Non la poesia di Leopardi, ma trattasi di una questione di rette e di cerchi...
Due rette parallele sono tali quando il loro punto di incidenza è posto ad infinito, perciò le rette parallele hanno due punti di incidenza, dato che la loro lunghezza è infinita, stiamo parlando di rette, l'incidenza è posta a più infinito da una parte e a meno infinito dall'altra. Quindi avrebbero due punti di incidenza, ma due rette che hanno due punti in comune sono coincidenti. L'incidenza è posta agli estremi posti all'infinito che per sua natura comprende sia il "meno infinito" che il "più infinito" e quindi il punto di incidenza è unico e non due; le rette sono quindi due cerchi incidenti in un punto posto a infinito.
Che la retta sia in realtà una curva lo si deduce anche da un'altra cosa; posso far passare dai punti della retta in questione, tante semirette parallele ortogonali alla prima, ma visto che semirette parallele sono incidenti a infinito ecco che la mia retta di partenza diventa una curva di raggio infinito.
Il parallelismo anche nella vita di tutti i giorni è una comoda illusione ottica. Pensiamo a un edificio eretto utilizzando un filo a piombo per mantenere dritte le pareti; il filo a piombo subisce la forza di gravità, ma dato che la Terra è un geoide tutte queste rette parallele sono in realtà incidenti e come punto di incidenza hanno il centro della terra. Lo stesso discorso vale per i piani; i piani reali sono in realtà sfere poiché sempre paralleli in ogni punto alla superficie terrestre...
So che può sembrare strano, ma la geometria mi ha aiutato a capire alcune cose su Dio e dintorni; poi Schrödinger e i suoi gatti hanno mandato un po' a pallino il tutto, ma ci sto lavorando. Ad esempio ieri, mentre mi lavavo, sono giunto ad una nuova conclusione da affinare; c'è poco da fare in bagno mi vengono le idee migliori, o peggiori a seconda dei punti di vista :asd:
Un po' di sproloquio ogni tanto fa bene :asd:
Nessun commento:
Posta un commento