lunedì 29 novembre 2010
Inverno
Mi è sempre piaciuta la neve, anche ora che non sono più in età scolare e che l'auto mi serve, anche se non giornalmente in quanto vado a piedi al lavoro, continua a piacermi; inoltre sono posseduto dalla spirito natalizio perciò ieri, mentre novello dipendente di Babbo Natale impacchettavo i doni, ho messo una serie di brani natalizi a farmi compagnia... in verità ho iniziato i lavori ascoltando gli Einsturzende Neubaten, ma il clima natalizio, complice anche la nevicata, mi ha fatto cambiare presto colonna sonora.
Il fatto che quest'anno sarà un Parco Natale, dato che la mia disponibilità economica credo ammonti a un paio di tarme rinsecchite, non vuol dire che debba essere anche un Natale triste; quest'anno sarà anche più bello del solito.
domenica 28 novembre 2010
sabato 27 novembre 2010
Benvenuta Matilde!
"Matilde" - Ductia
... lo so esce dalla pagina, ma poco importa :)
giovedì 25 novembre 2010
Zero
Stamane ho visto la prima brina di questo inverno ammantare i campi, i tetti delle case e le auto lasciate in sosta. E' stata una brina timida quella di stamane, appena accennata, seppur sufficiente per imbiancare un poco il panorama. Secondo le previsioni nei prossimi giorni dovrebbe nevicare anche al mio paesello; aspettiamo ben dieci centimetri di neve... una spolverata insomma, tanto per dare un assaggio di inverno. Per prepararmi al freddo ho cambiato sciarpa, mettendo a riposo quella di cotone, che pur essendo una tenda anche a usarla doppia non tiene caldo quando inizia il freddo serio, con una bella sciarpa, con un gagliardetto nero pennuto, di lana.
Spero vivamente che quest'anno il Comune decida di destinare dei soldi, invece che per comprare Miss Italia, all'acquisto di sale e per far muovere i mezzi spartineve; altrimenti ci informi prima così oltre che di renne ci dotiamo anche di pattini
mercoledì 24 novembre 2010
13 Novembre
Tutto questo parlare di "thanksgiving" mi ha fatto venire in mente che il 13 del mese prossimo è S. Lucia ("...la notte più lunga che ci sia" ). La Santa in questione è la martire siracusana il cui corpo si trova a Venezia; la salma è giunta alla Serenissima attraverso Bisanzio e la quarta crociata, poiché i bizantini la traslarono da Siracusa al Corno D'Oro. La storia, del suo martirio, si è svolta più o meno così: Lucia era promessa in sposa a un pagano, siamo tra III° e IV° secolo, ma avendo la madre, Eustichia, malata decide di andare insieme alla genitrice al sepolcro di S.Agata. La Santa catanese appare a Lucia e le predice il patronato sulla città di Siracusa e le dice di non chiederle ciò che lei può fare da sola per sua madre. Eustichia guarisce, Lucia diventa cristiana, il suo promesso sposo la prende così bene che la denuncia come cristiana alle autorità che, dopo un processo, la decollano. L'episodio dello strappo degli occhi, pare sia una leggenda e il connubio con la vista sia da attribuire alla parentela del nome Lucia con lux. Nelle rappresentazione la Santa è raffigurata con la palma del martirio, il piatto con gli occhi e a volte con un pugnale in gola poiché secondo una tradizione sarebbe stata sgozzata e non decollata. Fatto sta che dalle mie parti la Santa, la notte del 12, porta doni ai bambini buoni che le scrivono una lettera, declamando la loro bontà, e chiedendo dei regali come ricompensa (ah! il caro "do ut des"); per provare questo devono andare a letto senza fare storie e dormire, perché se la Santa li trova svegli li acceca con la cenere. Ovviamente la Santa non si fa turlupinare (francesisimo) da quattro "saltafossi", perciò a volte lascia cose diverse da quelle che i bambini chiedono nella lettera perché sa se si sono o meno comportati bene come asseriscono, o millantano, nella lettera; in fondo si sa che le bugie hanno le gambe corte e il diavolo non fa i coperchi. Santa Lucia è un po' come Babbo Natale, ma arriva prima e c'era da prima che importassimo l'uomo in rosso (la tradizione di Lucia portatrice di doni sembra essere degli anni '30 del secolo XX°).
Negli anni ho sempre regalato qualcosa, di nascosto quando era piccolo e credeva alla Santa, scopertamente quando ha smesso di credere a Lucia, a mio nipote; adesso però è un po' grande per ricadere sotto il patronato della festa di S.Lucia che dalle mie parti si occupa di bimbi piccini... dovrò decidere se continuare o meno.
Cinema
Come annunciato ieri sera sono andato al cinema. Ultimamente, complice vari fattori, ho riscoperto il cinema del mio paese e l'andarvi ha alcuni innegabili vantaggi: non devo partire almeno un'ora e venti prima dell'inizio della proiezione, perché andando a piedi basta ch'io esca di casa mezz'ora prima; non devo prendere su l'auto e quindi risparmio di carburante e non devo impazzire a trovare parcheggio; anche se il film in questione è lungo non torno mai a casa troppo tardi perché in quindici minuti a piedi sono alla magione ed inoltre al martedì costa 4,50€.
Non c'è la visione 3D nel cinema paesano, ma poco importa; i film in 3D hanno, per ora alcuni drammatici svantaggi come la carenza di trama, oppure la visione in 3D è assolutamente inutile e vederlo in questo modo o in modo tradizionale non altera la visione della pellicola. D'ora in poi andrò sempre al cinema del paese.
Sono andato a vedere l'ultimo capitolo cinematografico della saga di "Harry Potter" e devo dire che mi è proprio piaciuto; mi sono piaciute la fotografia, le scelte registiche, i meravigliosi panorami... a mio avviso è proprio un bel film, privo di ritmi eccessivamente concitati, ma coi tempi d'azione che ricordo presenti nel libro. E' stata una buona visione e mi ha fatto venire voglia di rileggerne i libri; prima finisco tutti quelli che al momento costituiscono la mia "pila in lettura" e poi ripartirò con le riletture invernali.
D'inverno si rilegge Il Nome della Rosa, Il Signore degli Anelli e, da qualche tempo, anche Harry Potter; mi piace rileggere i libri perché alla seconda, terza o decima e più volta si apprezzano particolari, o scelte narrative, che le altre volte non si erano colte.
martedì 23 novembre 2010
Suggestioni
Stanotte ho dormito benissimo, ma così bene che ho persino fatto un sogno rilassante :asd:
Al momento sto leggendo il libro di Diane Hales e il primo della serie di Don Camillo; lo metto a mo' di premessa, perché altrimenti mancano le fonti dalle quali ha attinto il mio sogno. Nel primo libro si fa un accenno all'Urdu, poiché viene chiesto all'autrice se fosse stato meglio imparare al posto dell'italiano una lingua più inutile (o meglio meno diffusa) e a lei viene in mente l'urdu. Essendo che le storie del Mondo Piccolo sono appunto storie brevi, ma ambientate nella Bassa è chiaro un immediato collegamento al Po',
Dopo un preambolo durante il quale, nel mio sogno, ho discusso con me stesso se fosse o meno opportuno andare in vacanza in Norvegia questo inverno, minimamente preoccupato della verde floridezza, :asd:, delle mie finanze, la scena si è spostata su un fiume molto largo e mosso sul quale navigava una zattera. Su questa imbarcazione di fortuna stava una signora, l'addetto al governo del natante e un altro signore con tamburi vari; la donzella era provvista di armonium indiano. Il sogno è divenuto un video musicale nel quale la donzella cantava, in italiano e in puro stile dhrupad, la bellezza del fiume; è stato un sogno interessante, ma soprattutto ho dormito benissimo.
Stasera vado al cinema a vedere l'ultimo Harry Potter; la sfida e non addormentarmi sulle poltrone del cinema :asd:
lunedì 22 novembre 2010
"Don Camillo e Peppone"
Alzi la mano chi non li ha mai visti almeno dieci volte! Ieri sera, in occasione dell'ennesimo passaggio televisivo, ne ho visto un dvd (senza pubblicità sono decisamente più belli). I film li ho visti talmente tante volte che li potrei recitare a soggetto tutti, facendo tutte le parti, eppure, come accade per "Murder she wrote", perché la Fletcher a me sta simpatica, ogni volta li guardo volentieri. I libri confesso di conoscerli meno, li ho letti una volta molti anni fa, ma ho deciso, grazie al Kindle, di porvi rimedio; ciò che mi ha fermato sinora è l'edizione in mio possesso, li raggruppa tutti insieme e ha un peso specifico notevole, edizione economicissima per altro; li ho presi recentemente per il Kindle e quindi intendo rileggerli... un libro in più in lettura non è un grave danno.
Non so esattamente perché continui con questa iterazione, forse perché il mondo descritto da Guareschi è quello nel quale sono cresciuti i miei genitori, mia madre è compaesana dell'autore del Mondo Piccolo e mio padre viene da un paese della bassa piacentina; stesse nebbie in inverno e medesimo caldo afoso in estate. Oppure sono semplicemente legati a dei bei ricordi. La visione di questi film diventa anche occasione per rinverdire , o venire a conoscenza, alcuni dettagli di vita familiare; la vicenda di mia nonna materna e le sue gravidanze, la vicenda di mio nonno paterno e di sua moglie, l'alluvione del '51 che sommerse la casa di mia madre, la vita in campagna etc... fatto sta che ogni tanto li riguardo con piacere.
domenica 21 novembre 2010
Niente
venerdì 19 novembre 2010
MIss Italia e Pensioni
Stavo giusto riflettendo ieri riguardo a quante cose potrò fare con la lettera di risate che mi arriverà dall'INPS al posto della mia magra pensione. Data la mia precarietà sapevo già che avrei avuto, pur pagando i contributi, una pensione da fame, ma con gli ultimi sviluppi ora sono sicuro che la pensione non la vedrò neppure da lontano; mi fa molto piacere sapere che, au contraire, chi scalda la seggiola nei vari palazzi di governo, non dovrà mai rischiare di prendere freddo alle nobili terga, poiché bastano solo cinque anni di legislatura per prendere generosi emolumenti dall'ente pensionistico e con questi fondi potranno continuare a pagarsi in alleggrezza i vizi di sempre. Dato che andrò in pensione in occasione del funerale, sto mettendo via i soldi per la bara così non dovrò pesare sulle spalle dei miei sfortunati eredi. Magari, quando sarò troppo vecchio per lavorare, vestirò il tribon... chi lo sa, nel frattempo ci si arrangia.
Ieri è comparso un articolo sul giornale locale secondo il quale la Confesercenti qualifica Miss Italia come "irrinunciabile", mentre, pare, l'Ascom sostiene che i soldi di Miss Italia sia più utile investirli altrove. Vorrei elencare i pregi di Miss Italia: il programma non lo guarda più nessuno, il Comune deve pagare la società che organizza il concorso, deve pagare gli alloggi a questa società e tutto quel che vi è intorno, dobbiamo pagare l'emittente che effettua le riprese (ovviamente bisogna pagare l'alloggio anche a questi), questi signori lasciano conti nei negozi e negli esercizi commerciali che difficilmente, a distanza di anni, verranno pagati. Per i giorni di Miss Italia si possono trovare auto parcheggiate anche sui marciapiedi, ovviamente non viene distribuita neppure una multa perché non ci sono i vigili, senza contare uno stuolo di "smutandate", con parentame al seguito, in libertà per il paese. Credo che il mio comune sia l'unico nel quale non vengano distribuite multe; nel tragitto a piedi, che mi impiega 15minuti, che compio per andare al lavoro riesco, di norma, a vedere: strade prese contromano, auto parcheggiate che prendono più di un posto e possibilmente in mezzo alla strada, semafori bruciati (ovvero auto che passano col rosso), limiti di velocità infranti... e neppure un vigile in vista, è un miracolo che non vi sia un incidente col morto più volte al giorno. E' palese, quindi, che Miss Italia sia assolutamente irrinunciabile... è proprio l'aggettivo che collego subito a "miss Italia"; irrinunciabile.
A seguito inserisco una serie di espressioni che rendano la situazione economica del mio paesello: "essere in bancarotta", "essere ridotti sul lastrico", "essere al verde", "non avere un tolino da far ballare una scimmia", "non avere neppure gli occhi per piangere", "avere le pezze al culo", "essere senza il becco di un quattrino" etcc...
Dopo aver sfogato un po' di livore mattutino posso produrre.
p.s.: questo post è stato addizionato con livore e sarcasmo q.b., mi riservo di aumentarne le dosi alla bisogna
mercoledì 17 novembre 2010
Doccia e altro
Ieri sera mio nipote era a casa da me; ha fatto la doccia, rimanendoci per circa un'ora, e quando ho messo io piede in bagno mi è parso di entrare in una foresta pluviale interessata da un fenomeno intenso di esondazione.
L'umidità altissima era accompagnata da tracce, più che abbondanti, di bagnato ovunque; mi ci sono voluti venti minuti per ripristinare lo stato dei luoghi e ho dovuto stendere un po' di cose sui termosifoni; forse oggi quando rientro saranno asciutte.
Sto cercando di ricordarmi se anche io, quando avevo la sua età, riducevo il bagno allo stesso modo.
Passiamo ad altro :asd:
Abbiamo ricevuto una telefonata da parte di un cliente che ci ha informato di aver ricevuto una lettera dal Comune, ma non sapeva cosa c'era scritto su questa lettera perché non l'ha letta... e noi cosa ci possiamo fare? Dovremmo forse conoscere per scienza infusa il contenuto delle lettere, pur non avendole mai viste, dei nostri clienti?... mah...
martedì 16 novembre 2010
Addams
Ieri sera ho avuto mio nipote con me e in attesa che arrivasse sua madre a prenderlo, ho cercato di fargli guardare qualcosa in inglese senza sottotitoli; così fa esercizio.
Non so come mai ma pare che non apprezzi "Murder she wrote", forse perché ormai l'hanno replicato talmente tante di quelle volte che gli è venuto a noia, così ho tentato con qualcosa d'altro e la scelta è caduta su "The Addams family"; l'originale serie del '64 ovviamente e così ho scoperto che mio nipote non li ha mai visti.
Credevo avesse visto i film, o qualche episodio qui e là, ma a parte la versione degli anni '90, quasi non sa chi siano gli Addams; è tempo di porre rimedio a tutto questo!
Ieri sera mio nipote ha anche mangiato, per la prima volta, della pasta di mandorle :)
...per la cronaca ieri ho dimenticato di allarmare la sveglia col risultato che mi sono alzato tardi...
lunedì 15 novembre 2010
Parenti
Ieri alla festa del ringraziamento ho incontrato una mia zia che non vedevo da almeno dieci o più anni. Ci ho impiegato un po' a capire che poteva trattarsi di un mio parente e ho anche frainteso la natura della parentela; confesso che all'inizio pensavo potesse trattarsi di una delle migliaia di cugini di mio padre, poi un accenno a un cugino mi ha permesso di inquadrarla meglio...
Questa mia zia è protagonista di una travagliata vicenda familiare, ancora in corso, che ha coinvolto un po' tutti, anche mia sorella, e sinora solo io, e pochi altri parenti che hanno opposto l'ostracismo alla zia in questione, ne sono rimasti fuori. Di certo non posso considerarla una parente alla quale sono affezionato, ma non voglio neppure metterla al bando perché non voglio entrare in queste beghe familiari e di sicuro non voglio essere coinvolto nelle personali vicende di mia zia; per quei sporadici rapporti che abbiamo nulla mi vieta di essere urbano e cortese le poche volte che la vedo
domenica 14 novembre 2010
Sant'Antonio e festa del ringraziamento
"gita fuori porta" nel senso che ho messo i piedi fuori dall'uscio domestico :asd:
sabato 13 novembre 2010
Collo e numeri
venerdì 12 novembre 2010
Sogni vari
Dopo aver sognato un film senza averlo mai visto, immagino di averne visto o letto da qualche parte ed essermene subito dimenticato dato che non apprezzo particolarmente Cage, per altro con un protagonista di mio gradimento, una mia amica, e con una trama arricchita da vari esperimenti medici piuttosto inquietanti (parevano spezzoni di documentari sui lager nazisti) e una trama da mistery, stanotte ho fatto un altro sogno con una trama. Il tutto ha inizio con una serie di furti, continuativi, di cose piuttosto banali, per poi prendere la piega da indagine su un delitto e alla fine vi si innestano anche degli alieni precipitati sulla Terra; il sogno non era male.
Quel che mi chiedo è se il reparto neurale addetto ai sogni abbia di recente fatto un qualche corso di regia, per cui sta rantumando nei ricordi alla ricerca di materiale adatto, oppure se hanno scritturato qualche neurone foresto per occuparsi della sceneggiatura dei sogni; potrebbe essere un messaggio, neppure troppo allusivo, per dirmi "vola al cinema"? (peccato per la fastidiosa pubblicità all'inizio... ) Oppure il bisogno di fantascienza sta divenendo fisiologico e quindi, se continuo ad ignorarlo, posso sperare che mi vengano spontaneamente le orecchie a punta? Spero solo che i miei neuroni abbiano preso qualcuno di bravo; se questa notte dovessi sognare di chupacabra e di piramidi, saprò che hanno preso gli sceneggiatori di Bob Jackob e qualche sinapsi dovrà saltare :asd:
..inspiegabilmente questo è il brano col quale i neuroni mi hanno svegliato stamane...
giovedì 11 novembre 2010
Amorfo
Incolore ed essenzialmente deprivato di ogni voglia di fare o anche di pensare; il problema è che i neuroni funzionano e stanno macinando qualcosa a mia insaputa e quando avranno finito avrò da vedermela con chissà quale nuova scemenza. Questa condizione tende anche a farmi divenire progressivamente insofferente verso il mondo; inizio con moderazione a tollerarmi poco e poi arrivo a provare fastidio anche per il più piccolo rumore...
Una magnifica disposizione di spirito insomma. Immagino che tutto ciò sia legato anche al fatto di aver dormito male, poiché ho fatto un sogno inquietante che non ho ritenuto opportuno modificare in itinere. La trama del sogno non era male tutto sommato, ma il risultato è che stamane sono un irritabile ameba.
Torno nel mio grigiume, magari trovo anche una tenda imbarazzante alla quale aggrapparmi; con lo slancio che mi ritrovo mi sa persino briga aggrapparmi a una tenda e inventarmi motivi di lagnanza
mercoledì 10 novembre 2010
San Martino
Viola
In italiano non usiamo, nello scritto, mettere gli accenti sulle lettere; è pratica comune farlo quando un accento cambia il significato della parola, cosicché un "pero" non diventi un "però", un verbo non si trasformi in una congiunzione e le parole, che necessitano di accento, non suonino ridicole.
A volte un accento, seminato secondo le regole del parlato dove si è cresciuti, ci aiuta a capire da che regione d'Italia viene il nostro interlocutore; se "vetro" diventa "vétro" e "pesca" viene pronunciata "pésca", non muore nessuno, il significato della parola è salvo e nessuna lucciola è stata mutata in lanterna.
Alcune parole mantengono la stessa grafia ma hanno più di un significato, come la "pesca" di prima, e a volte, come la viola del titolo, hanno le stesse lettere, più significati e almeno uno è determinato dalla posizione di un accento; un po' come il però che privo di accento cambia in pero e butta nel ridicolo la frase nella quale questo accade.
Queste parole, chiamate omografe, vengono sempre scritte senza accento perché il contesto ci fa capire il significato di riferimento, ma nel parlato gli accenti ci sono tutti; altrimenti "leggère piume" può diventare "piumomanzia".
"Viola" ha numerosi significati: è il colore, il fiore e lo strumento ad arco; mentre "vìola" è un verbo (voce del verbo "violare") e se quando parlo dico che "questa pratica viola la legge europea" tutto il melodramma della dichiarazione va a pumitrozzole (prendo in prestito un termine da Giuda).
Cari residenti di Montecitorio, Palazzo Madama e affini, prima di farci immaginare schiere di cacciatori che tinteggiano di viola le proprietà altrui pensate all'accento, poverino, e magari fatevi anche, visto che vi paghiamo profumatamente, un corso di dizione... e dalla via che siete sulle spese, ché tanto è pecunia nostra, anche un ripasso di storia sarebbe gradito.
lunedì 8 novembre 2010
Capelli
E' autunno; cadono le foglie e anche i capelli mi salutano con la manina. Ogni volta che mi siedo alla scrivania trovo almeno una decina di capelli sparsi sulla tastiera, dal ventilatore etc... non rischio certo di divenire calvo, alla mia venerabile età sarebbe già accaduto da tempo e in più abbondo di capelli sulla capoccia, ma anche qualora dovessero comparire piazze o larghi, non mi dannerò per trovare loro un nome; caverò via tutto e buona notte al secchio.
Quand'ero un putto avevo i capelli lunghi, biondi e coi boccoli; parevo caduto, dimentico di alucce, da un quadro barocco.
Avendo però trascorso buona parte dell'età prescolare con una lunga chioma, solo a forza mi si è costretto, una volta che il biondo si è scurito in castano, a portare i capelli corti; per un po' ho anche avuto una vulcaniana scodella d'ordinanza. Con l'adolescenza sono tornato a portare moderatamente lunga la chioma, con varie proteste più o meno animate da parte del mio Augusto Genitore, e da allora ho continuato a tenerli lunghi.
Il problema è che con l'età ho perso i boccoli, grazie a Dio, ma i capelli ne conservano il ricordo; nel mentre raggiungono le spalle iniziano a piegarsi e a curvarsi ognuno per i cavoli propri, tendendo a prendere pieghe e curve asimmettriche. Vado anche molto raramente, circa due volte l'anno, a farmi "tosare"; non posso dire "tagliare i capelli", perché il quantitativo che lascio per terra dopo la tosatura sarebbe sufficiente per imbottirci almeno un piccolo cuscino. La spazzola non è sufficiente a domarli, anche se mi permette di perdere il gorgonico aspetto da dopo lavaggio, devo tenerli legati per un po' quando sono ancora umidi per riuscire a convincerli a stare un poco a posto.
Attualmente sono a misura, ovvero inizio a non poterne più di averli lunghi e sento il richiamo del barbiere.
La prima volta che mio nipote, era molto piccola allora, mi ha visto dopo la tosata semestrale, in quell'occasione me li feci tagliare molto corti, stentò a riconoscermi per almeno cinque minuti; rimase basito...
domenica 7 novembre 2010
Cortemaggiore
Cortemaggiore è adagiato in quella striscia di terra che conduce, da Fiorenzuola, a Cremona. Vicino al Po' è, come tutti i paesi della Bassa, soggetto a nebbie e oggi non faceva eccezione; una certa foschia, accompagnata da qualche nuvola, ha pregiudicato la visibilità, ma dato che non ha piovuto è andata bene.
venerdì 5 novembre 2010
ore 19:00
Smetto di lavorare alle 19:00, anche se la voglia di produrre tende a tagliare la corda molto presto, e ho notato che dopo questo orario i neuroni vanno in pausa caffé; presumo si ritrovino da qualche parte per lamentarsi della giornata e fare progetti per il futuro. Ah! la folle vita sociale del neurone medio.
Mi sono reso conto di questo poiché dopo le 19:00 ho una ridotta capacità di comprensione; divento, insomma, più stupido del normale :asd:
Deve rimanere un minimo di attività neurale sindacale, l'avranno per contratto, ma tutti gli altri sono altrimenti impegnati e così annaspo alla ricerca di alcune parole (ieri sera non mi veniva in mente "immediately", solo "tout de suite" rispondeva all'appello e non mi è stata molto utile durante l'anglico corso), la formulazione di semplici concetti, diverso dal contare il resto e dal decidere se prendere o meno qualcosa per cena, diventa un affare complicato.
In genere i neuroni tornano produttivi come varco la soglia di casa, ma sino a quel momento latitano...
mercoledì 3 novembre 2010
Chi ha rubato la marmellata?
Il quesito, banale per Jhonny il Bassotto, non è più così di semplice risposta. Innanzi tutto bisogna sapere a quando risale il furto del barattolo, perché si sa che i tempi di prescrizione hanno la tendenza a decadere più in fretta, molto molto più in fretta, del plutonio; a seconda della bisogna, infatti, si dimezzano rapidamente. Non è detto, quindi, che il furto di un barattolo di marmellata possa essere ancora perseguibile. Bisogna inoltre considerare il lassismo, generalizzo un po' in modo gratuito, dei genitori per cui è avvenuta una depenalizzazione di questo reato; se una volta, quando ero piccino io per intenderci, la pena comminata erano almeno un paio di ceffoni ben assestati e una chilometrica, apocalittica, predica, oggi il furto della marmellata viene punito con un buffetto e una blanda reprimenda. Bisogna anche considerare che alcune persone possono rubare impunemente la marmellata o perché godono dell'impunità o perché, grazie ad alcune doti retoriche, possono persino riuscire a convincere chi li ascolta a non averlo neppure toccato il barattolo pur avendo le mani grondanti di marmellata.
Non si può far altro che rispondere dubitativamente con "chi sarà?" poiché a volte, pur mancando il barattolo, nessuno è colpevole.