Ho iniziato ieri questo poema, scritto da Doninzone, che è un panegirico dedicato alla Grancontessa Matilde di Canossa. L'opera fa anche un excursus, invero non breve, sulla stirpe degli Attoni e la cosa che al momento più mi incuriosisce è che voce narrante non è l'autore, ma la rocca di Canossa.
Ovviamente ne sto leggendo una traduzione, in quanto il poema originario è in latino medioevale; ho anche letto che sino a qualche tempo fa Doninzone veniva liquidato abbastanza rapidamente, in quanto il suo poema è scritto unicamente per esaltare gli Attoni e Matilde in particolare, per cui nulla vi è scritto che potesse a lei dispiacere, ma pare che di recente sia stato rivalutato.
Per ora è una buona lettura.
Ovviamente la sto inframezzando con la letteratura bizantina e sto pensando se leggere, una volta ultimato il poema, le Argonautiche o la storia dei Longobardi scritta da Paolo Diacono.
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