E' evidente che io e Milano non siamo fatti l'uno per l'altra; è un peccato perché la città meneghina offre moltissime cose da vedere, ma proprio tantissime.
Con la storia che si ritrova alle spalle è inevitabile che, nel corso del tempo, si siano accumulate, entro le mura cittadine, meraviglie d'arte.
Dovrò comunque tornarvi per vedere Sant'Ambrogio che non ho mai visto dal vero, ma solo dalle pagine dell'Argan e di altri testi parenti.
Da giovane iniziavo ad avere mal di testa e nausea già in vista dell'hinterland; mi si chiudeva lo stomaco e non riuscivo a mangiare nulla.
Le rare volte nelle quali mi veniva fame e mi nutrivo, il cibo era sempre... commestibile, ma nulla di che.
La mia esposizione a Milano deve essere breve altrimenti vinco qualcosa: mal di testa, nausea e, quest'anno, raffreddore.
Non so bene dove l'abbia trovato, se l'ho recuperato al cimitero o se l'ho incontrato per strada, magari verso la stazione centrale, quando ho rischiato di perdermi, ma ho portato a casa un simpatico virus che sto combattendo a suon di suffimigi.
Non possiamo andare avanti così Milano; qui dobbiamo raggiungere un accordo, un armistizio, ci sono troppe cose interessanti da vedere ed io non posso sempre avere la peggio.
Ho trovato un accordo con il martedì; troverò un accordo anche con Milano.
2 commenti:
Tranquillo, il 'problema' non è così raro...
Ovviamente il "problema" non mi impedirà di andare comunque a Milano se c'è qualcosa che mi interessa, e c'è veramente moltissima roba interessante colà, ma è una seccatura.
Troverò un modo per aggirarlo, del resto è un problema davvero risibile :)
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