Mi sono sempre piaciute le case e gli oggetti minimalisti, essenziali, privi di fronzoli ma, di converso, dato il posto dove vivo, subisco anche il fascino del liberty e del barocco.
Tendenzialmente, avendo adeguate capacità economiche, prenderei una casa minimalista, con ampi spazi e scarnamente arredata e, nel giro di qualche mese, ne rovinerei l'estetica e la fatica dell'architetto, riempendola di libri diversi tra loro con risultati barocchi.
Son preso a metà tra il troppo e niente; del resto all'entropia non si sfugge.
Non è ch'io voglia una cosa e il suo contrario; mi piacciano entrambi e poi, sin quando non ci devo vivere, va tutto bene.
Il barocco va bene quando si hanno delle persone che spolverano, lavano, puliscono e tengono in ordine al tuo posto; troppi fronzoli a cui tenere a dietro.
Una casa minimale, di converso, richiede una grande propensione all'ordine; ogni cosa deve essere riposta al suo posto, onde evitare l'effetto campo nomadi, e questo vuol dire o avere molto tempo, o avere qualcuno che fa i lavori per te, o avere un fissazione, quasi patologica, per l'ordine.
Ho altre patologie, quella dell'ordine manca... o meglio "in nuce" è presente, ma è decisamente contenuta.
Ho scritto qualcosa di non esistenzialista; ch'io stia poco bene?
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