Cortemaggiore è adagiato in quella striscia di terra che conduce, da Fiorenzuola, a Cremona. Vicino al Po' è, come tutti i paesi della Bassa, soggetto a nebbie e oggi non faceva eccezione; una certa foschia, accompagnata da qualche nuvola, ha pregiudicato la visibilità, ma dato che non ha piovuto è andata bene.
Voluta dai Pallavicino , in un'epoca nella quale ogni signorotto degno di questo nome ne aveva o ne stava progettando una, come città ideale ha tutto quello che occorre alla bisogna; una piazza dalla quale, seguendo latini schemi urbanistici, si dirama una maglia ortogonale di strade che vengono racchiuse da mura e difese da una rocca.
Coi moti del '48 le mura verranno abbattute e la rocca mutilata, così che il Palazzo dei Pallavicino è ora una casa privata a forma di ferro di cavallo, col cortile interno tronco e privo di mastio e torri difensive.
In compenso le chiese ci sono tutte, alcune in stato di salute migliore di altre, e sono una più bella dell'altra. Si parte dall'imponente Collegiata della piazza, spazi ampi all'interno con una decorazione sobria e leggera e una pala lignea bellissima, a vari oratori secenteschi dei quali il più sontuoso è sicuramente quello di S.Giuseppe; un trionfo di stucchi e putti che saturano quasi ogni angolo.
Verso l'uscita del paese si adagia, con le sue pertinenze, la chiesa dei frati francescani, che sono stati molto gentili a lasciarmi fotografare gli interni della loro bella chiesa; è possibile leggerne il chiostro e all'interno vi sono dipinte le are dei Pallavicino che vennero traslati, in un secondo momento, nella collegiata.
La visita del paese porta via circa due ore, ma sono due ore spese molto bene!
Sulla via del ritorno mi sono fermato anche a Busseto dove ho fatto due foto dentro a una chiesa e ho fotografato il monumento di Beppe Verdi che fa bella mostra di sé davanti al castello del paese.
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