martedì 16 agosto 2011

Libri

Sono sempre stato disordinato e malgrado alcuni tentativi in età adulta di correggere questa mia indole, sono rimasto disordinato; inoltre ho anche poca memoria.
Per ovviare a questi difetti ho imparato, almeno sul lavoro, a fare le cose con metodo in modo da dimenticarmi il meno possibile per strada, ma nella lettura riesco a esprimere a pieno il mio disordine.
In genere inizio scegliendo, assolutamente a caso, un libro che si accordi con il mio stato d'animo del momento.
A circa metà, o un terzo, del libro appena iniziato, anche se il libro in questione mi piace, inizio a guardare con fare famelico la libreria e così inizio un altro libro da leggere.
Il più delle volte questo processo va avanti almeno sino a quando non arrivo a quota cinque o sei libri; ricordo di essere arrivato, tempo fa, a otto volumi in contemporanei ma alcuni erano libri che non mi piacevano e quindi non so se l'episodio possa fare testo.
L'aggiunta di libri in lettura prosegue fino a quando non mi impongo di fermarmi; ho un po' la tendenza a iniziare le cose e poi a lasciarle lì per poi riprenderle con comodo, a volte molto comodo, dopo un po'.
Attualmente sono arrivato a quota cinque... lo so che lì in basso ne compaiono tre, ma ho un saggio sull'Ortodossia con il quale sono a metà, ho appena iniziato il nuovo libro di Martin, nell'anglico idioma, e sono pericolosamente prossimo all'aggiunta di un altro volume.
Credo di non essere mai riuscito a leggere un unico libro dall'inizio alla fine senza mai iniziarne, a metà, un altro.
A volte mi capita anche di iniziare a leggere un libro per poi scoprire, a volte a circa un terzo, che l'avevo già letto; è il bello di avere la memoria di un pesce rosso, le cose ti sembrano sempre nuove.
M'ero appena liberato di tre volumi comprati doppi, che ieri mi sono accorto di averne un altro doppio in casa...
Perché non ricordo che libri prendo?
La prassi è la seguente: vado in libreria, vedo qualcosa che mi ispira e che non ricordo di aver preso e quindi inizio a tentare, invano, di ricordare e alla fine lo prendo perché temo di non trovarlo più.
Il più delle volte ho fortuna, ma capita spesso che del libro in questione sia già presente un'altra copia nella mia libreria.
In quei pochi giorni di ferie che mi restano, dovrei trovare mezza giornata da dedicare ai libri; fare passare la libreria come il riso, scovare i libri doppi e poi portarli in biblioteca o regalarli al primo interessato.
Chissà; potrei trovare persino dove si annida la singolarità quantica che si annida nella libreria e mi fagocita i libri.

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