...a certe cose ci si fa pure l'abitudine, anzi, a onor del vero, riusciamo a fare l'abitudine un po' a tutto, però all'inizio fa una certa impressione; mi riferisco al fatto di renderti conto di essere, in un consesso di persone, l'essere più datato.
Sinché frequenti dei coetanei lo scorrere del tempo quasi non si nota, tantissima storia comune, ma quando si frequenta, pure saltuariamente, gente più giovane ti rendi conto che, a volte, devi iniziare le frasi con: "accadde qualche anno fa, probabilmente non eri ancora nato...".
Non so come questa cosa venga percepita; l'introduzione è per dare un orizzonte temporale all'evento, cosa non necessaria quando si parla a persone che, come me, imparavano il cuneiforme alle elementari e scrivevano sull'argilla.
La cosa bella è che, ovviamente, è capitato anche a me di essere la persona più giovane della conversazione, ma non ricordo assolutamente cosa si prova, oltre ad un certo, neppure troppo misurato, fastidio quando la morale è "si stava meglio quando si stava peggio" o "da giovani saltavamo i fossi per il lungo"... che cosa bizzarra accumulare anni ed avere uno scarto di percezione della propria età.
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