sabato 21 aprile 2012
Sogni e facezie
Non mi metterò a cantare "i sogni son desideri" perché non mi sento dentro a un film Disney e, grazie al cielo, manco sono dentro quella noia mortale di film che fu "Alexander"; ore e ore di noia triploconcentrata con commento sonoro soporifero.
Questa notte, però, ho fatto un sogno interessante e dato che non scrivo da un po' delle mie oniriche avventure, ho deciso di scrivere di questo sogno bellissimo.
Stavo tornando a casa da Parma quando, all'altezza di Fidenza, un gruppo di terroristi decide di dirottare la nostra corriera verso una meta ignota, ma trattandosi della corriera del ritorno verso casa, noi passeggeri ci ribelliamo, prendiamo il controllo della corriera e riusciamo a tornare, con tutte le fermate del caso, a casa.
Vabbè... mi rendo conto che come sogno sia un po' così, ma guardate che su una trama così risibile ci hanno fatto anche alcuni film. Il fatto che sogni di andare in corriera vuol dire che ormai lo spostamento col mezzo pubblici si è piazzato in modo permanente nei neuroni; mentre mi sfugge il perché un gruppo di terroristi voglia dirottare una corriera, ma se manco ad Hollywood si sono posti questo problema, non vedo perché debba pormelo io, dato che i sogni manco hanno la pretesa di essere verosimili.
Nel frattempo ho ultimato di recente l'ultimo libro delle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di Martin; letto in inglese con il titolo di "a dance with dragons" che in Italia sarà pubblicato in comode rate annuali o semestrali, vallo a sapere. Non farò spoiler, dico solo che, come costante di tutta la saga, i personaggi hanno la data di scadenza tatuata da qualche parte; alcuni hanno una scadenza brevissima, altri sono a più lunga conservazione, ma in genere se tendono a cadere come mosche. Questo libro non fa eccezione... e io ci sono anche rimasto male; dovevo aspettarmelo, perché le azioni compiuti portavano in quella direzione, ma questo non toglie nulla al fatto che ci sono rimasto male.
Non è neppure detto che poi sia come l'ho immaginata io, perché in questi i libri i personaggi si dividono in: morti, vivi, diversamente esistenti, per cui alcuni ritornano e altri no...
La saga, comunque, merita moltissimo.
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