Di solito non mi metto a parlare di politica, sono pochi i post politici che figurano su questo blog; un po' perché la politica, così come viene gestita nel mio paese, mi fa discretamente schifo, tanto per usare parole leggibili un po' da chiunque e un po' perché è un terreno minato.
Questa storia del presidenzialismo, o semipresidenzialismo alla francese, o una qualunque altra forma che conceda più poteri al presidente del consiglio dei ministri, o il presidente della repubblica, merita una riflessione; soprattutto alla luce di ciò che è avvenuto in un passato recentissimo in Italia.
Vi ricordate cosa è accaduto nell'ottobre del 1922?
Dal '22 ci separano pochissmi anni, troppo pochi per i cambiamenti culturali necessari per sviluppare gli strumenti atti a impedire la nascita di una dittatura; ricordo, per amor di cronaca, che il signore con la mascella importante, non è venuto su, politicamente, negli ambienti più reazionari dell'Italia di allora.
Abbiamo la tendenza a ricercare "uomini della provvidenza" che se ne restino soli al comando a farsi, più o meno scopertamente, i propri e una forma di presidenzialismo aggraverebbe questa nostra tendenza all'autoritarismo.
Onestamente preferisco un parlamento forte alla voce di uno che copre le altre.
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