Stamane sono andato in quel di Zavattarello. Si tratta di un paese al confine con la provincia piacentina, in quella porzione pavese della Lombardia che separa l'Emilia dal Piemonte.
E' situato nella val Tidone, nei pressi del Lago di Trebecco, lago artificiale creato dalla diga eretta vicino al paese di Trebecco Val Tidone.
Da casa mia sono circa un centinaio di chilometri e all'andata vi sono arrivato da Borgonovo val Tidone, superando le indicazioni per Rocca D'Olgisio.
La scelta del paese da visitare è stata del tutto casuale; mi piaceva il nome e volevo visitare una porzione di territorio pavese, mi incuriosiva anche il lago. Il lago era praticamente asciutto, con pochissima acqua, come è giusto che sia, del resto, alla fine dell'estate. Dalla diga la strada si inerpica, deformandosi, sull'Appennino sino a giungere nell'abitato di Zavattarello.
Il paese è dominato da un castello, voluto dai Dal Verme nel XV° secolo, anche se non escludo una preesistenza, devo ancora ben documentarmi, che è aperto solo al pomeriggio dalle 14:30 alle 17:30. Ovviamente non ho potuto vederne l'interno e un po' m'è dispiaciuto, ma ho fatto un ampio giro per vederlo bene almeno da fuori. Il paese si compone di un borgo antico, provvisto di due porte, che implementava le difese castellane lungo la porzione di perimetro più vulnerabile, soggetto a recenti recupero edilizi. E' inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia a ragione, anche se le strade del borgo necessitano di un intervento deciso di recupero.
Il paese ha una chiesa del XIV° secolo che conserva un pregevole complesso ligneo che racchiude la Madonna dell'altare maggiore. C'è un'altra chiesa, dedicata a S.Paolo Apostolo, secentesca con all'interno un insieme di affreschi che spaziano dal seicento sino ad aggiunte dei primi anni del novecento; c'è una fonte battesimale molto semplice che mi ha colpito e un altro gruppo ligneo, nell'altar maggiore, davvero ben fatto (opera secentesca).
Quel che mi ha colpito è che Zavattarello conterà, più o meno, le stesse anime che popolano Roccabianca e perciò, passando per il paese, si sentono i paesani che si salutano per strada e scambiano convenevoli; uno di quei paesi dove tutti sanno tutto di tutti...è un pregio perché salda i legami comunitari, ma un po' di privacy è impossibile tenerla.
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