giovedì 27 aprile 2017

Non è facile lavorare con me

Davvero; non è per niente facile.
In primo luogo ho troppe cose da tenere a dietro, poco tempo per farlo e quindi la pazienza che dovrei dedicare ai giovani padawan è decisamente ridotta.
Aggiungiamoci che stare a dietro, in modo continuativo, a chi raramente intende pienamente quel che dico, mi pone in una condizione di spirito mal disposta verso l'umanità in generale.
Col tempo, inoltre, ho iniziato a trattare tutti come dei deficienti; il mio primo impulso, di fronte a un qualche tipo di esitazione, sia o meno motivata, è quello di fare da me... dopo aver sommerso il malcapitato con abbondante sarcasmo.
Ovviamente faccio dei distinguo in base alla complessità della situazione, ma se piegare delle tavole risulta essere un problema, allora è una fortuna ch'io sia dotato di buone maniere; se non parlo, però, non è un buon segno...
Generalmente la mia settimana è siffatta:

Lunedì:
affronto la settimana con un minimo di entusiasmo e urbanità; entro il minimo sindacale, sono, generalmente, ben disposto verso il prossimo.
La condiscendenza la fa da padrona, ma è il giorno ideale per chiedermi qualcosa in ragionevole sicurezza.

Martedì:
il buon umore è cosa passata, l'entusiasmo non è messo benissimo e la fiducia nelle capacità di comprensione del prossimo è già ai minimi settimanali; un niente inizia ad infastidirmi.
Inizio a caricare il sarcasmo, ma sono ancora avvicinabile.

Mercoledi:
pure l'entusiasmo, quel poco rimasto, del martedì è svanito; sono generalmente stanco, depresso, demotivato. Rispondo svogliatamente alle solite domane e questioni con una malcelata apatia.
Sono egualmente irritabile e irritante.

Giovedì:
mordo.
Davvero; mordo.
Qualunque cosa, pure in modo gratuito, innesca una mia risposta sarcastica, rabbiosa o, solo per i più fortunati, entrambi.
Il sarcasmo scorre a fiumi e non ho più un briciolo di pazienza.
Solo i più "scantati" non subiscono le mie rispotacce.
"Irritante" non è più sufficiente per definirmi; di solito, però, le mie risposte taglienti inducono il prossimo a, saggiamente, arretrare.
E' un pessimo giorno e potrei prendermela con chiunque per un niente.
Meglio starmi lontano e avvicinarmi con cautela.

Venerdì:
la prospettiva del fine settimana mi rende più abbordabile, ma sono ancora volatile e quindi vado maneggiato con cura.

Durante la settimana resto, comunque, abbastanza imprevedibile; magari tratto bene il prossimo un momento per poi trattare a badilate, due minuti dopo, la medesima persona.
Non è facile lavorare con me.

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