Ed eccoci al giorno di pioggia nel quale attingo a questa idea e la copio brutalmente per un post.
Certo potrei narrarvi del sogno di stanotte nel quale un me stesso alto otto metri, o su di lì, camminava per la città sulle note de la marcia imperiale di Star Wars, ma visto che i miei sogni abbondano in questo accumulo di bit, non mi pare il caso di dilungarmi nella narrazione.
Le mie doti di scrittore sono tutto sommato risibili; la mia unica prova decente è un racconto breve, scritto in forma di diario, con protagonista la Cesira e le clienti ritardatarie del suo salone di bellezza. Forse un giorno lo metterò anche qua.
Scrivo solo qui sul blog e di certo queste righe non possono considerarsi pezzi di elevata, ma neppure bassa, letteratura, ma mi piace leggere e quindi qualora la scrittura fosse il mio mezzo di espressione enumero i cinque libri che avrei voluto scrivere:
"Iliade"
"Odissea"
Ho sempre amato la mitologia greca e queste narrazioni sono una perfetta commistione tra eventi reali e mitologia; le ho sempre adorate.
"Il nome della rosa"
perché ho amato il terreno teologico e filosofico nel quale si sviluppa il romanzo
"rinascimento privato"
o un qualunque altro libro di Maria Bellonci, perché adoro il suo registro lessicale e il suo stile
"il fu Mattia Pascal"
perché mi hanno sempre affascinato le premesse del romanzo.
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