Ieri mi sono dovuto recare a prelevare alcuni documenti per lo studio e, dalla via che c'ero, ne ho approfittato per fare due passi.
Arrivo con la corriera alle 8:10 circa e inizio a lavorare alle 9 per cui, se devo andare in centro a fare delle commissioni, ho tutto il tempo di camminare un po' per Parma.
Non so se ne ho parlato, ma in studio abbiamo una macchinetta per il caffè, di quelle per le quali devi pagare una certa somma e quella si mette in moto, macina il caffè e poi te lo serve, compiaciuta di sé, in un bicchiere di carta ad una temperatura accettabile.
Io prendo il caffè amaro, o meglio senza zucchero, ma, indipendentemente dalla regolazione imposta alla zucchero, la nostra macchinetta mette nel bicchiere, sempre, anche la paletta dello zucchero; del resto per fare del caffè non ci vuole un software elaboratissimo.
Ieri, visto che avevo tempo, mi sono recato nel mio solito posto, qui in Parma, a prendere un caffè e questo mi ha portato a una conclusione: il caffè della macchinetta fa ca***re a spruzzo... scusate la scelta di termini sì preziosi, desueti e sofisticati, ma era indispensabile scegliere a modo la metafora per rendere in modo corretto l'idea.
Dopo un ottimo caffè mi sono recato in visita, invero breve, entro il Duomo di Parma ché apre bon'ora la mattina.
E' sempre un piacere entrarvi, visitare le varie cappelle laterali, l'effige di Santa Teopista e e guardare gli stili pittorici, vari e diversi, che si susseguono nella cattedrale.
Mentre ero in contemplazione sento una musica debole e fioca che mi accompagna nella visita; una bellissima musica!
"ah! che bello", ho pensato "che mettano qualcosa di così emotivamente adatto in sottofondo. Peccato per il flebile volume".
Il brano mi pareva molto, a tratti pure troppo, familiare; poi la musica si interrompe e parte questa; lì ho capito che quanto sentito prima era parte della colonna sonora di "A touch of spice", composta da Evanthia Reboutsika, ovvero "An umbrella over Bosphorus".
Era il mio iPod che, per ragioni a me ignote, si è acceso ed ha iniziato a suonare; per fortuna non c'era nessuno in cattedrale e quindi è stato un imbarazzo solitario; certo, sarebbe stato peggio se nella cattedrale piena di turisti mi fosse partita "Feuer frei" a volume distintamente udibile.
E' stata una bella visita.
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