Che fare in una giornata bigia di pioggia per non stare a pensare troppo, e quindi deprimersi, agli eventi del Sol Levante?
O rivolgersi a una forza più grande di noi, da scegliere tra Dio e Star Trek, tanto per citare "The big bang theory" oppure affidarsi anche alla fornita dvd teca alla ricerca di qualcosa che risollevi il morale.
Dopo un inizio all'insegna del minimalismo e dell'avant-garde, ho fermamente preso la via dell'India ascoltando questo e questo e, una volta entrato nella giusta disposizione di spirito ho deciso di vedere "Gunahon ka devta"; film indiano del 1967.
Come ha fatto ad arrivare nella mia dvdteca un film in hindi vagamente sottotitolato? Dovete sapere che in India il cinema è molto importante e in tutti i film ch'io conosco, prodotti nel subcontinente, si canta; tant'è che molte pellicole sono individuate tramite alcune canzoni in essi contenute. Agli attori è richiesta prestanza fisica, capacità recitative e bellezza poiché per il cantato vengono doppiati da cantanti professionisti. Tra le voci femminili, per lungo tempo, fu rilevante Lata Mangeskhar (spero di aver scritto correttamente il suo nome... non ricordo mai dove cade la "h" nella traslitterazione dal sistema devangari a quello latino).
La Sig.ra Mangeskhar ha dato voce a moltissime eroine dei film e "gunahon ka devta" non fa differenza. Non so esattamente per quale misterioso motivo, ma ho ricordi ben precisi, forse coevi al primo film di Kurosawa ("Ran") ch'io abbia mai visto, di alcune scene tratte da questo film.
Evidentemente devo aver ammorbato una mia amica con queste notizie, e altre molto probabilmente non volute, riguardo questa pellicola per cui mi ha regalato un dvd, in hindi con sottotitoli in inglese, con due grandi classici indiani e "guhanon ka devta" è uno di questi.
La prima cosa che colpisce di queste pellicole è la gestualità e le movenze assolutamente eccessive per noi, così come colpisce il fatto che gli attori inizino, nel bezzo i una scena, a cantare immersi in una scenografia che coinvolge almeno altre tre o quattro persone; a volte l'intera popolazione della cittadina nella quale la pellicola è ambientata.
Quel che poi colpisce è l'eccesso; di colori, nella scenografia... in tutto; del resto la cultura indiana non può certo andare a braccetto con il concetto di "minimalismo".
Come molti altri mi sono sempre limitato all'aspetto di superficie, che è, ai nostri occhi quello più comico, ma dopo aver visto un'ora e venti circa di pellicola, ne ho ancora un'ora e dieci di residuo da guardare, ho capito alcune cose che avrei potuto cogliere solo con un bagaglio culturale un po' più vario. Devo dire grazie alla filmografia di Alla Nazimova e a una recente incursione nel film muto degli anni'20. Gli sguardi, le movenze, le coreografie sontuose, l'eccesso è il medesimo dei film di quegli anni; negli anni '20 erano necessari perché l'assenza di voce impediva agli spettatori di immedesimarsi con quello che accadeva sulla scena e l'opulenza offriva allo spettatore l'immagine di un mondo idealizzato dove l'azione aveva luogo.
L'operazione del film indiano è una commistione di elementi derivanti dal cinema muto, insieme a una dose di realismo, sovrapposto all'uso di caratteri ben definiti come era nel teatro greco ove si usavano le maschere; mi riferisco al teatro greco perché ignoro la tradizione, che senz'altro esiste ed è viva e robusta, e la storia del teatro in India... per fortuna non sono onniscente.
Si tratta, per lo meno per quelle pellicole delle quali ricordo di aver letto, o di averne visto spezzoni in rete, della ricerca della felicità in terra, o in questa reincarnazione che mi pare più appropriato al contesto, non ostante mille avversità e del fatto che essere felici è possibile.
Potrebbe anche sembrare un concetto di facile veicolazione e che punti a tenere la popolazione soggiogata a un determinato sistema sociale;può darsi, ma d'altronde, ricordo, che chi crede che questa sia "una valle di lacrime" non è la loro cultura.
Sono curioso di vedere come andrà a finire il film, anche se ovviamente so già come finirà, ma tre ore di film filate sono decisamente troppe, per fortuna che la pellicola ha un'età e non l'hanno girata in 3D...
Ho scoperto che ne esiste, forse, anche un rifacimento moderno, o che per lo meno ha il medesimo titolo, e uno degli anni '80 che viene classificato come "action movie", e da quanto ho capito la serie televisiva iniziata l'hanno scorso, perché di questo si tratta e si intitola sempre "gunahon ka devta", potrebbe essere una commistione delle due pellicole...oppure il film del '67, al momento mi pare più probabile, nulla ha a che fare con questa serie. Ho anche cercato la serie televisiva on line in streaming e l'ho anche trovata e guardate due puntate ma, ahimé, la serie televisiva è, giustamente, recitata in hindi e non c'è manco un sottotitolo minuto in inglese.
L'hindi non lo parlo e manco lo capisco.
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