La mia vocazione è il romitaggio.
Ambisco a fare lo stilita, l'anacoreta o, in mancanza di meglio, anche l'igumeno e di solito l'impulso è molto forte, specie quando torno a casa svuotato, scarico e deprivato di ogni voglia di proseguire.
L'ascesi è un isolamento dal divenire e dal transeunte, una ricerca di qualcosa di Immobile; poi accadono eventi che mi riprecipitano nel corso degli eventi e che confermano che noi siamo ciò che intessiamo con gli altri e la mia vocazione vacilla, perché, che ci piaccia o meno, siamo animali sociali... troverò una via di mezzo, o forse no.
Una volta credevo di avere tutto il tempo per giungere a una via, ora il tempo si assottiglia e i giorni sono sempre meno e spesi inutilmente, o quasi, per cui farò con quanto avrò a mia disposizione, come tutti e me la farò andare bene.
Alla fine dobbiamo accontentarci, non è tanto ma è già qualcosa...
2 commenti:
C'è una via di mezzo, e sono secoli che ci penso anche se non ha i mezzi per farlo; idem una mi amica. Trovare uno di quei paeselli deserti in montagna o collina, abbandonati per svariati motivi, dove le case costano come una birra e un caffè. Trsferirci lì e vivere in solitudine temperata, come il nonno di Heidi, e scendere al paese più grande una volta ogni tot per far provviste
l'idea è allettante... ci sono giorni nei quali ambisco a sparire dalla faccia della terra, solo per non avere pesi intorno.
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