venerdì 16 luglio 2010

"Io sono l'amore"

Mi riferisco al film diretto da Luca Guadagnino prodotto, e con, Tilda Swinton.
L'ho visto ieri sera, so che questo è già il secondo post su che film ho visto, ma mi è stato detto da Melissa di guardarlo, anche se, dopo aver letto quanto da lei detto me ne era passata la voglia.
A seguire potrebbero esserci SPOILER, quindi attenzione a proseguire.

Il film ha innegabilmente alcune frecce al suo arco; la regia, il montaggio e la fotografia, sono davvero molto belli, hanno reso Milano, a mio avviso, molto più bella di quanto sia in realtà, e la villa, nella quale il film è ambientato per molto tempo della sua durata, è sicuramente magnifica; l'avevo vista, tra le altre cose, in una puntata di Bell'Italia. Gli attori sono bravi e la colonna sonora è davvero molto bella. Da un punto di vista stilistico e iconico è un film perfetto, purtroppo, e veniamo ai lati negativi, la trama, pure lineare, è trattata in modo erratico per cui molte delle scelte dei personaggi sembrano essere del tutto gratuite. Non si riesce a seguire un personaggio lungo un percorso, ad eccezione delle figlia, l'unico carattere a mio avviso riuscito, per cui non ci si riesce ad affezionarsi a qualcuno.

Non si intuisce, ad esempio, che la protagonista abbia una vita vuota se non alla fine. L'inizio del film trasuda snobbismo da ogni fotogramma in modo irritante, e avrei preferito si fosse mantenuto su questo tono da costrizioni sociali alto borghesi, poi inizia la frammentazione della trama e sono andato avanti a vederlo solo perché é effettivamente molto bello da vedere; ma è vuoto.

 Non capisco perché Emma si sia messa con l'amico del figlio dopo un piatto di tre gamberi tre.

Non ho capito attraverso quale percorso il figlio di Emma capisce che la madre ha fatto sesso col suo amico; perché l'amico, un cuoco, ha cucinato una zuppa e ha trovato, nella casa di campagna dell'amico, un ciuffo di capelli? Non ho capito la crociata idealistica del figlio, per mantenere gli ideali del nonno al quale "piaceva far credere agli operai di essere uno di loro".
Non ho neppure capito il ruolo del padre in tutta la vicenda, o dell'inutile moglie del figlio che è ignorata da tutti.

...e la cosa buffa è che neppure mi importa granché di capirlo, perché ogni singola immagine del film è tanto bella quanto vuota, mi è parso un esercizio di stile freddino e patinato, curato, visivamente sino all'eccesso, ma comunque privo di un'anima e di emozioni.

Dimenticavo alcuni dettagli piuttosto banali; le statue bagnate dalla pioggia nel cimitero il giorno del funerale...molto emo. Oppure il contrasto Milano-Sanremo, sia emotivo che visivo; va bene, in anni di cinema abbiamo capito che Milano è una grande città e che quindi può anche essere alienante, ma proviamo a fare anche qualcosa d'altro ogni tanto.

Salvo due personaggi: Ida, la cameriera-schiava della famiglia e la figlia di Emma.
Alla fine delle due ore mi sono sentito come quando uscii dalla sala dopo la visione de "la foresta dei pugnali volanti"; tanto bellino, quanto di poca sostanza.
Un po' come i piatti che presentano nel film; belli visivamente, ma inadatti a sfamarti.
Così come esistono film costruiti per vincere carrettate di Oscar, ho avuto l'impressione che questo film abbia ambizioni da palma, o da leone, o da orso...ma personalmente lo premierei con un abbonamento a una qualche rivista di moda, una di quelle piene zeppe di pubblicità, ma con due articoli due, brevissimi, tanto per fregiarsi del titolo di "rivista". 
Voto: tutto sommato inutile, ma di una inutilità visivamente molto bella.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ho letto con interesse il tuo blog. Hai ragione tu... il film è come sfogliare le pagine di Vogue! Bello da guardare ma con poco sostanza. Ho riso quando ho letto questa:

"Non capisco perché Emma si sia messa con l'amico del figlio dopo un piatto di tre gamberi tre."

Troppo forte!

C'erano tante cose nel film che a me non avevano senso e pensavo che i personaggi non avessero reagito in un modo che avevano senso.

anch'io non capivo perchè il figlio ha saputo che Emma aveva un rapporto con suo amico...l'evidenza era troppo deboli...e non capivo come suo marito ha capito che aveva un rapporto con un altro uomo dopo il funerale...un momento lui stava parlando di ricominciare un vita insieme e poi lui l'ha guardata e fatto un passo in dietro e tutto ha cambiato per il peggio...ho mancato qualcosa? Molto curiouso!

Polideuce ha detto...

Anche i dialoghi non erano chiarissimi, forse l'audio della mia versione era un po' discutibile, ma una buona parte dei dialoghi mi è sfuggita.
In quella scena che dici tu lei gli dice "io amo Antonio" e lui non fa una piega; la guarda un po' così, le dice che lei non esiste e se ne va, come se gli avessero comunicato l'aumento sulla bolletta del gas.
Non chiede nulla, non inquisisce; nulla...mah...
Mi ha anche infastidito l'assenza di sottotitoli nelle parti in russo; passi l'inglese, ma il russo non è lingua così diffusa, neppure in Italia non ostante l'immigrazione.
Magari è una cosa italiana l'attenzione al cibo, ma hai notato il "merluzzo alla livornese"? tre tristi pezzetti microscopici di merluzzo, con quattro mucchietti minimi di una non ben specificata schiuma rossa e quattro capperi...mi ha ricordato quei pezzi di design bellissimi, ma oggettivamente inutilizzabili :D