrei fare.
Questo mio, noiosissimo, stato è stato cagionato, definiamola una concausa, anche dall'aver guardato l'estratto conto e dall'aver pagato l'assicurazione; su questa motivazione ci si è poi innestata tutta una serie di altre valutazioni di sicura, e collaudata, efficacia che non sto manco a descrivere... tanto sono tutte su questo blog, in forma più o meno palese, sparse nelle varie domeniche.
Non starò manco ad annoiarvi con il tedio dello stare aggrappato alla tenda e via discorrendo; di nuovo non si tratta di materia nuova ed è tutto stato già trattato da qualche parte qui sopra.
Una cosa che, almeno mi pare, di non aver mai detto è che in questo stato sono decisamente stanco.
Una stanchezza globale e generalizzata, potrei definirla persino cosmica e che mi spinge ad anelare all'eremo... si vedano i post precedenti a tema per questo aspetto della vicenda.
Alla fine della fiera è il solito giro di giostra e la cosa inizia a venirmi a noia.
Capisco che non si possa sempre essere allegri e fioroni, condizione che devo aver provato, comunque, pochissime volte e in modo molto limitato, nella mia vita; mi borsa* persino però essere depresso, stanco, demoralizzato, moderatamente infastidito dal genere umano... e mi infastidisce persino essere apatico.
Non son mai contento; che lagna che sono.
*essere borsati: si intende l'essere in una condizione tale di spirito, per cui la qualunque, dall'alzare il braccio al grattarsi il naso, risulta attività immotivatamente dispendiosa
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