Ebbene; sono ancora qui, ancora funzionante e rattoppato...
I rattoppi sono un po' temporanei e devo ancora trovare una soluzione definitiva, ma per ora abbiamo arginato l'emergenza con una soluzione transitoria che, si spera, non abbia l'italica abitudine all'imperituro; vorrei una soluzione a lungo termine e non rattoppi continui.
Ci stiamo lavorando e con il supporto dello sponsor, la Provvidenza, troverò anche una soluzione.
mercoledì 27 novembre 2013
venerdì 22 novembre 2013
A terra
Stamane, quando mi sono alzato, mi era del tutto indifferente andare, stare e mi sarei anche dimenticato in un angolo... non necessariamente respirando.
Adesso pare ch'io la faccia tragica, ma stamane ho decisamente toccato, spero, il fondo del barile.
Non posso dire che la giornata sia migliorata improvvisamente, ma ho anche realizzato che forse, perché non lo so, sono depresso...
Di sicuro è da un po' che mi pare di girare a vuoto e non concludere nulla di utile e che in generale non vi sia nulla di utile da concludere, per cui non so come catalogarmi; di sicuro così non posso andare avanti.
Per prima cosa mi sono preso un bell'integratore di vitamine e ginseng e altre robe, perché, alla fine della fiera, ho sempre avuto dei periodi più giù di altri e magari ultimamente, più delle altre volte, mi mancano alcune cose fondamentali.
Il prossimo passo sarà, molto probabilmente, andare da un analista; se finora, da solo, non sono approdato a nulla di utile, allora, ho bisogno di un paio di occhi e orecchi diversi.
Non ostante le premesse poco incoraggianti sono arrivato, con considerevoli aiuti, non dimentichiamo la Provvidenza che mi sponsorizza, gli amici che sono preziosissimi e, in primis, l'aiuto sororale, sino ai quaranta e non vedo ragione per non farne altrettanti... e magari qualcuno in più a seconda di come mi tengo insieme.
Uno dei miei pregi, che sono pochi e non si fatica a tenerli a mente, è l'elasticità; sono stato raso al suolo altre volte e mi sono sempre rimesso insieme e questa volta non sarà diverso.
Adesso pare ch'io la faccia tragica, ma stamane ho decisamente toccato, spero, il fondo del barile.
Non posso dire che la giornata sia migliorata improvvisamente, ma ho anche realizzato che forse, perché non lo so, sono depresso...
Di sicuro è da un po' che mi pare di girare a vuoto e non concludere nulla di utile e che in generale non vi sia nulla di utile da concludere, per cui non so come catalogarmi; di sicuro così non posso andare avanti.
Per prima cosa mi sono preso un bell'integratore di vitamine e ginseng e altre robe, perché, alla fine della fiera, ho sempre avuto dei periodi più giù di altri e magari ultimamente, più delle altre volte, mi mancano alcune cose fondamentali.
Il prossimo passo sarà, molto probabilmente, andare da un analista; se finora, da solo, non sono approdato a nulla di utile, allora, ho bisogno di un paio di occhi e orecchi diversi.
Non ostante le premesse poco incoraggianti sono arrivato, con considerevoli aiuti, non dimentichiamo la Provvidenza che mi sponsorizza, gli amici che sono preziosissimi e, in primis, l'aiuto sororale, sino ai quaranta e non vedo ragione per non farne altrettanti... e magari qualcuno in più a seconda di come mi tengo insieme.
Uno dei miei pregi, che sono pochi e non si fatica a tenerli a mente, è l'elasticità; sono stato raso al suolo altre volte e mi sono sempre rimesso insieme e questa volta non sarà diverso.
martedì 19 novembre 2013
Non è domenica
Non è domenica eppure mi sento avvolto da quella voglia di fuggire dal mondo che la domenica, abitualmente, mi pervade.
Una volta si poteva decidere di ritirarsi dal mondo e di dedicarsi ad una vita contemplativa, e di lavoro, tra le operose mura di un monastero; ora et labora.
Qualunque fosse stata la condotta nel mondo, le porte del monastero erano aperte... coi distinguo e le peculiarità del caso, ma prendiamo la cosa come indicazione di massima.
Ci sono volte, questa è una di queste e il numero delle occasioni non è minuto, nelle quali mi ritirerei anche io dal mondo; lo abbandonerei al suo destino per dedicarmi ad altro.
Ho, ahimè, alcuni problemi a optare per questa scelta; innanzi tutto le idee che mi tiro a dietro non sono in linea con la Chiesa, con nessuna Chiesa ch'io conosca sia essa ortodossa, latina o protestante; in secondo luogo, ma si tratta di un'ignoranza alla quale una rapida ricerca può porre rimedio, non so quanti igumeni o archimandriti vi siano in Italia.
Anche la prima istanza sarebbe facilmente arginabile se, dando ragione a frà Salimbene, la Chiesa ha annoverato un vescovo ateo; la mia coscienza non mi permetterebbe mai di fare una cosa del genere.
Ci sono giorni nei quali la tentazione è molto forte.
Una volta si poteva decidere di ritirarsi dal mondo e di dedicarsi ad una vita contemplativa, e di lavoro, tra le operose mura di un monastero; ora et labora.
Qualunque fosse stata la condotta nel mondo, le porte del monastero erano aperte... coi distinguo e le peculiarità del caso, ma prendiamo la cosa come indicazione di massima.
Ci sono volte, questa è una di queste e il numero delle occasioni non è minuto, nelle quali mi ritirerei anche io dal mondo; lo abbandonerei al suo destino per dedicarmi ad altro.
Ho, ahimè, alcuni problemi a optare per questa scelta; innanzi tutto le idee che mi tiro a dietro non sono in linea con la Chiesa, con nessuna Chiesa ch'io conosca sia essa ortodossa, latina o protestante; in secondo luogo, ma si tratta di un'ignoranza alla quale una rapida ricerca può porre rimedio, non so quanti igumeni o archimandriti vi siano in Italia.
Anche la prima istanza sarebbe facilmente arginabile se, dando ragione a frà Salimbene, la Chiesa ha annoverato un vescovo ateo; la mia coscienza non mi permetterebbe mai di fare una cosa del genere.
Ci sono giorni nei quali la tentazione è molto forte.
domenica 17 novembre 2013
Irritanti
La vita è fatta, anche, di momenti, situazioni e persone irritanti.
C'è sempre almeno uno stupido sul sentiero e a volte, teniamolo a mente, siamo noi "lo stupido" che intralcia il cammino altrui.
Lo stesso avviene per la fonte dell'irritazione; a volte siamo irritati e a volte siamo irritanti.
Sono perfettamente in grado di essere irritante, supponente e saccente alla bisogna; secondo il mio capo, e sono sicuro che mentre lo diceva sentiva di parlare, a ragion veduta, per esperienza personale, quando voglio so essere molto antipatico.
E' un atteggiamento che non mi viene spontaneo, ma è indotto dalla contingenza e devo aver raggiunto il limite; di norma sono placido e tendo a incassare, ma a volte l'essere irritante è una forma per tenere a distanza persone, o situazioni, con le quali non voglio avere nulla a che fare e quindi, dato che la mia educazione mi impone un minimo di cortesia, sono costretto a ricorrere a modi di fare che possano evitarmi stress aggiuntivo.
Le fonti di irritazioni possono essere molteplici; a volte mi accorgo per tempo della situazione e allento la pressione, con possibili soluzioni atte alla bisogna, altre volte esplodo... quale delle due soluzioni sia la migliore, non so dirlo, immagino dipenda dalle circostanze.
C'è sempre almeno uno stupido sul sentiero e a volte, teniamolo a mente, siamo noi "lo stupido" che intralcia il cammino altrui.
Lo stesso avviene per la fonte dell'irritazione; a volte siamo irritati e a volte siamo irritanti.
Sono perfettamente in grado di essere irritante, supponente e saccente alla bisogna; secondo il mio capo, e sono sicuro che mentre lo diceva sentiva di parlare, a ragion veduta, per esperienza personale, quando voglio so essere molto antipatico.
E' un atteggiamento che non mi viene spontaneo, ma è indotto dalla contingenza e devo aver raggiunto il limite; di norma sono placido e tendo a incassare, ma a volte l'essere irritante è una forma per tenere a distanza persone, o situazioni, con le quali non voglio avere nulla a che fare e quindi, dato che la mia educazione mi impone un minimo di cortesia, sono costretto a ricorrere a modi di fare che possano evitarmi stress aggiuntivo.
Le fonti di irritazioni possono essere molteplici; a volte mi accorgo per tempo della situazione e allento la pressione, con possibili soluzioni atte alla bisogna, altre volte esplodo... quale delle due soluzioni sia la migliore, non so dirlo, immagino dipenda dalle circostanze.
lunedì 4 novembre 2013
I conti che non tornano
Come sempre del resto.
Stasera mi sono fatto due conti in tasca, anche perché, date le ultime notizie, era doveroso fare un conto generale anche per farmi un'idea per i tempi futuri.
Innanzi tutto il primo anno nel quale andrò a vivere da solo, sarà durissima; facendo un rapido calcolo, a sboccio, potrei riuscire a restare con un ben "niente", o poco più (un lieve margine pro-emergenze mi rimarrà) al mese.
Dal secondo anno riesco anche a mettere via qualcosa; questo vuol dire che dovrò disdire completamente Lipsia per l'anno che verrà e riparlarne nel 2015.
A fronte delle non rosee previsione, devo per forza di cosa operare alcuni tagli e Lipsia, per quanto a malincuore, è la prima a cadere.
In secondo luogo verranno tagliate tutte le cene fuori; non che quest'anno sia andato a cena fuori tutte le sere, tutt'altro, ci sarò andato una o due volte al mese, ma già da quest'anno via anche quelle.
Limatura generosa anche alle uscite, meglio se ridotte a zero, seppure non vi riuscirò, e dovrei non acquistare libri per almeno un anno; del resto ho buone riserve di lettura.
Magari l'anno nuovo non sarà così terrificante, ma nel dubbio eviterò di andare a Lipsia; i conti mi dicono che non posso permettermelo.
Preferisco prevedere il peggio e sperare in meglio.
Riesco a preservare Lipsia; sarà la mia vacanza e sarà così anche il 2015...
Brutta roba l'essere senza soldi.
Stasera mi sono fatto due conti in tasca, anche perché, date le ultime notizie, era doveroso fare un conto generale anche per farmi un'idea per i tempi futuri.
Innanzi tutto il primo anno nel quale andrò a vivere da solo, sarà durissima; facendo un rapido calcolo, a sboccio, potrei riuscire a restare con un ben "niente", o poco più (un lieve margine pro-emergenze mi rimarrà) al mese.
Dal secondo anno riesco anche a mettere via qualcosa; questo vuol dire che dovrò disdire completamente Lipsia per l'anno che verrà e riparlarne nel 2015.
A fronte delle non rosee previsione, devo per forza di cosa operare alcuni tagli e Lipsia, per quanto a malincuore, è la prima a cadere.
In secondo luogo verranno tagliate tutte le cene fuori; non che quest'anno sia andato a cena fuori tutte le sere, tutt'altro, ci sarò andato una o due volte al mese, ma già da quest'anno via anche quelle.
Limatura generosa anche alle uscite, meglio se ridotte a zero, seppure non vi riuscirò, e dovrei non acquistare libri per almeno un anno; del resto ho buone riserve di lettura.
Magari l'anno nuovo non sarà così terrificante, ma nel dubbio eviterò di andare a Lipsia; i conti mi dicono che non posso permettermelo.
Preferisco prevedere il peggio e sperare in meglio.
Riesco a preservare Lipsia; sarà la mia vacanza e sarà così anche il 2015...
Brutta roba l'essere senza soldi.
domenica 3 novembre 2013
Domenica
Cosa accade la domenica?
E' il momento della trasmissione, della mia esistenza, di maggior successo: lo spleen domenicale.
C'è stato un tempo della mia vita nel quale pensavo che la mia esistenza fosse una sorta di programma televisivo, una sorta di serie tv, mandata in onda, in terza o quarta serata, nella sezione "cinema d'essai".
Se prendo gli sceneggiatori che hanno pensato questa cosa e che la stanno scrivendo, li tiro sotto col millecento; sappiatelo, cari autori, ed evitate le tangenziali.
A lungo andare è di una noia mortale; davvero non capisco il successo della trasmissione... probabilmente è merito dei dialoghi.
Fatto sta che oggi sono uscito, sono andato in libreria, ove non avrei dovuto andare, e ho comprato un libro, cosa che non avrei dovuto fare ed ora sto mangiando una stecca di cioccolata; altra cosa della quale, a sentire la bilancia, proprio non dovrei fare.
Questo mio, noiosissimo, stato è stato cagionato, definiamola una concausa, anche dall'aver guardato l'estratto conto e dall'aver pagato l'assicurazione; su questa motivazione ci si è poi innestata tutta una serie di altre valutazioni di sicura, e collaudata, efficacia che non sto manco a descrivere... tanto sono tutte su questo blog, in forma più o meno palese, sparse nelle varie domeniche.
Non starò manco ad annoiarvi con il tedio dello stare aggrappato alla tenda e via discorrendo; di nuovo non si tratta di materia nuova ed è tutto stato già trattato da qualche parte qui sopra.
Una cosa che, almeno mi pare, di non aver mai detto è che in questo stato sono decisamente stanco.
Una stanchezza globale e generalizzata, potrei definirla persino cosmica e che mi spinge ad anelare all'eremo... si vedano i post precedenti a tema per questo aspetto della vicenda.
Alla fine della fiera è il solito giro di giostra e la cosa inizia a venirmi a noia.
Capisco che non si possa sempre essere allegri e fioroni, condizione che devo aver provato, comunque, pochissime volte e in modo molto limitato, nella mia vita; mi borsa* persino però essere depresso, stanco, demoralizzato, moderatamente infastidito dal genere umano... e mi infastidisce persino essere apatico.
Non son mai contento; che lagna che sono.
*essere borsati: si intende l'essere in una condizione tale di spirito, per cui la qualunque, dall'alzare il braccio al grattarsi il naso, risulta attività immotivatamente dispendiosa
E' il momento della trasmissione, della mia esistenza, di maggior successo: lo spleen domenicale.
C'è stato un tempo della mia vita nel quale pensavo che la mia esistenza fosse una sorta di programma televisivo, una sorta di serie tv, mandata in onda, in terza o quarta serata, nella sezione "cinema d'essai".
Se prendo gli sceneggiatori che hanno pensato questa cosa e che la stanno scrivendo, li tiro sotto col millecento; sappiatelo, cari autori, ed evitate le tangenziali.
A lungo andare è di una noia mortale; davvero non capisco il successo della trasmissione... probabilmente è merito dei dialoghi.
Fatto sta che oggi sono uscito, sono andato in libreria, ove non avrei dovuto andare, e ho comprato un libro, cosa che non avrei dovuto fare ed ora sto mangiando una stecca di cioccolata; altra cosa della quale, a sentire la bilancia, proprio non dovrei fare.
Questo mio, noiosissimo, stato è stato cagionato, definiamola una concausa, anche dall'aver guardato l'estratto conto e dall'aver pagato l'assicurazione; su questa motivazione ci si è poi innestata tutta una serie di altre valutazioni di sicura, e collaudata, efficacia che non sto manco a descrivere... tanto sono tutte su questo blog, in forma più o meno palese, sparse nelle varie domeniche.
Non starò manco ad annoiarvi con il tedio dello stare aggrappato alla tenda e via discorrendo; di nuovo non si tratta di materia nuova ed è tutto stato già trattato da qualche parte qui sopra.
Una cosa che, almeno mi pare, di non aver mai detto è che in questo stato sono decisamente stanco.
Una stanchezza globale e generalizzata, potrei definirla persino cosmica e che mi spinge ad anelare all'eremo... si vedano i post precedenti a tema per questo aspetto della vicenda.
Alla fine della fiera è il solito giro di giostra e la cosa inizia a venirmi a noia.
Capisco che non si possa sempre essere allegri e fioroni, condizione che devo aver provato, comunque, pochissime volte e in modo molto limitato, nella mia vita; mi borsa* persino però essere depresso, stanco, demoralizzato, moderatamente infastidito dal genere umano... e mi infastidisce persino essere apatico.
Non son mai contento; che lagna che sono.
*essere borsati: si intende l'essere in una condizione tale di spirito, per cui la qualunque, dall'alzare il braccio al grattarsi il naso, risulta attività immotivatamente dispendiosa
sabato 2 novembre 2013
Chi l'avrebbe detto
Tempo fa mi è venuta in mente un'idea, un po' rachitica e striminzita, esilina, per una creatura e stamane, visto che non sono andato a Fidenza, l'ho disegnata e ultimata; le manca giusto una mano di lacca, gliela darò domani, per fissare la grafite.
Il risultato finale, devo dire, non è male; l'esecuzione mi ha impegnato davvero pochissimo e, tra qualche giorno, le troverò anche dei difetti più o meno immaginari da aggiungere a quelli reali, ma devo dire che mi soddisfa.
L'ultima creatura, quella precedente per intenderci, è stata fatta qualche mese fa.
Ah! la gioventù! I tempi nei quali completavo una creatura a settimana e dovevo aprire le finestre e cavarmi giù*, in qualunque periodo dell'anno, per non morire di caldo.
Continuo a tenere le finestre aperte, anche perché l'acrilico non penso che sia un toccasana per i polmoni, ma i tempi di creazione si sono dilatati.
Non me ne lamento, almeno sino a quando quel che produco mi pare abbia un anima; l'età regala una dimensione nuova, nuove esigenze e nuove capacità.
Accumulare degli anni ha i suoi vantaggi e del resto non è un processo che si può arrestare e sostituirsi ad Atropo non è cosa bella.
Ogni tanto disegno e sono anche soddisfatto del risultato; chi l'avrebbe mai detto?
*cavarsi giù: spogliarsi
Il risultato finale, devo dire, non è male; l'esecuzione mi ha impegnato davvero pochissimo e, tra qualche giorno, le troverò anche dei difetti più o meno immaginari da aggiungere a quelli reali, ma devo dire che mi soddisfa.
L'ultima creatura, quella precedente per intenderci, è stata fatta qualche mese fa.
Ah! la gioventù! I tempi nei quali completavo una creatura a settimana e dovevo aprire le finestre e cavarmi giù*, in qualunque periodo dell'anno, per non morire di caldo.
Continuo a tenere le finestre aperte, anche perché l'acrilico non penso che sia un toccasana per i polmoni, ma i tempi di creazione si sono dilatati.
Non me ne lamento, almeno sino a quando quel che produco mi pare abbia un anima; l'età regala una dimensione nuova, nuove esigenze e nuove capacità.
Accumulare degli anni ha i suoi vantaggi e del resto non è un processo che si può arrestare e sostituirsi ad Atropo non è cosa bella.
Ogni tanto disegno e sono anche soddisfatto del risultato; chi l'avrebbe mai detto?
*cavarsi giù: spogliarsi
Iscriviti a:
Post (Atom)